Ci ha sconvolto un po' tutti leggere questa mattina della prematura scomparsa di uno degli attori televisivi afro-americani più caratteristi dell'ultimo decennio. Stiamo parlando di Andre Braugher, ultimo di quattro fratelli, laureato all'Università di Stanford e alla celeberrima e prestigiosa Juilliard di New York, che è deceduto all'età di soli 61 anni in seguito "ad una breve malattia". Un attore che con le forze dell'ordine ha avuto a che fare in più di un'occasione, anche se per finta, interpretando detective e poliziotti fino ad arrivare a lui: il Capitano Raymond Holt di Brooklyn Nine-Nine, una delle comedy più sottovalutate degli ultimi anni. Andiamo a ripercorrere la sua carriera e proviamo a capire perché il suo Holt è stato così iconico.
Dalla polizia... alla polizia
Andre Braugher debutta nel 1989 nei panni del detective Winston Blake nella serie Il tenente Kojak, con protagonista l'omonimo investigatore del tredicesimo distretto di Manhattan e quello sarà per lui l'anno di debutto anche sul grande schermo in Glory - uomini di gloria nel ruolo del soldato Thomas Searles, un cadetto di colore che viene subissato dai compagni bianchi prima di imparare a fare squadra e sacrificarsi tutti insieme in nome della patria. Viaggia poi al cinema in numerose pellicole e altrettanti ruoli, come Schegge di paura, Bus in viaggio, City of Angels - La città degli angeli, Frequency - Il futuro è in ascolto, Poseidon, The Mist, Passengers, Salt e I fantastici Quattro e Silver Surfer in cui interpreta il generale Hager, che chiede aiuto alla squadra di supereroi Marvel quando si presente la minaccia del titolo. Saranno però ancora una volta la TV e la serialità a dargli notorietà nei panni del detective Frank Pembleton in Homicide: Life on the Street - grazie al quale vince due Emmy - creata dall'ex critico cinematografico Paul Attanasio basandosi sul libro Homicide: A Year on the Killing Streets di David Simon (proprio quello di The Wire, Treme, The Deuce), per raccontare i procedurali con crudo realismo. Ruoli a cui ha donato compostezza e passione, prima di arrivare al capitano più iconico e celebrato dell'ultimo decennio in TV.
Andre Braugher, morto a 61 anni l'attore di Brooklyn Nine-Nine
Io, Capitano
Non dimentichiamo la parentesi della serie mystery della ABC Last Resort in cui interpreta il Capitano Marcus Chaplin, che guida l'equipaggio di un sottomarino statunitense che diviene nemico degli Usa per aver rifiutato di attaccare il Pakistan con un missile nucleare, trovando rifugio su un'isola e proclamandosi nazione sovrana al fine di tentare di scagionarsi dall'accusa di diserzione. È lui a guidare il gruppo e la missione proprio come farà qualche anno dopo in Brooklyn Nine-Nine, la comedy poliziesca che vuole raccontare le vicissitudini quotidiane del distretto 99 di New York, ovvero quello sconsiderato da tutti e in cui finiscono coloro che sono considerati "reietti" dal dipartimento cittadino. Niente di più sbagliato data la dedizione e l'impegno che ogni giorno la sgangherata squadra mette nel proprio lavoro. Leader di qualsiasi operazione è lui, ++Raymond Holt, che è un capitano nero e omosessuale - forse il primo nella storia della polizia di NY - che permette una delle rappresentazioni più oneste e sincere per la comunità LGBTQIA+, lontano da cliché e stereotipi in cui spesso incorrono questo tipo di personaggi**. Duro e apparentemente impassibile, ha un rapporto sui generis col marito Kevin Cozner (Marc Evan Jackson), da cui si separerà e con il quale poi tornerà insieme dopo la terapia di coppia. In realtà un uomo che ne ha subite tante per via della doppia discriminazione a cui è andato incontro nell'ambiente della polizia come giovane recluta, elemento che viene spesso ricordato nello show ma senza marcarci troppo la mano.
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Insieme a Cheddar
Proprio per questo Andre Braugher è stato capace di donargli una spassosa e solo apparente freddezza, soprattutto nei confronti e dibattiti con Jake Peralta che lo considera un padre, nel rispetto reciproco col suo secondo in comando Terry Jeffords, con la sua pupilla, Amy Santiago, che lo vede come un mentore e con il rapporto quasi di terrore e sottomissione nei confronti della sua segretaria Gina Linetti. Holt è sempre stato il fulcro e il faro della serie e dei suoi personaggi, mostrando col tempo apertura verso la propria squadra, come quando gli racconta del suo tatuaggio, e il proprio carattere competitivo durante l'annuale gara di Halloween, o ancora l'avversione per la sua nemesi al dipartimento, il capitano Madeline Wuntch interpretato da Kyra Sedgwick: sono già storia i loro continui punzecchiarsi con battute e frecciatine passivo-aggressive. Per il ruolo ha vinto due Critics' Choice Awards come Miglior Attore non Protagonista ed è stato nominato a ben quattro volte agli Emmy.
Quasi idealmente, la morte di Braugher segue di qualche anno (era il 2019) quella di Stuart, il Pembroke Welsh Corgi che ha interpretato Cheddar, il cane di Holt e del marito, fino all'età di 13 anni per poi lasciare spazio alla sorella nelle ultime stagioni della comedy. Anche il suo rapporto con Cheddar è meraviglioso, dato che lo ha addestrato come un soldato e uno dei suoi sottoposti al distretto ma allo stesso tempo gli dimostra un affetto davvero senza eguali. Ultimi due ruoli nella carriera di Braugher sono stati quelli di Dean Baquet in Anche io, il film sul #MeToo di Maria Schrader, e quello altamente sopra le righe di Ri'Chard Lane nella sesta ed ultima stagione di The Good Fight, un ultimo dono agli spettatori per dimostrare che quando si interpreta un personaggio così fuori dagli schemi - un avvocato nero estremamente religioso e con più relazioni sentimentali e svariati figli - non bisogna mai dare al pubblico ciò che si aspetta. Ma sorprenderlo sempre. E Andre Braugher ci è sempre riuscito.