Bliss, la recensione: un lungo trip psichedelico tra sesso, sangue e arte

La recensione di Bliss: nel film di Joe Begos una pittrice in crisi artistica prova una droga e scivola in un ipercolorato inferno allucinante tra sesso, scene splatter e fiumi di sangue. Ma ritrova l'ispirazione artistica.

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Bliss, una scena del film

Horror dal cuore punk, con spruzzata di vampiri, trip allucinogeni da sballo totale e fiumi di sangue: dopo aver inquadrato il genere non certo adatto a tutti i palati, l'avvertenza è d'obbligo. Se siete allergici a questo tipo di cinema, girate alla larga. Altrimenti, come vedremo nella recensione di Bliss, se siete certi che quelle cose fanno per voi, allora non perdetevi il film scritto, diretto e prodotto dal giovane Joe Begos, disponibile da poco in homevideo grazie a Midnight Factory e anche su alcune piattaforme streaming. Perché Bliss è un viaggio all'inferno dell'anima visivamente affascinante, certo non privo di difetti, ma decisamente originale.

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Dora Madison Burge in una scena di Bliss

Quella droga che dona inferno e ispirazione artistica

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Bliss, una scena del film

Bliss è particolare fin dal tipo di riprese: girato in 16mm, regala un'immagine granulosa, squallida e sporca di Los Angeles. Nella quale si muove Dezzy (una bravissima Dora Madison), pittrice brillante e talentuosa, ma in preda a uno dei quei terribili blocchi creativi che talvolta affliggono gli artisti. Per dimenticare la sua disperazione finisce per cadere in un vortice di droghe, sesso e morte. In particolare, durante un eccitante gioco a tre, prende una nuova mirabolante sostanza denominata Bliss: euforia e stato di estasi sono assicurati, ma Dezzy finisce anche per stare malissimo.

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Bliss: Dora Madison in una scena del film

Sarà l'inizio di una lenta ma inesorabile trasformazione in qualcos'altro. Uscirne fuori? Anche no, perché in quell'alternanza allucinata di inebrianti estasi e di indicibili sofferenze, disinibite follie erotiche e deliranti spargimenti di sangue, la ragazza ritrova la sua ispirazione artistica. E anche se in pratica non ricorda nulla di quello che dipinge sulla tela, la sua opera cresce continuamente in maniera decisamente suggestiva.

Ambizioni e successo: fin dove si è disposti ad arrivare?

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Bliss: Dora Madison in una scena del film

Il tema portante, al di là dello stile per metterlo in scena, è quello visto numerose volte sullo schermo: quali sono i limiti delle proprie ambizioni? Fin dove si è disposti ad arrivare per giungere alla meta? Cosa si accetta di fare pur di assecondare la propria smania di successo? Quando attorno la gente che conosce sparisce e lei si risveglia coperta di sangue, a Dezzy qualche dubbio viene. Ma l'ossessione vince quasi sempre, vincere la propria insicurezza è un traguardo troppo affascinante per lasciar perdere, anche se il prezzo è un caro saluto alla realtà. A quel punto quasi inevitabile, perfino comprensibile.

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Bliss: una scena del film

Incuni psichedelici, scene splatter e martellante heavy metal

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Bliss, una scena del film

Per rappresentare il percorso di Dezzy, Begos non utilizza mezze misure: oltre al citato girato sporco in 16 mm, il regista bombarda lo spettatore con luci al neon, scene caotiche e surreali, bassi roboanti, brutali sequenze splatter e una martellante colonna sonora punk rock e heavy metal. Il risultato è che o si finisce affascinati nel vortice, o viene un gran mal di testa. Alla fine possiamo dire che Begos centra il bersaglio: il suo incubo psichedelico funziona e ammalìa. Ma come detto i difetti non mancano.

Unica perplessità: a volte l'esagerazione porta fuori strada

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Bliss: Dora Madison in una scena del film

Il fatto è che alla lunga il troppo storpia. Sia chiaro che il giudizio complessivo resta positivo, perché ci sono vertici di indiscutibile bellezza e fascino in qualche ripresa, e visivamente il film non è mai banale: girato sporco e trip sono un connubio spesso vincente. Ma Begos finisce in certe sequenze per esagerare un pochino, alcuni momenti sembrano solamente un estenuante allungamento del minutaggio, come se non ci fosse molto altro da dire. E quando si finisce per allungare il brodo, nascono le perplessità. Ma indubbiamente Bliss è un film che colpisce, e che probabilmente si odia o si ama. Proprio perché a Joe Begos le mezze misure non piacciono.

Conclusioni

Se vi piacciono gli horror visivamente ricercati, le scene gore, i trip allucinogeni e gli incubi psichedelici da sex, drugs and heavy metal, allora, come abbiamo visto nella recensione di Bliss, il film del mai banale Joe Begos fa per voi. A volte si esagera e si rischia di cadere nel grottesco, ma indubbiamente il percorso di un’artista disposta a scendere agli inferi pur di ritrovare l’ispirazione, lascia il segno.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
2.2/5

Perché ci piace

  • Il coraggio e la voglia di stupire di Joe Begos.
  • L’abilità di Dora Madison in una parte molto difficile.
  • In alcune scene lo stile psichedelico da trip allucinogeno è indubbiamente efficace e affascinante.

Cosa non va

  • In alcune sequenze, però, si corre il rischio di esagerare e di deragliare.