Presentato alle Giornate degli autori dello scorso Festival di Venezia, e poi passato nelle sale purtroppo senza un grande riscontro, adesso Acqua e anice è approdato in homevideo. L'occasione giusta per apprezzare davvero il film di Corrado Ceron, che come vedremo in questa recensione, è una commedia agrodolce, un on the road capace di divertire e di commuovere, con una Stefania Sandrelli vera mattatrice.
L'attrice infatti regge quasi tutto il peso del film sulle sue spalle, non si risparmia per nulla e dimostra la capacità di cambiare registro in un attimo, rivelando le due anime del suo personaggio. Ma a farle da spalla e a esaltare in qualche modo il suo ruolo, c'è la bravura di Silvia d'Amico (sì, proprio quella della serie tv di successo Christian) che condivide con lei il viaggio, e anche quella di un Paolo Rossi stropicciato e perfettamente in parte.
Un viaggio pieno di vita e di ricordi
La protagonista di Acqua e anice è Olimpia, leggenda emiliana del liscio ormai sulla settantina, con un passato di discreto successo da cantante nelle balere. Vive soprattutto di ricordi di grandi esibizioni e avventure spregiudicate, conserva sempre un carattere esuberante e vivace, prende il sole in topless, ma il problema è che da un po' la mente ha iniziato a giocarle brutti scherzi. Quando sua sorella la chiama per esibirsi all'anniversario del suo matrimonio. Olimpia ingaggia Maria, una ragazza che le fa da autista per un viaggio che con la scusa del matrimonio diventa in pratica un suggestivo tour dei ricordi.
Nelle varie tappe Olimpia infatti incontra vecchi amici e perfino ex amanti, magari solo per un saluto, un abbraccio o una frase giusta da ricordare. Il viaggio, oltre al matrimonio, ha una strana meta finale, Zurigo, dove la donna dice di dover incontrare un'amica. All'inizio del percorso quello fra Olimpia e Maria non è un rapporto facile: hanno caratteri profondamente diversi, una è esuberante e provocatoria, l'altra riservata, introversa e silenziosa. Ma piano piano le due impareranno a conoscersi, a volersi bene, soprattutto quando Maria capirà il reale scopo del viaggio e scoprirà un inatteso legame con la protagonista.
Stefania Sandrelli esuberante ma malinconica, con un segreto nel cuore
Come accennato, quello di Stefania Sandrelli è quasi un one woman show: a tratti esilarante, svampita e leggera, altre volte malinconica, fragile e disperata, talvolta persa nelle sue sempre più frequenti nebbie mentali, ma sempre esuberante e con un grande amore per la vita, quantomeno per una vita degna di essere vissuta. Anche se con le sue parrucche gioca a sentirsi eternamente giovane, in realtà ha un grosso peso nel cuore, un segreto inconfessabile alla fine di quel viaggio, e proprio per questo vuole gustarsi ogni attimo del percorso, degli incontri con il suo passato, degli amori ma anche dei dolori. Incontri che vorrebbero quasi fermare il tempo che invece passa inesorabilmente e si fa sempre più confuso. Un tentativo di rimandare un qualcosa di inevitabile, di acciuffare i momenti più felici attraverso ricordi, nostalgie, rimpianti e racconti di eccessi sfrenati.
Stefania Sandrelli: "Noi attrici pagate meno dei colleghi maschi? E' umiliante"
Road movie poco originale, ma sincero
Certo, si dirà che di road movie il cinema è pieno, come di viaggiatori di segno opposto che poi durante il percorso si avvicinano, si capiscono e vedono cambiare le loro vite. Sotto questo aspetto, in effetti il film fatica a trovare un suo carattere innovativo, ma ogni momento trasuda sincerità, c'è qualcosa di autentico in questo darsi da fare che non scade mai nella commiserazione. Aiutano anche una sceneggiatura lineare e coerente, le location di un'Emilia malinconica e una regia misurata. Forse la stessa Sandrelli risulta a volte un po' eccessiva e fuori le righe, perfino oltre la natura del personaggio, ma ci può stare. L'acqua e anice che dà il titolo al film è la sua bevanda preferita, che deve essere una perfetta miscela per essere apprezzata al massimo. Proprio come i toni da commedia e del dramma devono essere mescolati con cura per un buon film.
Il DVD: video soddisfacente, audio frizzante e un backstage
Come detto, ora Acqua e anice è disponibile in homevideo grazie al DVD targato Fandango-CG (e a noleggio su Prime Video). Un prodotto tecnicamente buono, a partire da un video decisamente convincente su primi e medi piani, con un buon dettaglio e un croma vivace e rigoglioso. Le immagini scontano invece i limiti del DVD sulle panoramiche, dove i fondali perdono un po' compattezza e i contorni si fanno incerti. Ancora meglio l'audio, un Dolby Digital 5.1 che si rivela vivace e frizzante, soprattutto in occasione delle musiche e delle canzoni, ma che ha una buona attenzione anche per l'ambienza sonora tipica di un on the road. Negli extra troviamo il trailer e un breve backstage di 4 minuti molto simpatico con tanti momenti di vita sul set.
Conclusioni
Nella recensione di Acqua e anice, che abbiamo apprezzato grazie all'uscita homevideo della Mustang, vi abbiamo raccontato di una commedia agrodolce che riesce a bilanciare abbastanza bene i toni divertenti e quelli drammatici, grazie anche a una prova da mattatrice di Stefania Sandrelli, ben accompagnata da un'ottima Silvia D’Amico. Più di qualcosa ha il sapore del road movie già visto, ma per i toni usati il film trasmette genuinità e sincerità.
Perché ci piace
- La capacità di restare in equilibrio fra commedia e dramma.
- La voglia di fermare il tempo attraverso gli incontri con le persone importanti del proprio passato.
- La bravura di Stefania Sandrelli e del resto del cast.
- Una regia misurata e le location di un'Emilia malinconica.
Cosa non va
- La sensazione di un tema già visto in altri road movie è piuttosto forte.
- Qualche volta la Sandrelli va perfino oltre le righe del suo personaggio.