Forse qualcuno non se lo ricorda, ma Takeshi Kitano, maestro del genere yakuza, amatissimo per la saga di Outrage, in cui è il gangster Otomo, in realtà ha cominciato come stand-up comedian. Negli anni '80, insieme al collega Kaneko Kiyoshi, faceva parte del duo comico Two Beats, monopolizzando la tv giapponese con i loro sketch (manzai). A lui si deve anche l'invenzione del geniale programma Takeshi's Castle, arrivato da noi con il commento della Gialappa's Band con il nome di Mai dire Banzai. Dopo tanti anni passati a sperimentare con altri toni, Kitano torna a far ridere (tantissimo) con Broken Rage, film presentato in anteprima come chiusura della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia 2024, e ora in streaming su Prime Video.
![Broken Rage Takeshi Kitano Pistola](https://movieplayer.net-cdn.it/t/images/2024/08/26/broken-rage-takeshi-kitano-pistola_jpg_375x0_crop_q85.jpg)
Regista, sceneggiatore e protagonista, interpreta un altro criminale, Nezumi, che si vede costretto a fare da informatore per la polizia dopo un colpo finito male. La prima parte del film è seria, un classico racconto di yakuza. La seconda, invece, racconta quegli stessi fatti con un registro comico. La durata di Broken Rage è di 62 minuti e non ce n'è uno che non sia gustosissimo: Kitano aveva a disposizione un girato di due ore e mezza, ma ha sentito che il formato giusto per lo streaming fosse questo. Ridotto all'osso.
Lo ha detto in collegamento dal Giappone, dove ha presentato il film post Venezia, di cui non ha molti ricordi: "Mi vergogno ad ammetterlo, ma per andare sull'isola dove si fa il festival, il Lido, bisogna prendere la barca. Durante il tragitto sono scivolato, ho preso una botta in testa e i miei ricordi da lì in poi sono confusi. Per fortuna adesso mi sono ripreso. Ringrazio Amazon di avermi offerto questa opportunità: mi hanno dato carta bianca, hanno detto che potevo sperimentare quanto volessi. E l'ho fatto! Il film è cambiato fino all'ultimo istante, in fase di montaggio. Ha stupito anche me. Mano a mano che ci lavoravamo ho sentito che questa durata così essenziale fosse perfetta per gustarselo in casa, sul divano".
Broken Rage: il ritorno alle origini di Kitano
Per anni Kitano ha detto che è stato difficilissimo far cambiare al pubblico la propria percezione: "Le persone non hanno mai dimenticato che ho cominciato come stand-up comedian. Quindi, anche quando ho fatto ruoli seri, gli spettatori ridevano appena mi vedevano sullo schermo. Mi ci sono voluti anni per far apprezzare i miei film più seri".
Broken Rage gli ha dato un brivido, la possibilità di sperimentare, come già detto, ma anche di tornare a far ridere. E lui e i suoi collaboratori (ormai noti come il Team Kitano) devono essersi divertiti parecchio, perché stanno pensando di continuare con questa saga: "È qualcosa che non avevo mai fatto. Magari non è eccellente, ma allo stesso tempo penso sia qualcosa che nessuno rimpiangerebbe di aver visto. Ringrazio gli attori che hanno lavorato con me: sono tutti pieni di talento, si sono impegnati moltissimo e hanno reso il film migliore. Penso che questo potrebbe essere il punto di partenza per una nuova fase della mia carriera: potremmo fare un altro film. Mi piacerebbe molto".
Dalla sala allo streaming
![Broken Rage Takeshi Kitano Interrogatorio](https://movieplayer.net-cdn.it/t/images/2024/08/26/broken-rage-takeshi-kitano-interrogatorio_jpg_375x0_crop_q85.jpg)
Kitano si è interrogato a lungo sulla forma da dare a Broken Rage: "Lo streaming è un punto di svolta: ci sfida a trovare nuovi modi per intrattenere il pubblico. Un film, in sé, è senza limiti: nel cinema muto si inventavano gli effetti sonori, distruggendo sedie in sala durante le scene d'azione, o persino liberando topi fra le poltrone! Ogni sforzo è sempre stato al servizio del pubblico e l'esperienza della sala è stata per molto tempo quella principale. Era quello l'obiettivo primario. Adesso invece l'esperienza è cambiata, trasformata dai device portatili e dallo streaming. Bisogna quindi trovare nuovi modi per intrattenere gli spettatori".
Da Outrage a Broken Rage
Come dicevamo, la saga di Outrage è amatissima. Ma Kitano non voleva essere ingabbiato in quell'immaginario: "Inizialmente Outrage era stato pensato per essere un film a sé. Poi però ha avuto un grande successo in Giappone e quindi è stato deciso di fare un secondo capitolo. In quell'occasione però il tempo necessario per la produzione è stato più lungo, perché ci sono state diverse calamità naturali. E quindi, mentre scrivevo la sceneggiatura del secondo, ragionandoci, mi è venuta un'idea anche per un terzo capitolo. A un certo punto però ho avuto paura che, se avessi continuato a fare anche un quarto e un quinto, quindi altri film sulla yakuza, non avrei più potuto sperimentare generi differenti. Quindi ho deciso di concludere questa saga con il terzo e di far morire Otomo. Quello è un film violento, con cui ho reso moderno lo stile yakuza film".
![Broken Rage Takeshi Kitano Sangue](https://movieplayer.net-cdn.it/t/images/2024/08/26/broken-rage-takeshi-kitano-sangue_jpg_960x0_crop_q85.jpg)
Ha pensato quindi di fare una parodia del suo stesso lavoro: "Broken Rage è una versione parodistica di Outrage, fin dal titolo. E, proprio come nel film, in un certo senso anche io con questa storia sto spaccando in due la mia carriera e la mia filmografia. Anche se non c'è un senso così profondo o serio in tutto questo".
Gli attori Tadanobu Asano e Nao Ōmori, vecchie conoscenze di Kitano, che interpretano la coppia di detective Inoue e Fukuda, sono entusiasti di questo cambio di tono: "A Venezia eravamo molto ansiosi di vedere la reazione del pubblico. La prima parte del film è seria e, guardandola, gli spettatori si aspettavano il classico film di Kitano sulla yakuza. Ma quando invece è iniziata la seconda parte, non appena hanno cominciato a ridere, l'atmosfera è cambiata completamente. All'improvviso, da quel momento in poi, ci siamo sentiti a nostro agio, tranquilli. C'erano giovani e meno giovani tra il pubblico ed era come se fossimo una grande famiglia che stava guardando insieme il film. Allora, spinti da questa sensazione familiare, ci siamo messi a ridere anche noi".