BlacKkKlansman in blu-ray, recensione: look e suoni anni '70 per il gran ritorno di Spike Lee

La recensione del blu-ray di BlacKkKlansman: Universal propone una parte tecnica al top con audio e video di grande livello. Peccato per gli extra, davvero una delusione.

Ha vinto il Gran prix speciale della Giuria all'ultimo festival di Cannes, vanta sei candidature agli Oscar, fra cui quelle per il miglior film e il miglior regista: basterebbero questi dati per sottolineare come BlackkKlansman, l'ultimo lavoro di Spike Lee, sia non solo un'opera riuscita e magicamente in equilibrio tra denuncia antirazzista, polemica e commedia, ma come proprio per queste qualità fosse anche atteso in homevideo. E per chi se l'è perso al cinema, proprio l'uscita casalinga è l'occasione per scoprire un film da non perdere, non solo per l'argomento interessante e la mirabile regia, ma anche per le sorprendenti interpretazioni di John David Washington e Adam Driver.

BlacKkKlansman: Adam Driver e  John David Washington in una foto del film
BlacKkKlansman: Adam Driver e John David Washington in una foto del film

In BlacKkKlansman troviamo infatti uno Spike Lee non solo arrabbiato, pungente e militante come sempre, ma anche ironico, stilisticamente valido e molto equilibrato nel gestire una materia bollente. Il film ricostruisce una storia vera, quella di Ron Stallworth, agente di polizia afroamericano nel Colorado degli anni Settanta, dove la tensione razziale è alle stelle. Ebbene Ron, pur essendo un novellino alle prime armi, riesce tramite alcuni colloqui telefonici a entrare in contatto con la costola locale del Ku Klux Klan. Solo che essendo di colore, deve affidare l'opera di infiltrazione a un collega che entra in contatto con il Klan. BlackkKlansman è arrivato in homevideo in vari formati targati Universal Pictures Home Entertainment Italia. Andiamo a esaminare l'edizione in blu-ray

Il video: la magia della pellicola e il look anni '70

Blackkklansman

Sul video va subito fatta una premessa. Spike Lee infatti ha girato il film in pellicola 35 mm, probabilmente per dare un maggior tocco anni Settanta alle immagini. A parte le prime immagini volutamente in stile vecchio filmimo, alcuni momenti in 16 mm e veri spezzoni reali nel finale, la resa del blu-ray è davvero ottima, con un quadro caratterizzato da una leggera patina di grana del tutto naturale che regala ulteriore spessore alle immagini e a un dettaglio che rimane sempre di altissimo livello in ogni circostanza. Il quadro infatti non mostra cedimenti nemmeno nelle scene più scure, la cura per acconciature, abiti e ambienti retrò è elevata, con incarnati porosi che bucano davvero lo schermo, interni ricchi di particolari ed esterni sempre ben definiti. Non bisogna dunque aspettarsi immagini incisive tipicamente digitali, ma una sana e naturale morbidezza tipica da pellicola, non per questo meno dettagliata, anzi. Quanto al croma, abbondano tonalità calde dove dominano colorazioni tendenti al giallo e al marroncino, con esplosioni di rosso negli emblemi del KKK e anche negli incendi, e altre su alcuni abiti vistosamente pop. Qualche rilievo solamente sui neri, che in questo particolare contesto stilistico, tendono a essere un po' alti e non solidissimi, ma qui il look dato alle immagini conta parecchio.

L'audio: la bella sorpresa del Dolby digital Plus 7.1 italiano

Blackkklansman Ryan Eggold
BlacKkKlansman: Ryan Eggold in una scena del film

Sul fronte audio, la bella notizia è che troviamo una traccia italiana in Dolby Digital Plus 7.1 sicuramente appagante, per quelle che sono le tematiche del film. L'asse posteriore è chiamato spesso in causa non solamente per appoggiare in modo corposo la colonna sonora, ma anche per alcuni effetti di ambienza ben riusciti, nonostante non si tratti certo di un film di azione. Ma la folla a un comizio, i rumori della strada negli esterni, un'esplosione o qualche raro sparo, sono sempre catturati con grande efficacia, anche grazie alle rare ma puntuali entrate del sub. Perfetto anche lo squillo acuto del telefono che nel film ha una certa importanza. Quello che la traccia italiana non può rendere, sul fronte dialoghi, sono alcune conversazioni ricche di slang o tocchi ironici difficilmente traducibili in italiano. Oltre a questo, la traccia inglese in Dolby Atmos con core in True HD riesce a regalare una maggiore profondità nei bassi durante le musiche, che suonano decisamente più ricche e intense. Va registrata anche qualche sottigliezza ambientale in più, tipo un riverbero, alcuni effetti più accentuati e precisi negli ambienti affollati, per il resto l'ottima spazialità generale replica più o meno quella dell'ascolto in italiano.

Gli extra: che delusione, featurette di 5 minuti e trailer

E veniamo all'unica dolente. Un film di questo calibro, sia per le tematiche, sia per la caratura del regista, sia per il fatto che ricostruisce una storia vera, avrebbe potuto avere mille spunti di approfondimento. E invece il reparto delude, fermando i contributi a nemmeno dieci minuti di durata. Uno dei contributi, tra l'altro, è semplicemente un trailer esteso e impostato su Mary Do not You Weep di Prince (4' e mezzo). L'unica vera featurette, intitolata Un film di Spike Lee, dura 5 minuti e riguarda la realizzazione e i temi del film con filmati dietro le quinte e brevi interventi del vero Ron Stallworth e poi di Jordan Peele, Topher Grace, John David Washington, Laura Harrier e Harry Belafonte, oltre che ovviamente del regista.