Di Roma, Lucca, C'è ancora domani e Five Nights at Freddy's: cosa ci hanno detto le ultime settimane

C'è ancora domani sta conquistando il pubblico, ma è un caso isolato o punto di arrivo di un percorso che sta tornando a concentrare l'attenzione del pubblico sul cinema, sulla sala come punto di partenza del cammino di un film?

Di Roma, Lucca, C'è ancora domani e Five Nights at Freddy's: cosa ci hanno detto le ultime settimane

Siamo appena tornati da Lucca Comics and Games, da un'edizione travolta da pioggia e polemiche, iniziata a ridosso della Festa del Cinema di Roma. Un uno-due di attività che hanno subito l'onda lunga dello sciopero degli attori ancora in corso ma, paradossalmente, hanno confermato un ritorno di attenzione per il cinema, per la sala cinematografica come inizio di un cammino per grandi successi di pubblico. Come era in passato e, speriamo, come sarà in futuro.

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C'è ancora domani: Paola Cortellesi durante una scena

Ce lo sta urlando C'è ancora domani di Paola Cortellesi, che veleggia ormai verso gli 8 milioni di incassi, lo sta confermando Five Nights at Freddy's. Il primo ha aperto Roma, il secondo era l'evento della prima serata a Lucca. Due fenomeni per due eventi distanti tra loro ma con un punto in comune: l'attenzione per il pubblico, che si è tradotta in entrambi i casi nel proporre film in grado di conquistare il loro affetto, in un modo o nell'altro, e che hanno portato avanti quanto avvenuto in estate con quel Barbenheimer che ha catturato l'attenzione mediatica ed è stato capare di generare grandissimi incassi per entrambi i film coinvolti.

Nuove voci, nuove speranze

In questi giorni siamo colpiti, ma non sorpresi, dagli incassi di C'è ancora domani, ma è giusto segnalare anche altri esordi dietro la macchina da presa che hanno segnato l'ultimo periodo e promettono nuove voci e nuovi spunti per il prossimo futuro. Micaela Ramazzotti ha portato il suo Felicità a Venezia, mentre sempre a Roma Kasia Smutniak ha presentato un documentario come Mur che ci trasporta al confine tra Polonia e Bielorussia per mostrarci un dramma reale e da approfondire. Ne avevamo bisogno, sentivamo la necessità di vedere grandi interpreti del nostro cinema caricarsi sulle spalle la responsabilità di parlare al pubblico con la propria voce.

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C'è ancora domani: Paola Cortellesi in una una sequenza corale del film

Il risultato è sotto gli occhi di tutti e confidiamo che sia solo un primo passo verso una rinfrescata alla voce, troppo spesso stanca, del nostro cinema. Servono novità, idee. E il coraggio di portarle avanti mettendoci la faccia, come la Cortellesi ha fatto con il suo film fenomeno del momento, come ha continuato a fare Antonio Albanese tornando dietro la macchina da presa con un altro lavoro, anche questo presentato alla Festa di Roma, che può scuotere gli spettatori al suo arrivo in sala il 23 novembre, come vi abbiamo raccontato nella recensione di Cento domeniche.

C'è ancora domani, recensione del bello (e arrabbiato) esordio di Paola Cortellesi

L'importanza delle icone

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Five Nights At Freddy's: un'inquadratura del film

Da una parte le novità, dall'altra le icone consolidate. È il caso di Five Nights at Freddy's, che adatta una serie di videogiochi dominata da personaggi caratterizzanti, da icone riconoscibilissime. Anche di questo c'è bisogno per completare l'opera, per mantenere e consolidare la tendenza degli ultimi anni che si è poggiata, forse fin troppo adagiata, sulle spalle dei grandi brand, Marvel in primis ma anche DC, Star Wars, Disney. Giusto che ci sia, che si mantenga, che siano lì a raggiungere un certo tipo di pubblico (e nella recensione di The Marvels ragioniamo sulla capacità dei Marvel Studios di farlo ancora). Ma non sarebbe bastato per reggere il sistema, che aveva bisogno anche di altro, di colpi che possano diventare sistemici e regolari e non piacevoli eccezioni come La stranezza dello scorso anno. Quindi ben venga un altro Saw, The Marvels o Hunger Games, ma c'è bisogno di affiancare nuove icone a quelle che già impazzano da anni e rischiamo di stancare se abusate. E Five Nights at Freddy's è una di quelle.

Un prossimo futuro promettente

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Mary e lo spirito di mezzanotte: una scena del film

Quindi cosa ci dice il presente in vista del futuro? Che la speranza c'è, che se stimolato nel modo giusto lo spettatore risponde. Come ha risposto in estate creando due fenomeni come Barbie e Oppenheimer, come sta rispondendo ora all'intima forza del film di Paola Cortellesi e la potenza da merchandising di Five Nights at Freddy's, come, speriamo, risponderà a The Marvels, Cento domeniche e Napoleon, traghettandoci verso un Natale 2023 che può tornare a essere una stagione festiva vincente grazie alla grande animazione internazionale (con la staffetta tra Mary e lo spirito di mezzanotte, Prendi il volo di Illumination, Wish di Disney, Il ragazzo e l'airone di Studio Ghibli), il ritorno di Ficarra e Picone, scelte coraggiose per il periodo come Adagio o Il male non esiste, il film di Hamaguchi appena annunciato per il 6 dicembre, grande cinema internazionale incarnato da Wonka e Aquaman 2. Guardiamo i numeri e siamo positivi. Perché i numeri non mentono mai e ci stanno sussurrando parole incoraggianti. Ascoltiamoli e assecondiamoli.