Chi vuol essere milionario?, dopo il miracolo Ruota della Fortuna Gerry Scotti prova il bis con il Torneo

In prime time su Canale5, la resurrezione di un format che si pensava morto e sepolto dopo il boom dei primi anni '2000 e l'inevitabile scomparsa nel 2020. Ma Gerry Scotti riuscirà a ripetersi?

Gerry Scotti conduce Chi vuole essere Milionario? su Canale5

A volte ritornano. 25 anni dopo la primissima puntata, andata in onda il 22 maggio del 2020, e 5 anni dopo l'ultima, datata 5 novembre 2020, Canale5 rianima un format che si pensava morto e sepolto come "Chi vuol esser Milionario?", da domenica 7 dicembre in onda in prima serata con una nuova formula chiamata "Torneo". Dopo l'inimmaginabile exploit di La Ruota della Fortuna, resuscitato dal nulla con ascolti record tanto nell'access prime time quanto in prime time, Gerry Scotti va a caccia di un clamoroso bis con un programma che l'ha fatto entrare nel Guinness World Records, per il maggior numero di puntate (1690) presentate al mondo.

25 anni di un format storico

La locandina di Chi vuol essere milionario?
La locandina di Chi vuol essere milionario?

Versione italiana del format inglese "Who Wants To Be a Millionaire?", "Chi vuol essere miliardario?", dal 2002 diventato "Chi vuol essere milionario?" causa avvento dell'euro, è stato un quiz cult per quasi un decennio, con picchi da quasi 9 milioni di telespettatori e il 40% di share. Erano anni in cui milioni di famiglie si ritrovavano davanti alla tv per provare a 'scalare' la miliardaria piramide insieme a Scotti e ai suoi concorrenti, affidandosi quasi esclusivamente alla conoscenza e alla cultura personale. Nei primi anni '2000 Internet era agli albori, non esistevano gli smartphone e l'unico 'aiuto' per conoscere una risposta era dato da enciclopedie e dizionari. Poi tutto è cambiato.

Con l'esplosione della rete e dei motori di ricerca tutti i quiz televisivi hanno perso forza, perché frenati dalla possibilità quasi immediata di qualsivoglia spettatore di andare incontro a risposte impossibili con la rapidità di un click, di un'Alexa a cui chiedere e di un'intelligenza artificiale da sondare. "Chi vuol essere milionario?", che aveva i suoi tempi lunghi fatti di ragionamenti specifici ad escludere opzioni meno plausibili, chiaramente utili per aumentare la tensione catodica, è stato uno dei primi a cadere, perdendo appeal tanto inevitabilmente quanto rapidamente. L'apice lo raggiunse nel 2008, grazie a The Millionaire di Danny Boyle, pellicola ispirata dal celebre format britannico che ottenne 10 candidature agli Oscar del 2009 vincendone 8, tra cui quelli per il miglior film e la miglior regia.

Il crollo Auditel

Dev Patel e Anil Kapoor in una scena del film Slumdog Millionaire
Dev Patel e Anil Kapoor in una scena del film Slumdog Millionaire

In Italia il montepremi massimo è stato vinto in 4 occasioni. Nel 2001, quando c'erano ancora le lire, Francesca Cinelli dalla provincia di Pistoia tornò a casa con un miliardo, mentre nel 2004, 2011 e 2020 a conquistare il milione di euro furono Davide Pavesi da Milano, Michela De Paoli dalla provincia di Pavia ed Enrico Remigio dalla provincia di Pescara. Quattro trionfi su 1690 puntate, a ribadire l'eccezionalità del tutto.

Il primo vero crollo Auditel di "Chi vuol esser Milionario?" è invece andato in scena nell'estate del 2010, con una media inferiore ai 2 milioni di telespettatori e share sotto il 15%. Ascolti praticamente dimezzati nel giro di due anni. Non a caso Mediaset reagì spedendo in soffitta il format fino al 2018, senza però riuscire a scrollarsi di dosso uno share medio del 14,51%, riprovandoci senza fortuna nel 2020 con crollo verticale ad una disastrosa media del 9,97% di share. A quel punto "Chi vuol essere milionario?" è tornato nella sua polverosa scatola, dove si pensava sarebbe rimasto in eterno, fino al clamoroso boom di La Ruota della Fortuna, che ha fatto pensare a Pier Silvio Berlusconi, a Gerry Scotti e a Mediaset di tentare il colpaccio "effetto nostalgia" con un complicato bis.

La rinascita e le novità del Torneo

La Ruota Della Fortuna Gerry Scotti
Gerry Scotti

In questa nuova edizione chiamata "Torneo" saranno introdotte alcune novità, rese necessarie da un programma che nel suo format originale è visibilmente invecchiato. Trovate che inevitabilmente cambieranno le regole del gioco. Per la prima volta verrà introdotto il "fattore tempo": non basterà più saper rispondere alla domanda ma bisognerà farlo il più velocemente possibile, almeno nella prima parte del quiz. In questo modo anche lo spettatore da casa avrà meno tempo per "googlare" l'eventuale risposta, partecipando attivamente al programma come 25 anni or sono. Nella scalata al milione, infine, ciascun concorrente giocherà in competizione con gli altri finalisti.

La Ruota della Fortuna gira (sorprendentemente) bene per Gerry Scotti La Ruota della Fortuna gira (sorprendentemente) bene per Gerry Scotti

Il nuovo format si articolerà di fatto in due parti. Nella prima fase di qualificazione 10 concorrenti dovranno affrontare 15 domande di cultura generale avendo a disposizione solo 15 secondi per rispondere a ciascuna. Al termine di questa fase preliminare i concorrenti con il punteggio più basso (e a parità di risposte, quelli più lenti) verranno eliminati, mentre i migliori 3 (con un quarto come riserva), accederanno alla manche successiva.

Nella seconda fase i tre finalisti affronteranno individualmente, uno dopo l'altro e iniziando dall'ultimo in classifica, la mitica scalata al milione, questa volta in 10 domande, con livelli di premi che partiranno da 10.000 euro per arrivare alla vetta del milione di euro. Ogni concorrente avrà a disposizione i tre classici aiuti: il 50:50, che elimina due risposte sbagliate; Chiedi al Tuo Esperto, che consentirà di chiedere un consiglio a un amico/parente; e lo Switch, che permetterà il cambio di domanda.

Rispetto al recente passato, in sostanza, "Chi vuol essere Milionario - Il Torneo" proporrà tre scalate al milione di euro, con il vincitore di puntata svelato solo al termine dell'ultima. Un'ingegnosa trovata per provare a ridare vivacità ad un quiz che ha scritto pagine di storia televisiva, pur essendo tutti probabilmente consapevoli delle profonde differenze che lo distinguono da quella Ruota della Fortuna che da 6 mesi sbanca l'Auditel di Canale5.

Perché a mutare è la reale partecipazione attiva del telespettatore, dinanzi alla Ruota costretto a giocare insieme al concorrente senza eventuali aiuti esterni, invece ancora oggi immancabilmente presenti in un Milionario riveduto e corretto. Ma la nuova formula basterà per tenere incollato allo schermo l'utente medio della domenica sera per oltre due ore? Questa è la vera e definitiva domanda. L'accendiamo?