Trieste Film Festival 2020 al via oggi con La vita nascosta di Terrence Malick

Il Trieste Film Festival 2020 prende il via oggi con La vita nascosta di Terrence Malick; tra le anteprime l'italiano Paradise: Una nuova vita di Davide Del Degan e La gomera di Corneliu Porumboiu in chiusura.

Al via oggi il Trieste Film Festival 2020, diretto da Fabrizio Grosoli e Nicoletta Romeo. Mai così numerosi come quest'anno, i "maestri" si affacciano sin dall'apertura, affidata all'anteprima italiana del nuovo film di un autentico mito della storia del cinema, Terrence Malick: girato interamente in Europa, La vita nascosta - Hidden Life (presentato in concorso all'ultimo Festival di Cannes, e nelle nostre sale dal 9 aprile distribuito da The Walt Disney Company Italia).

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A Hidden Life: August Diehl, Valerie Pachner in una scena del film

Come svela la nostra recensione di La vita nascosta - A Hidden Life, il film racconta la storia vera di Franz Jägerstätter, un contadino austriaco che - richiamato alle armi durante la Seconda guerra mondiale - rifiutò di giurare fedeltà a Hitler, e per questo fu condannato a morte nell'agosto del 1943. "Un film - spiegano i direttori artistici del TsFF - che ci riguarda da vicino, non solo in senso geografico, e che dopo alcune opere molto intime riporta l'autore di La sottile linea rossa a misurarsi con la Storia del Novecento".

A chiudere il festival sarà invece Corneliu Porumboiu, uno dei nomi più eccentrici emersi dalle file del cosiddetto "nuovo cinema rumeno": ambientato tra Bucarest e le Canarie, il suo La Gomera - L'isola dei fischi (prossimamente nelle sale italiane con Valmyn) è un noir insolito e sorprendente, che reinventa tutti gli archetipi del genere (il poliziotto corrotto, la femme fatale irresistibile) con un gusto e un umorismo personalissimi. Non deve stupire, quindi, il calore con cui il film è stato accolto dalla critica internazionale l'anno scorso a Cannes, e l'attesa per la masterclass aperta al pubblico che Porumboiu terrà a Trieste.

Nucleo centrale del programma si confermano i tre concorsi internazionali dedicati a lungometraggi, cortometraggi e documentari: a decretare i vincitori, ancora una volta, sarà il pubblico del festival.

Undici i film, tutti in anteprima italiana, che compongono il Concorso internazionale lungometraggi. La (im)mobilità sociale dell'Europa di oggi, fatta di migranti economici che attraversano il continente, è tra i temi centrali: dalla Brexit vissuta sulla propria pelle dai protagonisti bulgari di Cat in the Wall di Mina Mileva e Vesela Kazakova, già in concorso a Locarno, a Let There Be Light di Marko Škop, dove un muratore slovacco di ritorno a casa dalla Germania scopre l'affiliazione del figlio ad un gruppo paramilitare; e ancora l'OLEG di Juris Kursietis, macellaio lettone che a Bruxelles cerca un buon salario e trova la criminalità polacca; altrove la prospettiva è più intima, persino "spietatamente" intima, come dimostra Ivana the Terrible) in cui la regista e attrice Ivana Mladenović mette in scena - e in gioco - le proprie vere fragilità, e i sentimenti sono al centro anche dell'emozionante trittico amoroso del serbo _Asymmetry di Maša Nešković, del viaggio di un padre e un figlio in lutto nel bulgaro The Father di Kristina Grozeva e Petar Valchanov, del matrimonio giunto (forse) al capolinea in Monsters. del rumeno Marius Olteanu, dell'amore clandestino raccontato dalla russa Larisa Sadilova in Once in Trubchevsk, del dolore vissuto da un intero villaggio per la scomparsa di OROSLAN, girato dallo sloveno Matjaž Ivanišin. Per finire, due grandi ritratti femminili: LILLIAN dell'austriaco Andreas Horvath, il lungo viaggio di un'emigrante bloccata a New York per tornare in Russia, un road movie - liberamente ispirato alla straordinaria storia vera di Lillian Alling - che si fa cronaca di una lenta sparizione; e ZANA di Antoneta Kastrati, che nel Kosovo di oggi riflette sui traumi della guerra e su una società patriarcale che ancora condiziona pesantemente la libertà delle donne.

