Incontriamo a Roma Lamberto Bava che, in compagnia della sua avvenente protagonista, Laura Harring, presenta il suo ultimo film, Ghost Son.
Come è nato il progetto?
Lamberto Bava: A me piacciono le storie fantastiche, d'immaginazione, e questa lo era. Anni fa vidi il famoso film, Ghost, e sono sempre rimasto incuriosito da cosa potrebbe essere successo dopo, agli sviluppi successivi. Mescoli questi due aspetti e ottieni Ghost Son.
Perché ha deciso di fare un film italiano?
Laura Harring: Ho letto la sceneggiatura mentre ero a Cannes. Mi ha spaventato molto mentre la leggevo, e che un film ti possa spaventare nel solo leggerlo è un buon segno della sua efficacia. Poi c'erano tanti fattori che mi colpivano a favore, dal girare in Africa in mezzo alla savana alla presenza di un regista come Bava.
Trova differenze nel lavorare in un progetto italiano piuttosto che in uno made in Usa?
Laura Harring: Il metodo italiano è assolutamente più divertente. Le pause pranzo, per esempio. Sono una celebrazione della vita, con tutta quella giovialità e quei ricchi piatti di pasta, ai quali proprio non sapevo resistere. La troupe italiana è capace proprio di farti sentire in famiglia.
C'è una marcata componente sessuale o sbaglio? Perché le interessa il tema?
Lamberto Bava: Beh, io racconto storie, il sesso mi interessa perché è un elemento naturale, che esiste. Comunque non penso che ci sia tutta questa rilevanza del sesso. Dopotutto il mio è un thriller con qualche elemento horror marginale, ma soprattutto è una storia d'amore, e come tale contiene anche una qualche componente sessuale, tutto qui.
Laura, come mai ha scelto di fare un horror?
Laura Harring: Nella mia vita ho interpretato quasi tutti i generi. L'horror ha un grandissimo seguito, e a me diverte molto immergermi a tal punto nella storia da sobbalzare di paura quando qualcosa ti sorprende. Non so se è un tipo di divertimento che tutti possono percepire, ma a me piace immedesimarmi. Poi comunque ho cercato sempre di bilanciare la mia carriera, interpretando i generi più diversi.
Come ha lavorato sull'aspetto legato alla musica?
Lamberto Bava: Nei miei film la musica è fondamentale. Io vivo con la musica, sto sempre a sentirla. Demoni credo sia stato il primo film girato in dolby stereo. La musica è fondamentale che nasca con il film. Ho chiesto al mio compositore di lavorare sui suoni ritmati tipici dei riti magici degli stregoni centrafricani, unendoli ad una specie di nenia da bambini che era presente nella colonna sonora di un film degli anni '60, The Innocents.
Laura, come ha lavorato sul suo personaggio?
Laura Harring: Ho preso appunti a margine e riletto la sceneggiatura più volte. Cerco di immaginare tutti gli aspetti della vita del mio personaggio. Poi sono andata a vivere per qualche settimana da sola in una casa nella prateria, per immedesimarmi con la solitudine che vive il mio personaggio nel film.