I film più significativi del 2020, da Tenet a Soul

Nell'anno più drammatico per il mondo del cinema, passiamo in rassegna i film più significativi del 2020 e quelli che hanno lasciato un segno sul pubblico, da Tenet a Piccole donne, Mank e Soul.

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Mank: Gary Oldman in una scena

Per il cinema, come per quasi tutto il resto, è stato davvero l'anno più difficile: l'anno delle sale perennemente chiuse, delle produzioni interrotte o rimandate e di un'enorme incertezza per il futuro. Ciò nonostante, i film hanno continuato a tenerci compagnia anche in quest'annata drammatica: che si trattasse del video on demand, dei servizi in streaming, di DVD e Blu-Ray o delle occasionali riaperture dei cinema, il 2020 ci ha fatto riscoprire l'affetto per le sorelle March, ci ha condotto nelle trincee della Prima Guerra Mondiale, nei sobborghi di Parigi e nella giungla del Vietnam e ci ha fatto viaggiare indietro nel tempo, che si trattasse dell'entropia invertita di Christopher Nolan o della Hollywood degli anni Trenta. Di seguito dunque, come da tradizione, ecco la nostra panoramica - in rigoroso ordine cronologico di uscita in Italia - sui film più significativi del 2020; e con il campo libero da blockbuster e mega-progetti rinviati al 2021, a maggior ragione abbiamo l'opportunità di scoprire opere meno pubblicizzate, ma in grado di offrirci nuovi e affascinanti sguardi sul mondo...

1. Piccole donne

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Little Women: Saoirse Ronan e Timothée Chalamet in una foto del film

E il primo sguardo ad averci catturato, all'inizio dell'annata, è stato quello con cui un'autrice dalla sensibilità straordinaria quale Greta Gerwig ci ha dipinto le vicende di Jo March e delle sue sorelle, infondendo un incredibile senso di modernità in questo nuovo adattamento del classico di Louisa May Alcott. A due anni di distanza dalla folgorazione di Lady Bird, la regista e sceneggiatrice di Sacramento ci ha regalato con Piccole donne un altro, appassionato coming of age al femminile, con un cast in stato di grazia dominato dalla verve di una radiosa Saoirse Ronan.

Piccole donne, recensione: una rilettura personale, fresca e rispettosa di un grande classico

2. Sorry We Missed You

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Sorry We Missed You: una scena del film con Kris Hitchen, Katie Proctor

Alla veneranda età di ottantaquattro anni Ken Loach, in compagnia del fidato Paul Laverty, non ha perso un grammo della propria determinazione nel battersi in difesa degli 'umili', attraverso un cinema militante che da decenni si impegna a denunciare le ingiustizie della società e della storia e a scuotere le nostre coscienze. E con la sua ultima fatica, Sorry We Missed You, il regista britannico ci mostra un altro, doloroso spaccato del nostro presente, realizzando un film tanto realistico quanto sincero e toccante.

3. Hammamet

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Hammamet: Pierfrancesco Favino in una scena sul set

È una trasformazione stupefacente quella con cui l'attore più versatile del cinema italiano contemporaneo, Pierfrancesco Favino, si è calato nei panni di un Bettino Craxi caduto in disgrazia dopo Tangentopoli e confinato in una "gabbia dorata" in Tunisia, alle prese con gli spettri della propria coscienza e il peso del suo passato politico. Ma la mimetica performance di Favino non è certo l'unica ragione d'interesse di Hammamet, che si rivela al contrario una delle pellicole più complesse e riuscite nella recente produzione di Gianni Amelio.

4. La ragazza d'autunno

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La ragazza d'autunno: una sequenza con Viktoria Miroshnichenko

E da un maestro affermato quale Gianni Amelio passiamo a una giovane promessa quale Kantemir Bagalov, regista e sceneggiatore russo che a neppure trent'anni, con il suo terzo lungometraggio, ha confermato un talento davvero cristallino. La ragazza d'autunno, ambientato nella Leningrado dell'immediato dopoguerra, è un altro crudo racconto in cui le ferite della Storia sono raccontate attraverso le cicatrici individuali delle due protagoniste: una giovane madre in lutto e un'infermiera che nasconde un terribile segreto.

5. Jojo Rabbit

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Jojo Rabbit: Sam Rockwell, Scarlett Johansson e Roman Griffin Davis in una scena del film

Le vicende della Seconda Guerra Mondiale, antefatto de La ragazza d'autunno, costituiscono invece la cornice di Jojo Rabbit, liberissimo adattamento del romanzo Il cielo in gabbia di Christine Leunens ad opera dell'irriverente Taika Waititi. Premiata con l'Oscar per la miglior sceneggiatura, questa tragicommedia dalle venature satiriche ci trasporta nella Germania al crepuscolo del nazismo adottando la prospettiva del piccolo Johannes: una prospettiva caratterizzata dalla compenetrazione tra la fantasia (un amico immaginario a dir poco sui generis) e una spaventosa realtà.

