Fuori tutte!
- Sulle rive del Tamigi sorge lo stabilimento industriale più grande d'Europa, quello della Ford di Dagenham, che impiega 55.000 operai uomini, e 187 donne, impiegate nell'assemblamento dei rivestimenti dei sedili delle vetture, e recenti vittime di un ingiusto declassamento che le pone a un livello subordinato riespetto a colleghi uomini che hanno mansioni molto meno specializzate. Questa è la scintilla che innesca un a situazione potenzialmente esplosiva: spronate dalla timida ma risoluta Rita O'Grady, le operaie avviano un'azione senza precedenti, uno sciopero a oltranza che, grazie all'incoraggiamento di un coraggioso sindacalista, si trasforma in una pionieristica protesta per ottenere la parità
La battagliera Rita - interpretata dall'adorabile e bravissima Sally Hawkins - guida le fila di un'azione che, generata dalla volontà unanime delle ragazze di Dagenham, le portà inaspettatamente lontano: una storia vera, quella narrata nel film di Nigel Cole, che paradossalmente in Inghilterra nessuno conosce. Ma a rendere la terra d'Albione uno dei paesi democraticamente avanzati sono state persone come queste, animate da un principio e sostenute dalla solidarietà reciproca.
E' con levità e brio che Nigel Cole, già delicato narratore di vicende al femminile in Calendar Girls e L'erba di Grace, dà vita ai ricordi delle scioperanti di Dagenham, ispiratrici e anima autentica della pellicola. Più che lo spirito degli Swinging Sixties, il cui glamour ha catturato tanti cineasti, a Cole e allo sceneggiatore William Ivory interessa ricreare lo spirito di queste donne, naturalmente unite, capaci di fare per tanti anni buon viso a cattivo gioco lavorando in condizioni proibitive nello stabilimento della Ford, e dotate di un distintivo working class humour.
L'entusiasmo e la forza d'animo delle protagoniste è effettivamente contagioso, e assieme alla bravura degli interpreti - accanto alla Hawkins, anche un simpatico Bob Hoskins, uno spigoloso Richard Schiff e una solare Miranda Richardson (che interpreta il ministro laburista Barbara Castle) - contribuisce ad abbassare le difese dello spettatore, a fronte di una sceneggiatura forse un po' prevedibile e semplicistica nello sviluppo, e a intrattenere con efficacia, seppure in maniera epidermica.
La leggerezza con cui si affrontano argomenti importanti e si sfiorano problematiche drammatiche è comprensibile se si inquadra il film per quello che è, una commedia indirizzata a un pubblico vasto e poco selettivo. Peccato che, pur appassionando alle gesta delle protagoniste e celebrando l'impresa riuscita 42 anni fa a un gruppo di tenaci donne inglesi, il film faccia poco per risollevare il dibattito su questioni ancora estremamente attuali.Movieplayer.it
3.0/5