Recensione Hermosa Juventud 2014)

L'amore giovanile tra crisi e tecnologia per un film che osserva le nuove generazioni e ne racconta gli errori, le trappole ed una spaventosa mancanza di ambizioni e speranza.

Natalia e Carlos sono giovani, belli e innamorati. Non studiano, si accontentano di lavoretti occasionali e pagati poco o niente, rubacchiano da qualche supermercato oggetti di poco valore, spesso dormono fino a pomeriggio inoltrato per poi incontrarsi al parco ad amoreggiare e a sognare un futuro migliore. Il massimo della loro inventiva è il farsi filmare (e pagare) mentre fanno sesso per un sito porno, più che per divertimento che per reale necessità.

Le cose cambiano quando la ragazza scopre di essere incinta. La madre di lei, sola e con tre figli a carico, cerca di farle capire cosa significherà questa gravidanza per la sua vita e per il suo futuro, ma Natalia decide di andare per la sua strada e diventare mamma, con il supporto, poco convinto e più teorico che pratico, dell'innamorato. Da quel momento ovviamente si fa sentire l'urgenza di dare una svolta alla loro vita, di trovare un lavoro ed un'entrata fissa, ma nella Spagna in crisi tutte le opportunità sembrano essere svanite.

Hermosa juventud: Ingrid García Jonsson in una scena del film
Hermosa juventud: Ingrid García Jonsson in una scena del film

Smartphone Generation

Il regista Jaime Rosales ci ha da tempo abituato ad uno stile cinematografico mutevole e costantemente in progress, e con questo Hermosa juventud si inventa (almeno per quello che ci è dato sapere) un modo per riuscire a portare sullo schermo uno scorcio di vita delle nuove generazioni utilizzando proprio il lor pane quotidiano: non solo molte delle comunicazioni tra i protagonisti vengono visualizzate come scambio di messaggi di WhatsApp, Skype o SMS, ma il passare del tempo non è altro che lo scorrere fluido di uno slideshow, un insieme di foto, video e selfie che nel loro insieme rappresentano più di qualsiasi altra cosa la vita dei ragazzi oggi.

Hermosa juventud: Ingrid García Jonsson in una scena del film con Carlos Rodriguez
Hermosa juventud: Ingrid García Jonsson in una scena del film con Carlos Rodriguez

Le attese tra un evento e l'altro della vita invece, tra un messaggio ed una foto ricevuta, sono dedicate ai videogames, mostrati anche a pieno schermo, o da discorsi oziosi sulle pubblicità, sullo sport, su qualche pettegolezzo. Rosales non si tira indietro quando si tratta di criticare il totale disimpegno, la completa mancanza di ambizione di questi ragazzi e rincara anzi la dose puntando il dito soprattutto sugli uomini, immaturi, incapaci di assumersi le proprie responsabilità così come di provvedere alla loro famiglia, unicamente capaci solo di esprimersi attraverso la violenza.

La mamma su Skype

Hermosa juventud: la protagonista Ingrid García Jonsson in una scena
Hermosa juventud: la protagonista Ingrid García Jonsson in una scena

Le donne quantomeno ci provano, e ci prova soprattutto Natalia, l'unica che sceglie di non accettare passivamente la situazione: cerca lavoro, prova a chiede aiuto al padre, cerca di scuotere in tutti i modi Carlos, invano. Decide così di partire per la Germania, sola, a trovare fortuna, lasciando la proprio madre ad occuparsi del bambino e comunicando, ancora una volta, solo tramite computer. Ma anche in questo caso la sua fuga sembra più un'opportunità per allontanarsi dalla responsabilità, dal crescere quel figlio che aveva voluto e che dice di amare più di qualsiasi cosa al mondo ma al tempo stesso anche odiare perché le toglie le libertà a cui era abituata.

A rendere molto bene questa ambiguità, con il suo essere ragazzina e donna al tempo stesso, è la deliziosa Ingrid García Jonsson, vero punto di forza di una pellicola che colpisce anche per il coraggio e l'inventiva del suo regista, ma come spesso accade la novità finisce presto con lo stancare. Il bel volto della protagonista, e la sua naturalezza, in questo rimangono molto più impressi di qualsiasi trovata di regia.

Conclusione

Rosales vuole sembra volerci raccontare l'amore e la crisi al tempo dell'iPhone, ed effettivamente sembra avere l'inventiva giusta per comunicare i rapidi cambiamenti che stanno avvenendo nelle ultime generazioni. L'abuso però di alcune trovate non giova al film che finisce con l'avere un ritmo disomogeneo e ha la colpa d lasciare aperte troppe delle sottotrame accumulate nella durata della pellicola per concentrarsi poi esclusivamente sulla sua brava protagonista femminile.

Movieplayer.it

3.0/5