Monica Bellucci e Guillaume Nicloux a Roma per The Stone Council

Seconda volta alla Festa di Roma per Monica Bellucci che presenta un dramma che la vede protagonista, ma con ruolo e look inediti.

"Ci sentiamo un po' stupidi a parlare di cinema in giornate come queste, comunque rispettiamo il nostro lavoro ed andiamo avanti con la conferenza, anche se il nostro stato d'animo non è certo buono".
Monica Bellucci inizia così il suo incontro con la stampa successivo alla proiezione di The Stone Council, il film di Guillaume Nicloux nel quale interpreta Laura, una donna che intraprende un pericoloso viaggio per salvare suo fglio che è stato rapito. L'attrice, che alla Festa del Cinema di Roma ha presentato anche il film di Paolo Virzì di cui è protagonista, è dispiaciuta e sorpresa per il pauroso incidente che ha coinvolto due treni della metropolitana di Roma, ma dopo qualche esitazione ha deciso di presenziare all'incontro con i giornalisti insieme al regista Nicloux, ed al giovane attore italiano Lorenzo Balducci.

Monica Bellucci, lei ha lavorato molto sul suo aspetto fisico ed in questo film è molto diversa dal solito...

Monica Bellucci: "Il regista mi voleva più francese e meno mediterranea. Inoltre presto il mio corpo al cinema, sia quando giro una scena di nudo, che quando mi imbruttisco ed ho le occhiaie, come in questo caso. Sarei monotona se apparissi sempre nella stessa maniera. In ogni caso non ho paura di apparire con qualche ruga o con le borse sotto gli occhi, se è utile per dar vita ad un personaggio. Non mi ero mai mostrata così e quando mi sono rivista sono rimasta sorpresa. Il concentrarsi meno sul corpo, permette di valorizzare di più la recitazione"

Le fa eco Guillaume Nicloux: "Era più interessante avere un personaggio ordinario, che fa cose straordinarie. Ho preferito adattare il ruolo all'idea che mi ero fatto del personaggio dopo aver letto il libro, e mentre lavoravamo insieme lo abbiamo trasformato ancora dandogli questo aspetto androgino"

Anche Catherine Deneuve appare molto diversa nel film.

Guillaume Nicloux: "Trovo che sia solo una diversa concezione della bellezza. Alcune donne con le rughe acquistano fascino, poi il suo personaggio è duro ed esprime la sua personalità anche nel volto. Inoltre mi piaceva l'idea di avere un confronto fra due icone della bellezza femminile."

Monica, com'è stato lavorare con Nicloux?

Monica Bellucci: "Guillaume non fa fare prove di cadute, calcola tutto nei minimi dettagli, ma poi ti butta nella mischia. E non ti fa vedere nulla fino alla proiezione finale. E' il suo modo di lavorare. Io però nei confronti del regista divento una geisha, perchè so quanto sia difficile il loro lavoro: non è lui che deve adattarsi alle mie esigenze, ma il contrario."

E' la prima volta che interpreta il ruolo di una madre, dopo la nascita di sua figlia Deva. Quanto le è servita la sua nuova condizione per affrontare il ruolo di Laura?

Monica Bellucci: "Ho sempre avuto un forte istinto materno, ma il fatto di essere diventata madre nella vita reale ha reso ancora più forte questo istinto ed ovviamente mi è stato molto utile in questo film. Inoltre siamo stati tre settimane in Mongolia a girare e mia figlia era ancora piccola, quindi sono stata in uno stato d'animo pessimo per la lontananza da lei. Forse questo mi ha aiutato ad affrontare l'interpretazione, ma stavo davvero male, e non sono neppure riuscita a godermi la Mongolia, un posto meraviglioso con paesaggi bellissimi e gente accogliente. Il personaggio che interpreto però, pur amando alla follia il suo bambino, non è una persona che lo mostra in maniera eccessiva o appariscente. Per questa ragione Guillaume mi ha chiesto di cancellare la mia personalità italiana. Non voleva che fossi espansiva, una mamma troppo generosa ed eccessiva. Quando dovevo dare la buonanotte a mio figlio, non dovevo soffocarlo di baci."

Nicloux, perchè ha scelto Monica Bellucci per interpretare il personaggio principale del film?

Guillaume Nicloux: Quando scelgo un attore, so che attraverso la sua recitazione, contribuirà a guidare il nostro percorso, a dare un ritmo e ad avere un impatto su tutto quello che lo circonda. Quindi si tratta di una scelta fondamentale e Monica era perfetta per questo compito. Lei è stata di grande aiuto ed ha capito bene come mettere insieme tutti gli elementi del film per costruire il suo universo personale.
Quello che è sorprendente di Monica, è che lei non rientra nei canoni tradizionali di recitazione: per prima cosa non recita nella sua lingua, e questo è un punto determinante. E poi sembra sempre appesa ad un filo, c'è questo elemento di fragilità, riservatezza, e grazia che rende la sua recitazione assolutamente unica. Io volevo anche lavorare insieme a lei, per riuscire a mettere in evidenza il suo volto più segreto, lontano dall'immagine glamour che viene alimentata dai media.