Alcuni hanno solo avuto bisogno di tempo. Incompresi al momento della loro uscita, certi cinecomic hanno dovuto aspettare che il pubblico ne comprendesse il valore negli anni. Magari erano film troppo avanti, in anticipo sui tempi, oppure arrivati troppo presto per fare breccia nella sensibilità collettiva. Altre volte, invece, parliamo di opere seppellite nel dimenticatoio, accantonate troppo in fretta, cadute nell'oblio senza un perché. Insomma, a volte non basta trasporre sul grande schermo un grande fumetto per avere tra le mani un grande successo. Eppure non sempre la percezione del pubblico è stata lungimirante. Ed è per questo che oggi vi parleremo di 10 cinecomic sottovalutati. Almeno secondo la nostra percezione. Sia chiaro: anche se li stiamo definendo cinecomic, inseriremo anche film tratti da graphic novel e manga, e non solo da puri comics americani. Detto questo, lanciamoci tra ragnatele sfortunate, mostri verdi incompresi e giovani reporter dimenticati troppo in fretta.
1. Nausicaa della Valle del Vento (1984)
Quando si parla dei migliori film firmati dal genio di Hayao Miyazaki troppo spesso ci si dimentica di lei. Tralasciamo la prima eroina del sensei nipponico, quella Nausicaa che (di fatto) ha segnato la via dell'intero Studio Ghibli fondato un anno dopo l'uscita del suo film. Tratto dall'omonimo manga di Miyazaki, Nausicaa della valle del vento è una specie di piccolo, grande manifesto della poetica miyazakiana: pacifismo, amore per la natura, critica di ogni forma bellica. Un gioiello animato in cui il paesaggio diventa quasi un personaggio silenzioso, testimone di un'umanità che spesso non merita tutta la sua rigogliosa bellezza.
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2. Hulk (2003)
Uno dei primi cinecomic capace di fondere cinema e fumetto nel vero senso della parola. Il grande schermo suddiviso in vignette come se fosse la tavola di un albo, l'estetica della nona arte che abbraccia quella della settima. Hulk di Ang Lee non fu capito quando arrivò in sala ormai diciotto anni fa, ma col tempo molti spettatori hanno apprezzato il raffinato lavoro del regista taiwanese. Un film che ispeziona l'animo tormentato di Bruce Banner mettendolo di fronte alla condanna che gli scorre nel sangue. Ovvero non tanto le radiazioni quanto il rapporto conflittuale con un padre anaffettivo. Una rabbia latente che esplode in sequenze in cui al fianco dell'immancabile distruzione troviamo anche attimi di poetica contemplazione. Al confronto con lo scialbo film con Edward Norton, questo Hulk sembra davvero giocare in un'altra categoria.
3. Constantine (2005)
Mettere in scena un fumetto cupo, complesso e stratificato come Hellblazer non è affatto facile. Riprodurre lo stesso impatto visionario delle tavole sul grande schermo fu una sfida accolta dal Francis Lawrence, che nel 2005 affidò l'immancabile pacchetto di sigarette di Constantine tra le mani di Keanu Reeves. L'attore diede al personaggio la giusta dose di apatia e male di vivere, mentre attorno a lui il film riuscì a ricreare piuttosto bene un immaginario torbido e malato. Ed è proprio il lavoro fatto sull'estetica del film a renderlo tutt'alto che il disastro di cui molti dicono in giro. Un film non eccezionale, è vero, ma volenteroso nel voler rendere omaggio alle atmosfere del fumetto e allo spirito di un personaggio condannato al tormento. Nota di merito per la colonna sonora piena di grandi pezzi.
4. Punisher - Zona di guerra (2008)
Uscito quattro anni più tardi del più ambizioso e deludente film con John Travolta, Punisher - Zona di guerra riesce a fare tutto quello in cui il suo predecessore ha fallito. Ovvero dare libero sfogo alla violenza del personaggio più brutale e controverso dell'universo Marvel. Frank Castle è una macchina da guerra ambulante, un uomo senza messe misure, un distributore automatico di morte. Sia chiaro: il film è tutt'altro che memorabile, ma nel suo essere squilibrato, grezzo e vicino allo spirito del B-movie riesce a sposare l'animo del personaggio come si deve. Note di merito per Ray Stevenson, secondo noi assolutamente perfetto nei panni di un Castle duro e inscalfibile.
5. Watchmen (2009)
Spesso è soprattutto questione di tempismo. È il 2009. Il Marvel Cinematic Universe sta muovendo i primi passi e il Batman di Nolan ha appena toccato il suo apice con Il cavaliere oscuro. Insomma, è un periodo in cui il pubblico ha bisogno di credere negli eroi. Poi arriva Zack Snyder e dà libero sfogo a tutto il pessimismo e alla sociopatia covate nello splendido fumetto di Alan Moore. In un periodo in cui altri costruivano epica, Watchmen decostruiva la figura del supereroe, mettendo alla berlina l'archetipo del vigilante mascherato. Gli splendidi titoli di testa, la composizione dell'immagine che richiama la graphic novel e una cura estetica minuziosa non bastarono a rendere Watchmen un successo di critica e pubblico. A dire il vero negli ultimi anni il film è stato rivalutato, ma per noi resta un'opera incompresa all'epoca della sua uscita. Un cinecomic con lo stesso amaro destino degli eroi che ha raccontato: fuori tempo, fuori posto e lontano dal cuore delle persone.
