Recensione Molto incinta (2007)

Apatow torna così sugli schermi con un'idea sulla carta intelligente, esplorabile, ma che viene ridotta ad una dimensione piuttosto bidimensionale, alla ricerca di una risata facile che in quanto tale diventa banale, poco efficace.

Quando un nerd incontra una bionda

Judd Apatow è il mite e intelligente orchestratore di una commediola sentimentale come 40 anni vergine, una pellicola che, pur inserendosi in un filone per lo più scacciapensieri, aveva qualcosa da dire, o comunque lo diceva bene. Nulla di eccezionale o di sofisticato, ma nemmeno tempo del tutto sprecato.
Sull'idea del "caso socio-sentimentale" che animava quella pellicola, si fa strada anche Knocked up, Molto incinta nella versione italica, che ci mette di fronte alle peripezie di un nerd che, causa una notte dominata da un'ubriacatura molesta, mette incinta una bionda, bella e giovane giornalista in carriera.
Il motore di fondo che muove tutto il film, l'equivoco iniziale, indirizza tutta la pellicola sui binari della commedia dell'incomunicabilità: due mondi si scontrano, quello ideale e perfetto di lei, e quello sgangherato di lui, convivente con altri quattro sfigati che cercano di lanciare un sito internet che indichi esattamente a quale minuto di quale film le attrici famose si mostrano senza veli.
Il configgere di questi due universi relazionali e comportamentali così differenti costituisce la spina dorsale del film, che saltella da un'impostazione giovanilistica e pecoreccia a quella più classica della commedia sentimentale.

Interessante e coraggioso è lo spunto del voler tenere il bambino, scelta che verrà portata a fondo con tutte le conseguenze del caso, contro tutte le evidenze e i consigli, unica posizione veramente originale all'interno di tutto lo script.
Per il resto la commedia si barcamena in situazioni poco più che carine, non riuscendo mai ad innestare quella marcia in più, quello spunto geniale che distingue un'ottima commedia da quella che passerà ben presto nel dimenticatoio. Anche perché la singolare durata, oltre le due ore, non favorisce la pregnanza e l'efficacia dei meccanismi narrativi.
Apatow torna così sugli schermi con un'idea sulla carta intelligente, esplorabile, ma che viene ridotta ad una dimensione piuttosto bidimensionale, alla ricerca di una risata facile che in quanto tale diventa banale, poco efficace.
Ciò non toglie che Molto incinta sia un filmetto scacciapensieri, appropriato per una serata tra amici, e poco più.