Alla fine chiude anche il distretto 99 di New York! Stiamo parlando di Brooklyn Nine-Nine, la police comedy tornata "a casa" da FOX a NBC per chiudere la propria corsa, dopo otto anni di onorato servizio, ora anche in Italia dal 19 settembre su Netflix. Risate, lacrime e una grande riflessione accompagnano la nostra recensione degli ultimi dieci episodi di Brooklyn Nine-Nine, lo show che si è ritagliato un posto di diritto tra le office comedy migliori di sempre, anche solo per il "coraggio" di essere ambientata in un distretto di polizia, unendo il genere a quello procedurale.
Addio Distretto 99
Gli ultimi dieci episodi, riscritti dopo quanto successo con la pandemia e la questione Black Lives Matter dagli autori, hanno ritardato il set e la messa in onda di un anno, entrando nella programmazione estiva. Questo è testimoniato dal fatto che sono caratterizzati da un'aura generale più drammatica, anche se ovviamente non mancano le risate, caustiche e auto-ironiche - come lo scherzare sulla lentezza della burocrazia anche su questioni serie come la sospensione o il licenziamento di alcuni poliziotti per comportamenti inadeguati in servizio. Tutto inizia da un caso su due poliziotti bianchi che aggrediscono senza motivo una passante di colore, intimandole di far vedere loro cos'ha nella borsa (lo stesso era capitato al sergente Terry Jeffords nella quarta stagione). Il caso farà tornare in azione Rosa (Stephanie Beatriz), che si era ritirata dalla polizia proprio per quanto successo al BLM, diventando una detective privata, e questo la riunirà a Jake (Andy Samberg), a cui manca la propria partner fin dall'Accademia.
Tutti i protagonisti in realtà devono ritrovare un equilibrio in ufficio post pandemia: Amy (Melissa Fumero) sente di essere diventata un'estranea per il capitano Holt (Andre Braugher) dopo la gravidanza e il congedo per maternità, mentre quest'ultimo ha i propri problemi a casa di cui non ha parlato con nessuno. Scully (Joel McKinnon Miller) deve imparare a lavorare senza Hitchcock (Dirk Blocker), andato in pensione, nonostante continui ad essere onnipresente attraverso un tablet per far capire che i due non potranno mai separarsi fino in fondo. E poi c'è Charles (Joe Lo Truglio) che non sa come far capire a Terry (Terry Crews) che sostiene il movimento BLM - una condizione successa per davvero a molte persone bianche che finivano per essere inopportune e fuori luogo pur volendo aiutare, dopo quanto accaduto a George Floyd. Tutti sono maturati, stanchi e affaticati dal lavoro, e tutti devono scegliere la propria strada all'interno della polizia oggi. È questa la tematica che attraversa tutte le puntate e ognuno la affronterà in modo diverso, sempre scherzando e ironizzando su se stesso ma mantenendo un tono più austero in un certo senso, data la gravitas degli argomenti trattati.
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L'ultima sfida
Nell'ottava e ultima stagione di Brooklyn Nine-Nine torneranno tormentoni e frasi iconiche che hanno fatto la storia della serie, in onda per cinque stagioni sulla FOX per poi essere cancellata e tornare alla casa di produzione originaria sulla NBC, proseguendo per altre tre stagioni. Una mezza stagione (10 episodi) è il numero giusto per dare il commiato al Distretto 99 e ai suoi indomiti eroi, e non potrà che farlo nel doppio finale con il ritorno della gara annuale che affrontano gli agenti al 99. Un contest solitamente svoltosi durante Halloween ma che già nella sesta stagione aveva abbracciato il Cinco de Mayo e nella settima aveva attraversato addirittura tre fasi: Halloween, San Valentino e Pasqua. Tra svolte amorose per i protagonisti e il ritorno di volti noti - la mitica segretaria del capitano Holt Gina (Chelsea Peretti, che aveva lasciato lo show nella sesta stagione) - o new entry - l'algida Rebecca Wisocky nei panni di un capitano della polizia - si ripercorreranno i fatti salienti che hanno pervaso le otto stagioni (senza dimenticare l'immancabile Cheddar, il corgi del capitano Holt e di suo marito Kevin). Un altro caposaldo della comicità a stelle e strisce ci lascia per far spazio a un'ironia differente. La fine di un'era televisiva generalista, sempre di più.
Brooklyn Nine-Nine: la divertente serie che fonde commedia e procedurale
Conclusioni
Un’aura più drammatica caratterizza quest’ultima stagione, come spiegato nella nostra recensione di Brooklyn Nine-Nine 8, senza dimenticare l’autoironia che ha sempre caratterizzato lo show ma guardando a quanto accaduto nell’attualità è nel mondo, ancora più che in passato, con il Black Lives Matter e la pandemia. È interessante vedere l’impatto sui personaggi, sulle storyline e sulle battute, nonostante si percepisca un po’ di stanca e un addio agrodolce al punto giusto, complici anche i soli dieci episodi che compongono l’ultima stagione.
Perché ci piace
- L’aver unito ancora di più drama e comedy derivati dall’attualità
- L’auto-ironia nel raccontare fatti gravi all’interno della polizia
- I personaggi che devono scegliere il proprio posto in polizia
- I riferimenti e le citazioni alle otto stagioni
Cosa non va
- Un po’ di stanca in alcune battute e nella recitazione degli attori
- Forse l’eccessivo dramma per alcune storyline