C'è stato un momento della nostra vita in cui tutti abbiamo creduto che i bambini fossero veramente consegnati da candide cicogne e quell'iconografia è rimasta dentro di noi ed in tutto il merchandising legato alle nuove nascite. Ma se fosse tutto vero, o se almeno lo fosse stato un tempo? È un'idea che ha stuzzicato la fantasia di Nicholas Stoller e Doug Sweetland che hanno sviluppato uno script che racconta un mondo in cui i cuccioli di uomo sono stati realmente portati dalle cicogne, almeno fino a diciotto anni prima della storia che ci viene raccontata, quando un increscioso incidente ha cambiato le carte in tavola trasformando quell'efficiente servizio di consegne in un più comune dipartimento di spedizioni per un importante negozio online che sa tanto di Amazon.
Un'idea buffa, originale, portata su schermo in Cicogne in missione da parte dello stesso studio di The Lego Movie (i registi di quel film, Miller e Lord, figurano tra i produttori) con un buon ritmo ed avvalendosi di un cast di voci originali di tutto rispetto, da Andy Samberg a Katie Crown, Kelsey Grammer, Jennifer Aniston e Ty Burrell. Come capita in questi casi, in Italia ci si affida a nomi noti per arricchire e rendere appetibile il comparto doppiaggio e nello specifico le voci dei protagonisti sono state affidate ad Alessia Marcuzzi, Federico Russo e Vincenzo Salemme, protagonisti insieme ad uno dei registi di un simpatico tappeto rosso animato. Abbiamo incontrato i primi due a Roma per farci raccontare la sfida di dar voce a Tulip e Junior.
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La sfida del doppiaggio
È stata la prima esperienza nel campo?
Federico Russo: In realtà mi era già capitato per Deejay TV, ma è la prima volta che mi capita per il grande schermo e per chi non fa questo di mestiere è un'esperienza da cui imparare tanto. Abbiamo avuto un ottimo direttore del doppiaggio, Marco Guadagno, che ci ha aiutati tantissimo e mi ha fatto capire che è una vera e propria arte. Ci ho provato gusto e ho trovato stimolante dar voce a questo personaggio, farsi possedere e dargli qualcosa in cambio.
Qual è stata la più grande sfida in sala di doppiaggio?
Federico Russo: Una cosa molto bella del doppiaggio, che ho imparato grazie a questa esperienza, e che quando doppi devi avere la stessa espressione dell'originale, perché aiuta a renderla calzante. Quindi credo che sia un vero lavoro di recitazione a tutti gli effetti. Urli, sbracci, ti spaventi, in pratica fai tutto quello che fa il tuo personaggio su schermo.
Alessia Marcuzzi: Non è il nostro lavoro, ma ci si rende conto di quanto sia difficile. Mi era capitato molti anni fa con Dinosauri, ma era molto meno animato ed era una parte più piccola. In Cicogne in missione, la mia Tulip è una ragazzina che parla addirittura più veloce di me, forse per questo mi hanno scelta. E' stata un'esperienza totalizzante, questa bambinetta me la sto portando dentro, ogni tanto mi capita di parlare come lei. Spero però di averle regalato anche un po' di me.
Federico, ti sei ispirato alla voce originale?
Federico Russo: Stimo tantissimo il doppiatore di Junior in originale, che è Andy Samberg, quindi un minimo d'ispirazione c'è stata, almeno inizialmente. Ma poi ci si rende conto che la lingua è molto diversa dalla nostra e quindi si finisce per cambiare molti dettagli per rendere il tutto credibile. Inoltre anche il processo è molto diverso, perché loro prima incidono l'audio e poi animano, mentre noi siamo costretti a fare l'inverso.
Come è stato lavorare con Vincenzo Salemme?
Alessia Marcuzzi: Abbiamo lavorato tutti separatamente, quindi non ci siamo mai incontrati al doppiaggio. Ma è stato bellissimo vedere il prodotto finito con tutte le nostre voci insieme.
Federico Russo: Prima ha doppiato Alessia che quindi non ha mai sentito noi. Poi io, che quindi ho sentito lei ma non Vincenzo, che invece ha sentito tutti noi. L'ha studiato molto bene, perché il suo personaggio, quello del piccione Toady, è molto complesso in originale. Quanto ad Alessia, le ho già detto che ha un che di Monica Vitti, ha un tono di voce che perfetto per Tulip.
Passioni animate
Quali sono i vostri film animati preferiti?
Federico Russo: Sono sempre stato un appassionato d'animazione, credo che diventino sempre più ambiziosi man mano che si va avanti con gli anni, sempre più trasversali e con un umorismo sempre più ricercato. Ero un fan di Pippo e Paperino, meno di Topolino, perché ho sempre preferito quelli più pasticcioni, ma sono cresciuto con i classici come Il libro della giungla o Alice nel paese delle meraviglie. Avevo tante VHS e sono cresciuto con quei film lì.
Alessia Marcuzzi: Uno è la sirenetta, forse per questo anche mia figlia lo ama tanto. L'altro è Gli Incredibili, perché io sono come Elastigirl, sono snodatissima. Quando mio figlio Tommaso era piccolo, lui era Flash e io ELastigirl.
Che ne pensate del messaggio del film?
Federico Russo: Un amico è venuto oggi a vedere il film con la figlia e mi ha detto di sentirsi particolarmente coinvolto dal suo significato. La famiglia è importante.
Alessia Marcuzzi: Nel film si parla di genitori molto impegnati, quindi mi sento molto coinvolta. È qualcosa di vero, succede anche a me, siamo sempre in possesso del nostro smartphone e ci troviamo a lavorare sempre, ma non ci si rende conto che a volte bastano piccoli gesti ed azioni per alimentare e sostenere i rapporti familiari. Bisogna saper ascoltare le esigenze dei nostri figli. Ma trovo che anche l'aspetto dell'amicizia tra Tulip e Junior sia un bellissimo messaggio, quel concetto di famiglia allargata, moderna, che è così importante oggi.
Non pensate che possa confondere i bambini?
Alessia Marcuzzi: Nel mio caso no, a Natale a casa Marcuzzi siamo in 400, perché ho un ottimo rapporto con i papà dei miei figli e le rispettive compagne e famiglie. Andiamo tutti d'accordo e in queste occasioni si vede. Ma in realtà penso che siamo noi genitori che ci facciamo un sacco di problemi, mentre i bambini tutte queste cose non le considerano. Loro vivono tutto molto serenamente. E poi, sarà una banalità, ma è molto più sano vivere in una famiglia allargata ma felice, piuttosto che in una tradizionale che non funziona. Oggi hanno visto il film mia figlia e le sue amichette e non hanno chiesto niente. Spesso siamo noi che viviamo male queste cose e più lo pensiamo, più lo facciamo diventare un problema.
Federico Russo: Ci sono alcuni momenti che stupiscono per la loro modernità ed una comicità un po' cinica, ma va bene così perché ormai i bambini sono abituati a cose molto più moderne rispetto al passato.
Alessia, quindi i tuoi figli non hanno chiesto nulla?
Alessia Marcuzzi: Tommy per esempio si è un po' spaventato per la scena in cui faccio tante voci diverse. Invece Mia si è spaventata quando le ho detto che avrei dato la voce a Tulip, perché temeva che io perdessi la mia, ma ora si è tranquillizzata e dopo aver visto il film alcune volte già fa tutte le voci. Sono tutti impazziti per i lupi e i pinguini.
Federico Russo: Quella scena, quella della lotta silenziosa, è fantastica, perché si picchiano e si odiano, ma sempre nel rispetto della bambina.