Blood Money - A qualsiasi costo, la recensione: un thriller privo di guizzi

La recensione di Blood Money - A qualsiasi costo, film che vede tre amici alle prese con un'escursione che si trovano a fuggire da un pericoloso criminale. Stasera in prima serata su Rai 4.

Blood Money - A qualsiasi costo, la recensione: un thriller privo di guizzi

Tre amici - Victor, Lynn e Jeff - stanno per trascorrere un fine settimana nel bosco, dopo aver programmato un'escursione sulle ripide che li riporterà fino a fondo valle. Tra loro vi sono delle storie non dette: la ragazza infatti, ex di Victor, si sta frequentando in gran segreto proprio con Jeff, all'insaputa dell'altro che, quando lo scopre, non la prende certamente bene.

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Blood Money - A qualsiasi costo: una scena del film

Come vi raccontiamo nella recensione di Blood Money - A qualsiasi costo, non è in ogni caso questo il peggiore dei loro problemi giacché la situazione prende una piega imprevista e pericolosa quando si imbattono in alcuni borsoni carichi di denaro. Lynn e Jeff intendono tornare al più presto in città con la refurtiva ma Victor teme che dietro questi soldi sporchi vi sia la mano del cartello o di qualche criminale che farà in modo di recuperarli il prima possibile. E difatti ben presto i ragazzi iniziano ad essere presi di mira da Miller, individuo senza scrupoli che dopo aver rubato tutto quel denaro intende rimetterci le mani sopra, con le buone ma soprattutto con le cattive...

Avanti e indietro

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Blood Money - A qualsiasi costo: una scena del film

Come in molte altre occasioni il brevissimo prologo è in realtà un anticipo di quanto ci attenderà nelle fasi cruciali della storia, intento a spingere la curiosità dello spettatore affinché rimanga fino alla fine per assistere al destino dei protagonisti. Sappiamo perciò già dai primi secondi che la figura di Lynn - unico personaggio femminile - si troverà alle prese con una serrata resa dei conti con il villain, prima che il resto della visione ci accompagni per l'appunto alla scoperta di come si è giunti fin lì. Non che quanto avvenga sia effettivamente interessante od originale, tanto che ben presto Blood Money - A qualsiasi costo cade vittima di un'anemica monotonia, tra diversi tempi morti nonostante la durata limitata che supera di poco gli ottanta minuti. Già l'introduzione dei protagonisti e del relativo background fa comprendere la poca attenzione in fase di scrittura, fra stereotipi e luoghi comuni che si susseguiranno da lì in serie.

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Soldi sporchi

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Blood Money - A qualsiasi costo: una scena del film

Se poi abbiamo un cattivo che, come dichiarato da lui in risposta a esplicita domanda, si veste di nero e con un look da rockstar perché gli "piacciono i Metallica", l'operazione rischia di virare verso un alone involontariamente parodistico, che svuota di tensione le ipotetiche derive drammatiche e tensive in favore di un gioco del gatto con il topo che lascia il tempo che trova, privo di un effettivo coinvolgimento anche perché è difficile affezionarsi a potenziali vittime così mal caratterizzate. Almeno uno spunto poteva essere sulla carta oggetto di spunti nell'imbastire le dinamiche di questo sordido triangolo, con segreti del passato che emergono piano a piano e un evento traumatico che ha segnato per sempre uno di loro. Peccato che anche nei risvolti più di genere, questo non basti a giustificarne la repentina svolta e presa di posizione che finirà per far deragliare l'epilogo su un qualcosa di parzialmente inaspettato, all'insegna di un gratuito girl power.

Fino all'ultimo secondo

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Blood Money - A qualsiasi costo: una scena del film

E pensare che il regista Lucky McKee aveva in diretto in carriera cult horror del calibro di May (2002), The Woman (2011) nonché il divertente All Cheerleaders Die (2013), ma in quest'occasione sembra lui il primo a non credere granché in quello che la storia aveva da offrire. Tanto che nella rocambolesca risoluzione degli eventi, una specie di "tutti contro tutti" per nulla così rivoluzionaria, si nota proprio il scarso impegno anche a livello di dinamiche nella gestione del cast e della limitata ambientazione. Ambientazione che invece per quanto visto in precedenza ha luogo negli spazi aperti, tra boschi dove il pericolo si nasconde dietro ogni albero e ripide da attraversare a bordo di un gommone a tutta velocità. Tra le poche note positive è da segnalare l'interpretazione nei panni di divertita e caricaturale nemesi di John Cusack, l'unico che riesce a sopperire con un po' di mestiere agli evidenti limiti di un racconto privo di quel minino di profondità necessaria da risultare se non avvincente quanto meno credibile.

Conclusioni

Tre amici legati da un passato ricco di segreti si ritrovano per un'escursione nei boschi, ritrovandosi non soltanto a fare i conti con i loro non detti ma anche con un pericoloso criminale. Quando infatti i protagonisti rinvengono diverse borse contenenti del denaro rubato, cadranno in una situazione pericolosa giacché il "legittimo proprietario" intende recuperare il maltolto e inizierà a dar loro la caccia. Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Blood Money - A qualsiasi costo, ci troviamo davanti ad un film povero di idee e contenuti, con una sceneggiatura incapace di sviluppare a dovere il poker di protagonisti - e con il solo John Cusack a salvarsi col mestiere in un cast anonimo - e una risoluzione degli eventi priva di tensione e di effettivi colpi di scena.

Movieplayer.it
1.5/5
Voto medio
1.8/5

Perché ci piace

  • John Cusack nei panni del villain è l'unico a divertirsi e a crederci un minimo.

Cosa non va

  • Personaggi monodimensionali e risvolti di trama forzati e improbabili.
  • La scarsa varietà di situazioni e la tensione quasi nulla castrano il coinvolgimento sul nascere.