Per molti avere 27 anni significa vivere ancora in un limbo. Ci si sente ancora degli adolescenti livello senior ma non dei veri e propri adulti, il mondo scorre e tutti gli altri sembrano aver percorso centinaia di chilometri, trovando la realizzazione e il soddisfacimento personale lungo la strada, che sia formare una famiglia, avere successo nel lavoro e avere amici veri. È così che iniziamo la recensione di Brittany non si ferma più, film diretto da Paul Downs Colaizzo e vincitore del premio del pubblico al Sundance Film Festival del 2019. Basato su una storia realmente avvenuta, questo film è una commedia che vuole far leva sulla riflessione personale, soprattutto in riferimento al fatto che solo noi possiamo e dobbiamo essere i protagonisti della nostra vita e non gli spettatori di quelle degli altri.
Una commedia tratta da una storia vera
L'elemento che più salta all'occhio in Brittany non si ferma più è che si basa su una storia vera. Infatti, il film prende spunto dalla vita di un'amica del regista Paul Downs Colaizzo, Brittany O'Neill: i due sono cresciuti insieme in Georgia, e si sono ritrovati a vent'anni a New York. La Brittany del film, così come quella reale, è una ragazza simpatica e molto socievole, sempre pronta a divertirsi e ad essere amica di tutti, tranne, forse, di sé stessa.
Andando oltre la facciata, la ragazza ventisettenne, che vive a New York, ha abbandonato i suoi sogni: vive alla giornata, svolge sempre lavoretti sottopagati e cade vittima di una relazione sbagliata dietro l'altra. Tuttavia, quando si reca ad uno studio medico per ottenere l'Adderall, le viene detta una cosa inaspettata: deve rimettersi in forma, pena la sua salute. Sarà proprio la sua vicina, da sempre guardata con diffidenza, ad avvicinarla al mondo della corsa. Prima un isolato, poi due, Brittany diventa una runner provetta e si pone due obiettivi: riprendere in mano la sua vita e partecipare alla Maratona di New York.
Un film di debutto originale e di grande impatto
Brittany non si ferma più è il film di debutto alla regia di Colaizzo, che ha vestito i panni anche di produttore esecutivo e di sceneggiatore. Il film rientra a pieno titolo nel circuito dei film indipendenti ed è stato realizzato grazie al coinvolgimento produttivo, tra gli altri, della protagonista Jillian Bell e di un artista d'eccezione, Tobey Maguire. È chiaro notare come si sia creduto subito in questo progetto e di come sia stato positivamente recepito dagli spettatori americani che hanno avuto già la fortuna di fruirne, tanto da vincere il premio del pubblico al Sundance Film Festival 2019, festival del cinema indipendente americano in cui è stato presentato.
Distribuito sulla piattaforma streaming Amazon Prime Video dal prossimo 15 novembre, Brittany non si ferma più vuole guardare al mondo dei giovani che faticano a diventare davvero adulti per colpa di una società che sembra volerli lasciare nel brodo dell'adolescenza prolungata. Sebbene la regia risulti in certi frangenti abbastanza acerba nel cogliere tutte le sfumature caratteriali e i desideri della protagonista, il film risulta un ottimo trampolino di lancio per il giovane regista che ha comunque saputo restituire al pubblico il tormento vissuto da milioni di giovani d'oggi che vivono rassegnati e scoraggiati, sollecitandoli a ritrovare adrenalina e ad incanalare l'energia in quei piccoli passi che, uno dopo l'altro, porteranno ad una strada sempre più lunga e soddisfacente, nonostante gli ostacoli.
Un'interpretazione perfetta e autentica
Sebbene all'inizio Brittany possa sembrare un po' la Bridget Jones a noi contemporanea, l'interpretazione di Jillian Bell, che veste i panni della protagonista, è una di quelle che non si dimenticano facilmente. L'attrice, professionista nell'arte dell'improvvisazione e grande interprete comica, ha regalato, con il suo naturale talento recitativo, un'interpretazione genuina e autentica di una ragazza vittima degli schemi sociali e, soprattutto, vittima di sé stessa. Tra le varie qualità che le appartengono, Bell ha colto le sfumature del personaggio, gli aspetti comici e la solarità che la contraddistinguono come risposta ad un disagio profondo, dettato dall'insoddisfazione personale verso vari contesti, da quello lavorativo a quello sentimentale. Mai come oggi, diventa fondamentale cominciare ad ascoltare veramente noi stessi, accettandosi senza rassegnarsi mai. Inoltre, diviene estremamente importante anche imparare ad approfondire le proprie qualità e a non farsi contaminare dalla negatività e dalla tossicità di certi schemi sociali molto comuni.
Conclusioni
In conclusione alla recensione di Brittany non si ferma più, è opportuno sottolineare come questo film voglia gettare una luce riguardo la condizione psicologica dei giovani d'oggi, vittime di tormenti interiori e sempre più rassegnati e scoraggiati dal mondo che li circonda. Ma è importante capire quanto sia determinante non lasciarsi sopraffare dalla tossicità di certi ambienti e di ricordarsi sempre di essere protagonisti della propria vita, anche se ciò implica il dover combattere contro i mulini a vento.
Perché ci piace
- La trama è originale, fresca e genuina.
- L'interpretazione di Jillian Bell è autentica e indimenticabile.
Cosa non va
- Il film non sempre si snoda con fluidità e ciò forse è dettato dalla poca esperienza del regista, al suo primo lungometraggio.