Doveva essere un'edizione di passaggio, dopo il trionfale lustro firmato Amadeus che pareva irripetibile, e invece il Festival di Sanremo 2025 è riuscito a fare addirittura meglio dell'anno scorso, con una media Auditel di 12 milioni e il 66,38% di share, ovvero 600.000 telespettatori in più del 2024 con un +0,9% di share, e una raccolta pubblicitaria record di 65 milioni e 258 mila euro (+8,5% in 12 mesi).
Carlo Conti a Sanremo fino al 2027?
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Dinanzi a questi incredibili dati la Rai è corsa da Carlo Conti con un mazzo di fiori in mano e una proposta inedita: "ancora altri due Festival". Un colpo di scena perché si era detto che Conti avrebbe diretto e condotto i Sanremo del 2025 e del 2026, mentre ora potrebbe arrivare fino al 2027, chiudendo così due "trilogie" personali. La prima nel 2015/2017, la seconda nel 2025/2027. A meno che il conduttore toscano non decida di fare un passo indietro. "Vediamo. Magari posso fare solo la direzione artistica e non la conduzione", ha confessato nell'ultima conferenza stampa festivaliera, ipotizzando così un passaggio di consegne soft ad un altro conduttore, magari giovane, bisognoso di aiuto e con al suo fianco un un volto che all'Ariston c'è già passato.
Alessandro Cattelan o Stefano De Martino?
Due, ad oggi, i nomi in pole position. L'eterna promessa Alessandro Cattelan, ad un passo dai 45 anni e da quasi 5 anni in Rai senza mai essere riuscito a conquistare il pubblico mainstream, e il lanciassimo Stefano De Martino, reuccio dell'access prime time che potrebbe mettere le mani sul principale evento televisivo nazionale a 37 anni appena. Per quanto quest'ultimo abbia il vento in poppa, con Affari Tuoi che macina ascolti record e Stasera tutto è possibile a far brillare la prima serata di Rai2, Cattelan ha il vantaggio di aver affiancato proprio Conti negli ultimi 6 mesi. Prima come conduttore di Sanremo Giovani, buttato in seconda serata su Rai2 nell'indifferenza più o meno generale; poi come conduttore del deludente DopoFestival, in cui più o meno tutti si aspettavano un Alessandro a briglie sciolte, più brillante e sorprendente in stile Fiorello 2024; e infine come co-conduttore della finale di Sanremo, in cui sia Cattelan che Alessia Marcuzzi non hanno fatto niente per farsi ricordare con particolare piacere. Ma Conti, si sa, è una persona estremamente generosa, che se ti prende sotto la propria ala protettrice difficilmente ti lascia andare.
Lo sdoppiamento conduttore-direttore artistico di Sanremo
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Da questo punto di vista Cattelan potrebbe approfittarne e ritrovarsi nel 2027 come conduttore del Festival con Carlo direttore artistico al suo fianco. Un evento, quello dello sdoppiamento conduttore-direttore, che negli ultimi 25 anni si è verificato solo in quattro occasioni. Nel 2001 con Raffaella Carrà e Mario Maffucci, nel 2004 con la coppia Simona Ventura - Tony Renis e infine nel 2010 e 2011 con Antonella Clerici e Gianni Morandi - Gianmarco Mazzi. Se Cattelan, cresciuto a pane e Mtv per poi esplodere con X Factor, avrebbe senza ombra di dubbio tutti i requisiti per scegliere i brani in gara e costruire un Festival musicale a propria immagine e somiglianza, Stefano De Martino sarebbe all'esordio assoluto in simile veste, seppur "nato" ad Amici di Maria ma in qualità di ballerino.
Pro e contro di Alessandro Cattelan
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La storia televisiva degli ultimi 10 anni va a vantaggio di quest'ultimo, perché diventato rapidamente volto Rai molto più popolare di Alessandro, che non riesce proprio a scrollarsi di dosso la limitatezza della 2a serata. Quando nel 2021 hanno provato ad affidare a Cattelan la prima serata di Rai1 con lo show Da grande i risultati sono stati disastrosi, con uno share medio del 12%. L'anno dopo è arrivata la co-conduzione dell'Eurovision Song Contest di Torino, ma in pochi mesi De Martino si è preso praticamente tutto opzionando il futuro della prima serata di Rai1, a scapito proprio di quel Cattelan che puntava a Sanremo 2025 per accrescere la propria visibilità Rai, senza riuscirci appieno. Perché il marchio di "eterna promessa" parrebbe sempre essere lì, appiccicatogli addosso, con la possibilità di un "tutor" futuro in salsa festivaliera a tarpargli ulteriormente le ali. A suo favore potrebbe pendere il peso del management, ovvero quella Marta Donà che ha vinto 4 degli ultimi 5 Festival con i suoi assistiti: Marco Mengoni, Maneskin, Angelina Mango e Olly.
Che Donà possa ora piazzare una sua pedina alla conduzione dell'intera kermesse canora? Se Cattelan dovesse essere l'ombra eventuale di Carlo Conti finirebbe comunque per appesantirlo, limitarlo, frenarlo, come accaduto all'Ariston quest'anno, ma la Rai avrà il coraggio di lasciargli le chiavi dell'intera baracca una volta conclusa la 2a esperienza contiana?
Pro e contro di Stefano De Martino
Stefano De Martino, invece, ha dalla sua la freschezza dell'essere una specie di semi-esordiente, seppur conduttore Rai dal 2019, la sfrontatezza di poter rischiare dall'alto dei numeri di Affari Tuoi e la libertà di poter svecchiare ulteriormente e rivoluzionare il Festival, con la certezza che difficilmente gli griderebbero contro se alla sua prima esperienza sanremese dovesse inciampare. Ma la sua totale inesperienza in ambito musicale e in programmi tanto importanti potrebbe diventare un azzardo a cui l'azienda potrebbe non volere andare incontro. D'altronde ci sono 65 milioni di euro di pubblicità in ballo.
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Se tutto questo possa verificarsi nel 2027, con Carlo Conti burattinaio dietro le quinte, o nel 2028, con responsabilità totale affidato al nuovo volto di turno, lo scopriremo strada facendo, ma il futuro del Festival parrebbe essere diviso su questi due soli nomi. Da una parte Cattelan, dall'altra De Martino. Come direbbero al Casino di Sanremo, faites vos jeux.