Un romanzo articolato, ambientato in un periodo complesso, per un adattamento di certo non semplice. Appunti di un venditore di donne è arrivato su Sky e NOW dal 25 giugno a oltre dieci anni dall'uscita del libro di Giorgio Faletti a cui si ispira, per la regia di un autore giovane quanto promettente come Fabio Resinaro, avvalendosi delle interpretazioni del protagonista Mario Sgueglia, di Miriam Dalmazio, Libero De Rienzo, Paolo Rossi e Michele Placido. Una produzione Eliseo Multimedia con Rai Cinema, seguita da Luca Barbareschi che conferma come abbiano puntato molto su Resinaro dopo Dolceroma e un altro progetto in arrivo dopo l'estate. Un film pronto da tempo, per il quale si è scelto di trovare "uno spazio in anteprima assoluta su Sky" come dichiarato da Paolo Del Brocco, "in attesa di passare in Rai per quella visibilità più ampia che merita e che la situazione degli ultimi mesi non ha permesso."
Nel nome di Faletti
Si è partiti dal romanzo e da Faletti nella conferenza di presentazione di Appunti di un venditore di donne e Luca Barbareschi ha ricordato come avesse conosciuto l'autore poliedrico anni fa, ma avesse sempre pensato che i suoi scritti gli sarebbe stati inaccessibili, perché sempre tra le mani di altri produttori. "Questo romanzo mi ha colpito più di altri libri di Faletti" ha però aggiunto Barbareschi facendo riferimento al tema di Crono e dei padri che uccidono i propri figli: "è un tema che appartiene alla nostra generazione e quella dopo la mia" ha spiegato il produttore "abbiamo avuto padri grandi che hanno sacrificato le generazioni successive" tra chi è stato pessimo consigliere e chi ha fiancheggiato il terrorismo.
"Avevamo questo straordinario romanzo da cui partire" ha aggiunto il regista Fabio Resinaro "che ha la capacità di creare atmosfere molto particolari, precise, ben descritte. E la sfida era di ricrearle." Una sfida che ha accettato insistendo per scrivere anche la sceneggiatura. Barbareschi ha raccontato come l'idea iniziale fosse di affiancargli uno scrittore esperto, ma ha ricordato come da un venerdì alla domenica, in 48 ore, Resinaro abbia preparato una prima bozza già di per sé ottima per dimostrare di poterlo fare. "Ho insistito perché sapevo di aver capito la storia e sentivo quel personaggio, lo comprendevo nel profondo" ha aggiunto Fabio Resinaro, spiegando come dal suo punto di vista "la storia è molto attuale, anche ora siamo in periodo in cui sacrifichiamo le nuove generazioni per preservare le vecchie."
Appunti di un venditore di donne, la recensione: un Bravo ragazzo nella Milano criminale
La Milano da bere
"Ho fatto la scelta di girare come se fossimo stati negli anni '70" ha spiegato Resinaro nel raccontare le difficoltà di ricreare un periodo diverso dal nostro. "Quando si fa un film in un'epoca, ci si trova a scontrarsi con dei muri, con campi visivi molto limitati" per aggirare l'ostacolo di una città che è ora ultramoderna, ma il regista non c'è stato a porsi questi limiti, "sapendo che sarebbe dovuti intervenire con gli effetti speciali per modificare il fondale. Il risultato è suggestivo, "una Milano da bere al neon che abbiamo enfatizzato molto, perché le atmosfere in questo film sono tematiche: è un film notturno che parla di criminali, di disobbedienti e mi piace portare le tematiche in ogni singola immagine, nella composizione delle stesse."_
Bravo, di nome ma non di fatto
Va però detto che "il nostro protagonista è un po' un infiltrato in quel mondo, è uno che ha un piano" ha specificato Resinaro nel parlare del Bravo di Mario Sgueglia "e io sono affascinato dagli individui che hanno un piano." E il suo interprete "dà al personaggio sfumature di dolore molto intense" come ha sottolineato Barbareschi. Parliamo di un personaggio che "applica la catarsi" come ha spiegato lo stesso Sgueglia, "si applica per portare piacere a uomini che non hanno il coraggio, attraverso quello che lui non può più fare". È invece una donna che fa "della sua forza la sua debolezza" il personaggio di Miriam Dalmazio, che si è detta colpita dall'ossessione per lo sguardo che emerge dall'opera di Faletti: "Mi è sembrata importante la ricerca della verità attraverso gli occhi" e anche sul rapporto tra lei e il protagonista ha dichiarato: "Non fanno sesso, non possono toccarsi, ma lo fanno attraverso lo sguardo."