Dopo giorni di attesa, finalmente la 61esima edizione della Berlinale prende il via con il debutto della sezioni Panorama e Forum, ma soprattutto con la conferenza stampa di presentazione del Festival, che ha visto riunita la giuria guidata da Isabella Rossellini, e la presentazione del primo film-evento di questa edizione, Il Grinta, diretto dai fratelli Coen.
La zona che circonda il Berlinale Palast e gli altri cinema che ospitano le proiezioni del Festival, si è preparata ad accogliere i tantissimi giornalisti e il pubblico, vestendosi a tema cinematografico. Molti negozi, sia d'abbigliamento che semplici supermercati, hanno allestito le loro vetrine ispirandosi al mondo del cinema, e prendendo spunto dagli oggetti di uso comune nella settima arte, ma anche dalle citazioni dei film più famosi. Ovviamente anche il pubblico pagante ha sentito il richiamo di questa "festa" e ha già affollato i botteghini sin dalle prime ore del mattino per aggiudicarsi i sospirati biglietti per le proiezioni.
L'attesa più grande però, è stata tutta per i due registi e il cast de Il Grinta, che nonostante fosse 'solo' un'anteprima europea, ha ugualmente catturato l'attenzione della stampa accreditata, che ha riempito ben due sale per assistere all'ultimo lavoro di Joel Coen ed Ethan Coen: un western classico, ispirato direttamente al romanzo di Charles Portis e interpretato da da un cast eccellente, formato da Jeff Bridges, Matt Damon, Josh Brolin e la giovanissima Hailee Steinfeld al suo esordio sul grande schermo. Arrivati in lieve ritardo, i due registi americani hanno partecipato alla divertente conferenza stampa per il film, affiancati dall'incantevole Steinfeld e dai due veterani, Bridges e Brolin. (Leggi l'intervista ai Coen e al cast de Il Grinta) Mentre per l'inaugurazione della sezione competitiva si dovrà aspettare la giornata di domani, la sezione Forum ha già tagliato i nastri di partenza, questa mattina, con la proiezione di Viva Riva!, una coproduzione tra Sudafrica e Europa diretta da Djo Munga. Con Viva Riva! il regista congolese ha provato a realizzare un crime-drama ambientato a Kinshasa, ricalcato sui modelli già ampiamente collaudati dal cinema americano. Il risultato è un film a tratti molto crudo, che mescola sesso - con scene molto audaci tra il protagonista del film e una femme fatale color cioccolato - traffici illeciti di benzina, e regolamenti di conti in una Kinshasa che si ritrova a fare i conti con l'improvvisa mancanza di carburante. La prima parte della pellicola è avvincente e movimentata, mentre durante la seconda parte, più prolissa, rispetto alla prima, risultano evidenti anche alcuni limiti tecnici, oltre che di budget. Nel complesso però, si tratta di un film accettabile che si lascia guardare nonostante qualche momento di stanca.
Tra le altre pellicole presentate nella sezione Forum, sempre nel corso di questa prima giornata di Festival, il cupo Swans, diretto da Hugo Vieira da Silva e Heidi Wilm e il dramma Utopians, di Zbigniew Bzymek. Questa sera invece toccherà alla sezione Panorama aprire i battenti con Tomboy, il nuovo film della regista francese Céline Sciamma che torna sui temi da lei già affrontati nel precedente Water Lilies, che fu presentato a Cannes e Torino nel 2007. Tomboy racconta una storia sul filo dell'ambiguità sessuale, quella di Laure, una ragazzina che per riuscire a farsi accettare in un nuovo ambiente, decide di spacciarsi per un maschio. Poco dopo incontrerà una coetanea, Lisa, ignara della sua vera identità sessuale, con la quale svilupperà un rapporto speciale.