San Valentino è alle porte e Netflix non poteva certo esimersi dall'arricchire il proprio catalogo con un titolo dedicato agli amanti delle commedie romantiche: Amore al quadrato (titolo originale Miłość do Kwadratu), pellicola polacca diretta da Filip Zylber e disponibile in anteprima sulla piattaforma dall'11 febbraio. La trama, semplice ed estremamente lineare, non presenta alcun elemento di novità, pur risultando gradevole nel suo complesso: Enzo, giornalista e famigerato donnaiolo, inizia a rivalutare le proprie scelte di vita e la propria concezione dell'amore dopo aver conosciuto Monika, una splendida modella che conduce, in realtà, una segreta doppia vita. Come vedremo nella nostra recensione di Amore al quadrato, il film, sebbene discretamente interpretato dai suoi attori, manca di profondità e slancio, proseguendo in modo abbastanza prevedibile dall'inizio alla fine. Non certo nuovo ma unico elemento di vivacità della pellicola, è l'utilizzo dell'espediente narrativo del doppio, che vede la protagonista nei duplici panni di affascinante modella e di dolce insegnante.
Da insegnante a modella, il passo è breve
Monika (Adrianna Chlebicka) è una giovane insegnante che conduce una segreta doppia vita: per ripagare i debiti del padre, infatti, la ragazza sveste i dolci panni di maestra di scuola elementare e indossa quelli seducenti di modella, utilizzando il nome di Klaudia. Solo la sorella e il suo agente sono a conoscenza della doppia vita di Monika, che si destreggia alla perfezione tra registri di classe e passerelle. Enzo (Mateusz Banasiuk), invece, è un giornalista di moda nonché un inguaribile dongiovanni che non crede nell'amore né, tantomeno, nella monogamia. Un giorno, costretto dal suo capo e amante Alicja (Miroslaw Baka), prende parte a un servizio fotografico nel quale deve posare al fianco di Monika/Klaudia. Le cose, però, non vanno nel verso giusto e, tra una serie di contrattempi e la scenografia del set distrutta, tra i due scatta un'immediata antipatia. Ovviamente, non passerà molto tempo prima che questo sentimento si trasformi in amore, portando Enzo a mettere in discussione tutte quelle che sono state le sue scelte di vita fino a quel momento.
Il tema del doppio
Come abbiamo già detto nell'introduzione, l'unico elemento di divertissement di Amore al quadrato è rappresentato dalla scelta di affidare alla protagonista il duplice ruolo di Monika e Klaudia che, pur trattandosi della stessa persona, fornisce la possibilità di avere due punti di vista differenti sull'evoluzione della trama. Monika l'insegnante e Klaudia la modella, infatti, pur essendo due diverse espressioni della stessa persona, risultano profondamente diverse l'una dall'altra: dolce e premurosa la prima, intrigante e sicura di sé la seconda. Proprio per queste caratteristiche profondamente diverse (ma anche per la parrucca e le lenti a contatto indossate dalla ragazza nei panni di Klaudia), Enzo, che pur inizia a frequentarle entrambe per motivi differenti, non si accorge dell'inganno fino alla fine, ma matura per "entrambe" un sentimento. Un escamotage che, seppur già visto e rivisto (e anche decisamente meglio utilizzato altrove) rende piacevole la visione di un film che procede fino alla fine senza slanci narrativi. L'unico dubbio che potrebbe sorgere allo spettatore è quello riguardo all'eccessivo rigore della protagonista nel mantenere il segreto riguardo al suo doppio lavoro; non esistono, infatti, motivazioni conclamate per le quali la ragazza non dovrebbe dire a Enzo di essere sia Monika che Klaudia.
Rimanere in superficie
Nonostante le interpretazioni dei due attori protagonisti siano, nel complesso, abbastanza convincenti, il film di Filip Zylber tende a rimanere perennemente in superficie. Non vengono mai approfondite, infatti, le dinamiche che hanno condotto Monika/Klaudia a doversi destreggiare tra due diversi lavori per poter ripagare i debiti del padre, né (come già detto) i motivi che la portano a mantenere un'estrema segretezza sulla sua doppia vita. Allo stesso modo, l'evoluzione di Enzo da inguaribile donnaiolo ad amante dei bambini e delle faccende domestiche, appare un po' troppo frettolosa, senza che ci siano delle solide basi a sostegno di un cambiamento tanto radicale. Positiva, invece, la scelta di non utilizzare come scusa per la sua attitudine da dongiovanni, qualche trauma passato o una perfida ex.
Conclusioni
Come abbiamo visto nella nostra recensione di Amore al quadrato, questa nuova commedia polacca targata Netflix costituisce, sicuramente, una visione piacevole, perfetta per gli amanti delle pellicole romantiche senza impegno. Vincente la scelta di utilizzare l'espediente narrativo del doppio, declinando la protagonista in due ruoli differenti. Peccato che si scelga sempre di rimanere troppo in superficie, senza sviscerare le motivazioni dietro alle scelte e ai cambiamenti di Monika ed Enzo.
Perché ci piace
- Narrazione scorrevole.
- Utilizzo del tema del doppio.
Cosa non va
- Manca l'approfondimento delle motivazioni dietro alle scelte e ai comportamenti dei protagonisti.