Il primo week-end di Festival ha lasciato la città in una morsa di gelo, ma l'attività della Berlinale continua senza sosta, con il concorso ormai entrato nel vivo e ospiti internazionali. Dopo una domenica dedicata alla terza dimensione, l'inizio della nuova settimana porta a Berlino Coriolanus, l'esordio alla regia di Ralph Fiennes anche interprete accanto a Gerard Butler, Vanessa Redgrave e Jessica Chastain (tutti presenti nella città tedesca per presentare il film con lo sceneggiatore John Logan - leggi la conferenza), dramma di produzione inglese che parte dall'opera omonima di Shakespeare trasformandola in thriller a sfondo politico di ambientazione contemporanea.
Non è certo il primo esperimento di questo tipo, ma il tentativo di Fiennes non risulta riuscito quanto altri già visti in passato (pensiamo a Riccardo III o a Romeo + Giulietta), perchè risente di scelte registiche non sempre convincenti e non riesce a rendere credibile la recitazione marcata e teatrale sullo sfondo dell'ambientazione moderna in cui si muove il cast.
In Competition, ma presentato fuori concorso, è invece la commedia francese Service Entrance di Philippe Le Guay che racconta, sullo sfondo di una Parigi degli anni '60, la vita dei Joubert rivoluzionata dall'arrivo negli alloggi del personale del loro edificio di un gruppo di cameriere spagnole, tra le quali figura Carmen Maura. Jean-Louis, l'uomo di casa, stringe inaspettatamente amicizia con le donne, soprattutto la giovane e carina Maria (Natalia Verbeke), segnando un punto di svolta nella vita della famiglia. Spostando l'attenzione sulle sezioni parallele, troviamo due appuntamenti interessanti, ma in qualche modo oppostri tra loro, nella serata di Panorama: da una parte il documentario di Angelique Bosio The Advocate for Fagdom, dedicato alla provocatoria figura di Bruce LaBruce, tra testimonianze di autori ed artisti a lui vicini e rari filmati d'archivio; dall'altra l'amicizia tra donne coreane messa in scena in Ashamed da Kim Soo-hyun al suo secondo film in sette anni. L'autore coreano parte dal presupposto che le donne siano migliori degli uomini ed in loro ripone estrema fiducia, riuscendo a dar voce alle loro emozioni e sensazioni meglio di sue colleghe donne.
Tra i film presentati nella sezione Forum, El Mocito, The Kite, Sekai Good Morning e il dramma Karen llora en un bus. Il primo, diretto da Marcela Said e Jean de Certeau è un documentario incentrato su un uomo che da adolescente aveva lavorato al servizio della polizia cilena, ai tempi della dittatura militare. Il materiale di base è sicuramente interessante, peccato che non sia stato sviluppato in maniera altrettanto interessante. A rendere il tutto meno convincente, è l'atteggiamento del protagonista, che nonostante oggi prenda le distanze dalle atrocità alle quali ha assistito, sembra più interessato al risarcimento richiesto allo stato, più che a rilasciare una vera testimonianza della sua storia.
L'indiano The Kite invece segue un poetico viaggio nella città di Ahmedabad per il festival degli aquiloni, intrecciando le storie di sei personaggi tra musica e fuochi d'artificio, cibo e colori. Viene dal Giappone Sekai Good Morning, film d'esordio di Horohara Satoru che esplora il mondo dell'adolescenza attraverso la figura del suo protagonista Yuta, adattatosi alla vita da solitario in un piccolo appartamento alla periferia di Tokyo che condivide con la madre.
Per quanto riguarda Karen llora en un bus - la cui proiezione si è svolta alla presenza del regista - si tratta di un dramma semplice, ma ben recitato in cui la protagonista impara ad andare avanti da sola dopo un matrimonio fallito. Ovviamente il suo percorso non sarà facile, ma alla fine riuscirà a conquistare la sospirata indipendenza.