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6. X-Men: L'inizio (2011)
Girare un capitolo sugli X-Men senza Wolverine è già un'impresa in partenza. Se poi devi resettare un universo intero per rinfrescare un franchise, la missione diventa particolarmente difficile. E invece nel 2011, cinque anni dopo la fine della prima trilogia dedicata ai mutanti di casa Marvel, Matthew Vaughn affronta la giovinezza di Charles Xavier e Magneto, esplorando le origini del loro rapporto e del loro conflitto. X-Men: l'inizio resta un ottimo esempio di ibrido, a metà strada tra il prequel e il reboot. Un modo intelligente per portare avanti una saga pur guardando indietro. Il tutto affidandosi a tre interpreti affiatati e di grande spessore come James McAvoy, Michael Fassbender e Jennifer Lawrence. E a proposito di Wolverine: il suo cameo nel film è assolutamente irresistibile.
7. Le avventure di Tintin - Il segreto dell'Unicorno (2011)
Per chi è rimasto deluso dalla quarta avventura dell'archeologo più amato della storia del cinema, questo è stato il vero Indiana Jones 4. Una perla animata in cui il bisogno di avventura diventa ispirazione per il cinema stesso. Grazie a un'azione incessante attraverso terre, mari e cieli, Le avventure di Tintin: il segreto dell'unicorno è Spielberg all'ennesima potenza. Puro cinema di movimento e in movimento, che ci catapulta nell'avida fame di conoscenza del mitico reporter creato nei fumetti da Hergè. Per il nostro Tintin la curiosità è il vero superpotere, perfetta fonte d'ispirazione per un regista da sempre affascinato dall'antichità. Un film mai abbastanza incensato, di cui stiamo avidamente aspettando un sequel da ormai dieci anni.
8. The Amazing Spider-Man (2012)
È il 2012 quando il reboot dedicato al nostro amichevole Arrampicamuri di quartiere arriva in sala. E col senno di poi pensiamo sia rimasto schiacciato in mezzo a due colossi meglio noti come The Avengers e Il cavaliere oscuro - Il ritorno, usciti la stessa estate. Un vero peccato, perché noi consideriamo Andrew Garfield uno splendido Peter Parker, che non ha nulla da invidiare ai colleghi che lo hanno seguito e preceduto. Marc Webb gli cuce addosso un film più cupo e meno spensierato del solito, impreziosito anche da trovate visive notevoli (come quelle della fogna attraversata dalla ragnatela) e dalla splendida intesa tra Garfield ed Emma Stone. Il secondo capitolo, obiettivamente deludente, rovinerà la percezione di questa saga, ma secondo noi il primo The Amazing Spider-Man si difende ancora benissimo.
9. Batman V Superman (2016)
Si può distruggere un intero film con un meme? Se ti chiami Batman v Superman: Dawn of Justice e all'interno hai una scena che parla di Martha, la risposta è sì. Ecco, risate a parte, crediamo che quella sequenza (non proprio riuscita benissimo) sia l'emblema di un film incompreso. Se con Watchmen Zack Snyder era arrivato troppo presto, con Batman V Superman sembra essere uscito in ritardo, quando la Marvel aveva ormai dettato legge sul tema degli universi condivisi. E così questo cinecomic è sembrato solo un frettoloso tentativo di mettersi sulla scia della concorrenza, e far convivere forzatamente tutto il pantheon eroistico della DC in un film troppo compresso. Peccato che la versione arrivata in sala non renda giustizia a quella immaginata da Snyder, capace di dare più respiro a un profondo confronto tra l'umano e il divino. Per noi Batman V Superman resta un film travisato nelle intenzioni e ingiustamente ridotto a macchietta, come spesso capita a un regista che tanti amano odiare per partito preso.
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10. Shazam! (2019)
Molti lo hanno bollato come una specie di risposta ruffiana a Deadpool, ma secondo noi Shazam! non merita di essere ridimensionato in modo così superficiale. Questo perché il film è riuscito a portare una ventata di aria fresca nell'universo DC, distaccandosi dai toni cupi dei suoi predecessori. Shazam! stuzzica il fanciullino dello spettatore con una storia che profuma di anni Novanta, parlando in modo schietto di amicizia e celebrando di continuo il potere delle storie. Laddove Deadpool risultava solo distruttivo, Shazam crede nell'eroismo e nell'avventura. Ed è per questo che, secondo noi, meriterebbe più considerazione senza cadere in paragoni frettolosi.