Asia Argento presenta finalmente in Italia Ingannevole è il cuore più di ogni cosa, il film tratto dal best seller autobiografico di J.T. Leroy, forte del discreto successo ottenuto lo scorso anno ai festival di Cannes e Toronto. Il film ha diviso la critica: quella americana, sentendosi forse umiliata da un'immagine dell'amata patria mai così cruda, l'ha affossato senza pietà, quella francese ne ha decantato coraggio e autenticità.
La giovane regista romana, qui anche attrice e sceneggiatrice, porta sul grande schermo una drammatica storia d'amore tra una madre e il suo bambino che è anche un importante denuncia contro le violenze sui minori. La conferenza stampa romana si trasforma così in un'occasione per discutere di questo grave problema che devasta per sempre la vita di tanti bambini senza colpe. La Argento esprime il suo sincero apprezzamento per il lavoro che ogni giorno svolgono quelle associazioni come Telefono Azzurro che tanto fanno per tutelare i diritti dei bambini e degli adolescenti. E proprio al call-center di Telefono Azzurro sarà destinato il 5% degli incassi al botteghino del film. Accompagnata dallo scrittore J.T. Leroy e da Ornella Muti, una delle tante guest star della pellicola, Asia Argento parla emozionata del suo nuovo lavoro che definisce "un film di bambini per adulti."
Come avete fatto a tutelare i minori che recitano nel film dalle parole e dalle tematiche forti di questa storia? Asia Argento: Abbiamo lavorato con i tre bambini che interpretano di volta in volta il personaggio di Jeremiah per otto mesi prima delle riprese, per conoscerci, per conquistare una reciproca fiducia e per prepararli, cercando di parlare di certi temi con le loro madri affinché sapessero di cosa parlasse il film. E' giusto che i bambini sappiano che ci sono bambini meno fortunati di loro. Durante le riprese ho cercato di tutelarli con un vecchio trucchetto del cinema, quello del campo e controcampo: quando facevo i primi piani dei bambini dicevo tutt'altro, li invitavo a guardare a destra, a sinistra o in basso e solo durante il doppiaggio abbiamo aggiunto quelle frasi così forti.
Come hai scelto i protagonisti? Asia Argento: Ho sempre discusso con JT ogni dettaglio del film perché volevo che lui ne andasse fiero e quindi ci siamo confrontati anche sui nomi che volevamo facessero parte del cast. Ho cercato degli attori che mi sembravano completamente diversi dai ruoli che dovevano interpretare. Io immagino le persone che vivono queste vite e fanno queste cose orrende non come quei mostri che si vedono nei film hollywoodiani, con i denti aguzzi, brutti e pelosi. Se fossero così sarebbe facile riconoscerli e verrebbero arrestati subito. Invece sono delle persone insospettabili, come il ragazzo bello che picchia il bambino con la cintura.
Data la partecipazione estrema con cui hai fatto questo film, perché hai deciso di volerlo anche interpretare? Asia Argento: Per tanti motivi. Un po' per ingenuità perché pensavo in questo modo di semplificare le cose, perché potevo chiedere a me stessa delle cose che ad un'altra attrice non sarei mai stata in grado di chiedere, e poi perché lo trovavo un ruolo molto interessante da interpretare. Volevo capire la mente di questa donna. Perché è stata abbandonata? Perché è diventata così? Come mai non ha avuto la possibilità di redimersi? Perché voleva questo figlio? Ho fatto tanta fatica per comprendere questa donna e ho provato tanto dolore nell'interpretare questo ruolo. C'è voluto moltissimo tempo per sentirmi meglio dopo aver finito il film. Sono felice di averlo fatto, ma è stato un ruolo faticosissimo da interpretare e penso che oggi non lo rifarei. Di certo nel mio prossimo film non reciterò.
Avresti potuto fare questo film prima di diventare madre? La tua straordinaria presenza dentro questo film ci sarebbe stata comunque? Asia Argento: Ho letto il libro di JT quando mia figlia aveva nove mesi. Le prime trenta pagine sono state un vero e proprio scoglio, ho smesso di leggere perché provavo troppo dolore, ma poi sono riuscita ad andare avanti. E' un libro importante per capire l'istinto materno, la codipendenza amorosa di una madre con un figlio, la possibilità in agguato per una ragazza di pensare che il figlio è un'estensione di se stessa, come un terzo braccio da muovere a proprio piacere. Penso che non sarei riuscita a fare questo film se non fossi stata madre, prima di tutto per come mi relazionavo ai bambini. Ho imparato ad amarli da quando sono madre.
Perché hai cambiato il finale rispetto al libro? Asia Argento: Ho avuto l'ok da JT per questo che è un finale un po' sospeso, un sogno che non sappiano se accada poi veramente. Secondo me questa è una storia piena di speranza, perché JT parlandone ha aiutato molte persone oltre che se stesso e, in questa vita terribile, questo finale è una sorta di happy ending.
J.T. Leroy: Preferisco il finale del film a quello del libro perché lascia aperto uno spiraglio di speranza che nel libro non c'è.
Dopo questo film tornerai a lavorare in Italia? Asia Argento: In questo momento non ci sono per me dei progetti immediati in Italia. Sono anni che in Italia nessuno mi fa lavorare e mi dispiace davvero molto perché è un paese che amo tantissimo. Per il resto, farò tra breve un film da attrice in Francia.
Signora Muti, com'è stato interpretare il ruolo di madre castrante, anaffettiva, lei che è stata una madre giovanissima, che è riuscita a crescere con grande affetto i suoi figli? Ornella Muti: E' un ruolo così lontano da quello che sono io in realtà che mi ha attirato molto. Asia mi ha parlato di come questa donna è diventata così, una donna scelta da quest'uomo giovanissima che l'ha castrata, l'ha fatta diventare una macchina che produce figli. E' totalmente piatta, senza nessuna anima.
Signor Leroy, pensa che questo libro fosse destinato naturalmente a diventare un film? Quali sono state le sue prime sensazioni dopo averlo visto? J.T. Leroy: Ho sempre amato il cinema, sin da quando ero bambino. Quando scrivevo il libro visualizzavo le scene che raccontavo. Non sapevo cosa aspettarmi da questo film, ma mi fidavo di Asia, della sua lettura e quando l'ho visto sono rimasto molto contento. Vedere il film finito è stata un'esperienza molto difficile, non pensavo mi potesse toccare così tanto. Trovo che sia ben riuscito perché riflette bene la mia visione.
Quali sono i suoi progetti futuri? J.T. Leroy: Sto scrivendo un romanzo nuovo che considero un lavoro di fiction, simile a Sarah, nel senso che è più surreale, fantastico. Il personaggio sarà sempre Jeremiah comunque, non parlerò certo di astronauti.