Molte anche le proposte Fuori concorso, spesso all'insegna del genere: due "polar", il crepuscolare HEIDI di Cătălin Mitulescu, l'ultimo caso di un agente alla vigilia della pensione che nella periferia di Bucarest deve trovare due prostitute disposte a testimoniare in un caso di mafia, e il corale V KRAG (La ronda / Rounds) di Stephan Komandarev, che intreccia le storie di tre squadre di polizia di pattuglia nella notte di Sofia. Due commedie: l'italiano Paradise - Una nuova vita di Davide Del Degan (presto nelle sale distribuito da Fandango), dove un errore burocratico riunisce tra le nevi del Friuli, con esiti inattesi e paradossali, un testimone di giustizia sotto protezione e il killer di mafia contro cui ha testimoniato; e la prima "commedia zombie" balcanica, The Last Serb in Croatia di Predrag Ličina; infine, due opere prime: Stories from the Chestnut Woods di Gregor Božič, che mescola suggestioni letterarie (Cechov e le fiabe della Slavia veneta) e fascinazione per luoghi dimenticati (le Valli del Natisone, al confine tra l'Italia e l'odierna Slovenia), e My Thoughts Are Silent dell'ucraino Antonio Lukič, che si muove tra dramma e commedia per raccontare l'ultima chance del giovane Vadym di lasciarsi alle spalle tutto e trasferirsi in Canada.

Paradise - Una nuova vita: la "commedia stranita" di Davide Del Degan a Torino 2019

Tra gli Eventi Speciali trovano posto - oltre ai citati La vita nascosta - Hidden Life e La Gomera - L'isola dei fischi - altri quattro titoli, a cominciare dall'anteprima internazionale di (NIE)ZNAJOMI di Tadeusz Śliwa, remake polacco di Perfetti sconosciuti, che accompagnerà la consegna alla protagonista Kasia Smutniak dell'EASTERN STAR AWARD, il premio che ogni anno segnala una personalità del mondo del cinema che con il suo lavoro ha contribuito a gettare un ponte tra l'Europa dell'est e dell'ovest.

Tre gli omaggi inseriti tra gli eventi speciali: la proiezione di The Cremator ci permette di mostrare il capolavoro di Juraj Herz, tratto dal romanzo di Ladislav Fuks e restaurato dalla Cineteca di Praga. Un mix di horror, thriller, studio psicologico e dark comedy che non lasciò "indifferenti" le autorità filosovietiche, tanto da guadagnarsi una messa al bando durata dal 1969 al 1989. E con un altro film a lungo proibito in patria, W.R.: Mysteries of the Organism, ricordiamo a un anno dalla scomparsa Dušan Makavejev, tra i più influenti cineasti della cosiddetta "Onda nera" jugoslava. Mentre con La notte di San Lorenzo di Paolo e Vittorio Taviani (nella versione restaurata nel 2018 in collaborazione tra CSC-Cineteca Nazionale e Istituto Luce-Cinecittà) vogliamo salutare Omero Antonutti, uno straordinario interprete che ha accompagnato tante stagioni del cinema italiano (l'ultima apparizione nell'Hammamet di Gianni Amelio appena uscito nelle sale) ed europeo (e qui la memoria corre alla collaborazione con l'Angelopoulos di Alessandro il Grande).

Prosegue inoltre la collaborazione del Festival con il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI), che a Trieste premierà IL TRADITORE di Marco Bellocchio come miglior film italiano del 2019 (alla presenza del regista), e PARASITE di Bong Joon-ho come miglior film internazionale. Programma completo su: www.triestefilmfestival.it.