Boyhood: la figlia di Richard Linklater chiese di essere "uccisa" nel film: ecco perché

La figlia di Richard Linklater, sceneggiatore e regista di Boyhood, chiese inaspettatamente al padre di essere "uccisa" nella pellicola.

Lorelei Linklater, la figlia di Richard Linklater, regista di Boyhood, chiese di essere "uccisa" durante le riprese del film. La lavorazione della pellicola è durata più di 12 anni, dal 2002 al 2014, e questo lungo lasso di tempo è stato necessario al fine di immortalare la crescita di un ragazzo, concentrandosi sul suo rapporto con i genitori divorziati.

Boyhood: una bella immagine di Patricia Arquette col piccolo Ellar Coltrane
Boyhood: una bella immagine di Patricia Arquette col piccolo Ellar Coltrane

Linklater scelse sua figlia Lorelei per interpretare il ruolo di Samantha perché cantava e ballava sempre in casa e voleva recitare a tutti i costi in uno dei film diretti dal padre. Dopo tre anni di riprese, però, la figlia del regista incominciò a perdere interesse nei confronti del progetto e chiese a suo padre di uccidere il suo personaggio.

Linklater si rifiutò, spiegando alla bambina che sarebbe stata una svolta "troppo violenta" per il genere di film che stava tentando di realizzare. Lorelei, dopo qualche mese, ritrovò il suo entusiasmo e decise di aiutare il padre a portare a termine il suo progetto.

Boyhood: Richard Linklater e Lorelei Linklater in una foto promozionale
Boyhood: Richard Linklater e Lorelei Linklater in una foto promozionale

Boyhood fu accolto con grandi applausi già dalla sua presentazione alla Berlinale, dove si aggiudicò il premio per la miglior regia. Nell'agosto 2016 fu inserito al quinto posto nella lista dei 100 migliori film del XXI secolo, stilata dalla BBC secondo i giudizi di 177 critici cinematografici.