Mentre eravamo immersi negli gli undici giorni della Mostra del Cinema di Venezia, lo sguardo era già rivolto in avanti, verso un autunno che definiremmo "di speranza". Eravamo al Lido ma giù puntavamo il timone verso gli eventi dell'ultima parte dell'anno, che culminano nelle Giornate professionali di Sorrento che si terranno dal 2 al 5 dicembre e faranno da ponte verso l'annata successiva, con la presentazione dei listini delle varie distribuzioni. Abbiamo approfittato della presentazione della manifestazione e della Next Generation che sarà il focus a a cui punta il finale di quest'anno per confrontarci con Mario Lorini, Presidente ANEC e Vicepresidente AGIS, per fare il punto di quello che possiamo aspettarci, delle prospettive e delle problematiche ancora da risolvere.
Venezia come punto di partenza
"Siamo a Venezia" ci ha ribadito lo stesso Mario Lorini, "dove i film che vediamo in concorso e anche nelle altre sezioni ci danno la sensazione del proseguimento di un percorso di ripresa. La Mostra è molto forte per i film che presenta, ma anche per tutto il resto della manifestazione che porta una grande attenzione del pubblico verso il cinema". Un'attenzione che nel corso del 2024 c'è stata da parte del pubblico, pur con dei problemi da affrontare e risolvere, che dà speranze per il futuro, sulla breve e sulla lunga distanza. "La 'sensazione è che l'anno 2024 si concluderà in modo positivo ed è per questo che proprio qui a Venezia è importante presentare tutto l'esercizio unito e nelle sue sfaccettature, dal cinema d'essay e le sale d'essay che sono tornate a essere un motore propulsore di questo avvicinamento del pubblico".
Aspettative positive "con grandi attività che tornano a splendere con le loro luci in molte parti del territorio", tenendo insieme tutte le anime di questo complesso esercizio che è il cinema, dalla piccola sala di quartiere al multisala, mettendo insieme "esigenze diverse e differenti modalità di gestione". Venezia, quindi, come punto di partenza per il finale di anno, per un "2024 che si concluderà con un incremento di spettatori. La ripresa che dal post pandemia aveva delle tempistiche un po' incerte, sembra poter avere qualche accelerazione. Nel 2025 ci aspettano grandi titoli e se finiamo quest'anno con numeri positivi rispetto al 2023, una cosa inaspettata, siamo sicuri che il prossimo anno ci sarà veramente uno scatto in avanti verso quel ritorno ai numeri pre-pandemici".
Una ripresa con delle pause da gestire
Una ripresa, certo, e ce lo dicono i numeri che non mentono mai. Ma è ugualmente vero che quest'anno ha avuto più di un momento di calo imprevisto, soprattutto a primavera, di stasi che noi stessi non ci aspettavamo e non ci sappiamo spiegare. Come si evitano questi alti e bassi che possono essere rischiosi? "Continuando a lavorare su questi temi. Il mercato pone delle condizioni che sono di concorrenza, di piazzamento, di posizionamento, i festival che incidono sull'uscita dei film. Sicuramente maggio è un mese che abbiamo sprecato. Il cambiamento che ci siamo imposti era quello di insistere su alcune tematiche. Gli alti e bassi esistono in tutti i settori, ma il cinema non se lo dovrebbe permettere, soprattutto perché in quei momenti di stallo dove il prodotto è un po' assente ci sono degli spazi enormi e quello che dobbiamo continuare a chiedere a chi produce e distribuisce è che questi spazi vengano riempiti, perché abbiamo dimostrato quest'anno che il periodo estivo è diventato di poco secondo rispetto al primo quadrimestre dell'anno."
Veniamo infatti da un'altra estate sorprendente, che deve essere un segnale importante per tutti. "Se questo non basta come prova per dimostrare che basta lanciare un messaggio, dare un'idea allo spettatore e soprattutto di promuovere bene la sala per sottolineare che rimane aperta anche nei mesi estivi. La sala si sta rinnovando, ma è un percorso lunghissimo. Ci sono i fondi perché il Ministero ha creduto fermamente nella centralità della sala e ora il percorso è da continuare, però la strada, come si dice in questi casi, è quella giusta".
