Al Courmayeur Noir in Festival arrivano gli agenti segreti. No, non stiamo parlando di James Bond, ma della sua controparte spagnola. La kermesse montana ci ha regalato l'anteprima italiana di Anacleto: Agente secreto, scatenata commedia/parodia che racconta la relazione tra un padre agente segreto (nome in codice: Anacleto) e il figlio trentenne che ignora la doppia vita del genitore. Da dove nasce la storia di Anacleto? Ce lo racconta il regista Javier Ruiz Caldera, approdato al festival con la sua creatura.
"Anacleto è un famosissimo fumetto spagnolo degli anni '60 - '70" spiega Caldera. "Per 30 anni non è stato più pubblicato. A noi divertiva molto l'idea di immaginare che cosa farebbe Anacleto oggi, nel 2015 e abbiamo deciso di fare questo film. In Spagna il grande pubblico conosce molto bene Anacleto, è un mito, ma volevo fare un film rivolto a tutti, anche ai giovanissimi che non hanno letto il fumetto. Così ho tentato di unire due generazioni, quella nostalgica e quella curiosa. Il fumetto di Anacleto è figlio della sua epoca, è una parodia del personaggio di James Bond come era negli anni '60. Noi ci siamo accostati al nuovo Bond, che è più violento, più fisico, più maschio. In questi 30 anni è cambiato il _sense of humour. L'ironia si è trasformata in sarcasmo e noi abbiamo cercato di fare un film al passo coi tempi alternando comicità a scene violente"_.
Una commedia ironica che rispecchia la realtà
Javier Ruiz Caldera non nasconde la ragione per cui si trova in Italia. La sua speranza è trovare un distributore italiano per una pellicola comica vivace e scatenata che non sfigurerebbe certo nella programmazione nostrana. Nel frattempo, Anacleto: Agente secreto è uscito in Spagna a settembre con ottimi risultati. "Il film è piaciuto molto al pubblico. Con un titolo come il nostro, non pensavamo certo di attirare la critica e invece, incredibilmente, anche i critici hanno colto il tentativo di realizzare un prodotto sofisticato, diverso dagli altri, e ne hanno scritto molto bene. Non mi aspettavo un risultato simile". Ma quali sono gli ingredienti di Anacleto: Agente secreto che hanno conquistato tutti? "Al di là dell'aspetto parodistico, il mio è un film che parla della relazione tra un padre e un figlio che non si conoscono e si scoprono l'un l'altro" spiega Javier Caldera. "Anacleto è macho, un vero duro, mentre Adolfo è più fragile e tenero. Questi due personaggi rispecchiano la Spagna, la vecchia generazione, cresciuta sotto il franchismo, è più machista e conservatrice. La nuova generazione è più sensibile perché è figlia del rifiuto del passato". Un'altra presenza costante nel film, strettamente legata al presente, è la crisi. Caldera racconta divertito: "Ci siamo chiesti come starebbe un agente segreto nella Spagna del 2015. La risposta è: male. L'idea ci faceva sorridere. Il genere comico ha il potere di ironizzare sui problemi della società. Così Anacleto affronta i problemi di oggi, la spending review, gli uffici bisognosi di una mano di pittura, le armi che non ci sono, i tagli al personale. Non ci sono più tutti gli elicotteri di trent'anni fa e anche le spie devono arrangiarsi".
James Bond gay, nero o donna? Basta che il film sia buono!
Accostandosi al genere della parodia, Javier Caldera ha ben presente che un modello come James Bond, noto in tutto il mondo, ha una schiera di fedeli sostenitori che non amano le distorsioni del loro mito. E' vivo sui media il dibattito sulla possibilità di un futuro Bond di colore, gay o addirittura femmina. "Quando si va a toccare un'icona, c'è sempre chi non la prende bene. Io, però, credo che sia necessario che James Bond cambi e si evolva. Come spettatore amo essere sorpreso, quindi sono contento che ci sia la possibilità di avere dei cambiamenti. A questi cambiamenti si può reagire andando in trincea o accettarli, come faccio io. Per me l'importante non è avere un James Bond donna, nero o gay; mi interessa che il film sia molto buono. Lo spettatore si merita di essere sorpreso. Se fanno un James Bond donna di colore e gay, ecco, questo forse sarebbe troppo". Al di là del maxi riferimento al genere spy, Javier Caldera cita due modelli che lo hanno aiutato nella genesi di Anacleto. Il primo è Indiana Jones e l'ultima crociata di Steven Spielberg, che "mi ha ispirato nella relazione padre-figlio. L'altro è Edgar Wright, adoro la sua comicità e la sua irriverenza". Tra comici ci si intende, ma il regista ci tiene a sfatare un mito che riguarda il suo lavoro. "Quando sono sul set non mi diverto molto. Sono concentrato sulle riprese e sono piuttosto preoccupato. Mi diverto di più in fase di montaggio, quando rivedo il girato".
La Barcellona che non ti aspetti
Parlando delle location di Anacleto: Agente secreto, Javier Caldera svela che il film "è stato girato a Barcellona, dove vivo. La parte nel deserto invece è stata girata nell'Aragona. Volevo ricreare una Barcellona diversa da quella a cui siamo abituati. Volevo dei posti che riflettessero la decadenza della pellicola, volevo mostrare una città più popolare e operaia, così ho cercato gli angoli con architetture degli anni '60-70". Nel film è presente in un piccolo ruolo un volto almodovariano, notissimo nel cinema spagnolo. Si tratta di Rossy de Palma che interpreta la madre della fidanzata di Alfonso. "Con Rossy è la seconda pellicola. Ci siamo conosciuti quando abbiamo realizzato Tres bodas de más. Ci troviamo molto bene e ci capiamo al volo. Sono un suo grande fan. E' un'attrice bravissima e adesso è diventata un'amica. Le dai una piccola parte e lei te la fa esplodere". Quale futuro attende Anacleto, oltre a un'auspicabile uscita italiana? Il finale lascerebbe intendere la possibilità di un sequel: "Il film parla della creazione di un nuovo eroe. L'ipotesi di una saga dedicata ad Alfonso non è poi così campata in aria, ma non dipende da me. Deve essere il pubblico a volerlo. Per me questa è una pellicola unica. Vedremo che accadrà in futuro. Questo è il mio quarto film, è la mia quarta commedia. Forse in futuro farò un film serio, chissà, ma per ora mi va bene così".