Film che volano, altri che stentano a decollare
Un altro problema da evidenziare, e ovviamente gestire, è il divario tra i grandissimi incassi che arrivano a cifre anche superiori a quelle pre-pandemia, ad altri che faticano a raggiungere incassi degni di nota. "C'è il problema del prodotto medio, ci stiamo lavorando e non dobbiamo continuare solo a ripeterlo. C'è un problema della concentrazione su pochi eventi, però la tendenza è quella alla moltiplicazione dell'eventualizzazione". E anche qui lo confermo i dati, che hanno visto il fenomeno Inside Out 2 affiancato da Deadpool & Wolverine prima e "Cattivissimo me 4 dopo. "Tutto ciò che avviene in sala e che avverrà in sala deve diventare un evento quotidiano, perché questo evento coinvolge persone sempre diverse. Gli altofrequentanti probabilmente in questi eventi li troviamo molte volte, ma dobbiamo andare a prendere anche gli occasionali, coloro che consumano parzialmente il cinema".
Ma segnali positivi arrivano anche dal cinema italiano, che a parte pochi fenomeni sembra aver sofferto di più negli ultimi anni. "Ci sono dei segnali che vanno enfatizzati, i primi film di quest'estate italiani hanno comunque fatto numeri più importanti del periodo pre-pandemico. C'è in questo momento il percorso di Marco Giulio Giordana che sta dando dei punti interessanti, perché prosegue anche questo nuovo lavoro di strutturazione sui tour con la presenza dei talent e degli artisti che accompagnano i film. C'è ora anche un avvio promettente, con i primi giorni di programmazione, del film di Gianni Amelio." Un lavoro prezioso da fare per affiancare i titoli che fanno numeri impressionanti, come è impressionante il dato di Insider Out 2 "perché essere il secondo paese d'Europa per il risultato di questo film, che è anche un prodotto che ha dei grossi messaggi e non solo commerciale, è importante."
Quello che si sta facendo è un lavoro che porta frutti e che va completato, per esempio censendo in maniera più capillare le arene estive in modo da renderle presenti su Cinetel, perché sono le strutture che portano ulteriore linfa a titoli già apprezzati come Palazzina Laf, La chimera, Un mondo a parte, Io capitano. Un lavoro da completare da qui a fine anno e oltre, in attesa di confrontarci di nuovo a Sorrento per capire a che punto si è arrivati.
Verso le Giornate Professionali di Cinema: le novità
E proprio alle Giornate Professionali di Cinema di Sorrento sono previste delle novità interessanti, sia per la città e la comunità che ospita la manifestazione che per il settore. "Una cosa nuova e nello stesso tempo antica è tornare a lavorare su questo incontro bilaterale col primo mercato europeo, la Francia. E quindi durante i quattro giorni ci saranno proprio una sorta di match bilaterale, perché non vogliamo nasconderci dietro un paese che ha lavorato molto prima di noi. Dobbiamo cercare di trovare quelle chiavi perché sapete qual è la novità? La Francia ha diversi milioni di abitanti in più di noi, hanno molte sale, però è un mercato da seguire e con cui creare uno scambio visto che ci stanno guardando su alcuni aspetti". Ed è un'indicazione molto importante di un lavoro messo in piedi che sta funzionando e sta portando dei frutti.
L'ulteriore novità è "la consegna alla Next Generation, come si vede in un'immagine che parla da sola, perché dobbiamo ritrovare quel gusto dell'esperienza comunitaria di aggregazione, della visione cinematografica in sala, che parte sicuramente anche dal tema della famiglia." Ci affidiamo anche a loro, quindi, ai giovani che il cinema lo stanno riscoprendo e sostenendo e che possono, anzi devono, rappresentare un'arma importante per riportare tutto il sistema cinema dove merita di essere: al centro dell'intrattenimento audiovisivo.