Jojo Rabbit, o "We can be heroes": un film da Oscar tra satira e fiaba

6. 1917

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1917: una scena con George MacKay

Dal secondo conflitto mondiale alla Grande Guerra con un altro film protagonista della scorsa awards season. Diretto dal regista inglese Sam Mendes, che si è ispirato in buona parte alle memorie del nonno, e ricompensato con tre premi Oscar, 1917 ci offre un'immersione tesissima e spettacolare nelle trincee lungo il fronte occidentale e nell'odissea di Will Schofield (George MacKay), un giovane soldato britannico impegnato in una strenua lotta per la sopravvivenza e in una missione di importanza vitale per i propri commilitoni.

7. Diamanti grezzi

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Diamanti grezzi: Adam Sandler in una scena

In America è stato uno dei più sorprendenti e clamorosi successi dello scorso inverno (mentre da noi è approdato direttamente su Netflix) e ha contribuito a rilanciare non poco la carriera di Adam Sandler, grazie a un'insolita prova drammatica definita la migliore performance dell'attore: si tratta di Diamanti grezzi, crime drama scandito dal ritmo incalzante e senza sosta che sta diventando il marchio di fabbrica dei fratelli Josh e Benny Safdie, autori di questo formidabile neo-noir sull'avidità e le ossessioni dell'animo umano.

8. L'uomo invisibile

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L'uomo invisibile: una scena con Elisabeth Moss

Se non fosse stato per la pandemia, L'uomo invisibile si sarebbe rivelato con buona probabilità un gigantesco campione d'incassi in tutto il mondo; ma al di là dei numeri, il film diretto dall'australiano Leigh Whannell rimane comunque l'horror dell'anno, nonché l'ennesima conferma della versatilità di Elisabeth Moss, protagonista assoluta di questa angosciosa storia di suspense costantemente sospesa sul filo della paranoia, fino a trasformarsi in un incubo ad occhi aperti che culminerà in un epilogo di spiazzante ferocia.

L'uomo invisibile, la recensione: reinterpretare un vecchio classico

9. I miserabili

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I Miserabili: un'immagine del film

Arrivato nelle nostre sale con oltre un anno di ritardo dalla sua presentazione al Festival di Cannes 2019, dove vinse il Premio della Giuria, e ricompensato nel frattempo con il premio César come miglior film, I miserabili è la strepitosa opera prima di Ladj Ly, regista francese con origini maliane. Oggetto dell'osservazione della macchina da presa di Ly è la dura realtà quotidiana di Montfermeil, una piccola località multietnica alla periferia di Parigi: il teatro di tensioni sociali che andranno crescendo con rapidità incontrollata, fino a raggiungere un drammatico punto di rottura.

10. The Lighthouse

The Lighthouse Il Secondo Trailer Dellhorror Con Willem Dafoe E Robert Pattinson Maxw 1280
Robert Pattinson e Willem Dafoe in The Lighthouse

Opera seconda del regista americano Robert Eggers, realizzata a quattro anni da The Witch e approdata in Italia piuttosto in sordina, The Lighthouse prosegue entro il solco di una coraggiosa sperimentazione attorno ai canoni dell'horror, rielaborati da Eggers secondo una personalissima vena autoriale. Robert Pattinson e Willem Dafoee dominano la scena in questa sorta di allucinato Kammerspiel ambientato in una piccola e solitaria isola del New England, dove si consumerà la progressiva discesa dei protagonisti in un baratro di follia.

11. Da 5 Bloods

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Da 5 Bloods - Come fratelli: una scena del film

Un'altra pellicola sugli spettri dell'America di ieri per raccontare anche l'America di oggi: sospeso fra il torbido passato della guerra del Vietnam e i giorni nostri, Da 5 Bloods segna un nuovo, incendiario capitolo nella filmografia di uno degli alfieri del cinema militante statunitense, Spike Lee, con un'opera in cui l'avventura, il thriller, il war movie e la commedia nera si mescolano senza soluzione di continuità. E in un cast dominato da uno strepitoso Delroy Lindo, a lasciare il segno è anche Chadwick Boseman con una breve ma incisiva apparizione.

12. High Life

High Life
High Life: un'immagine di Robert Pattinson

Prima produzione in lingua inglese per una delle più importanti registe del cinema francese contemporaneo, Claire Denis, High Life ha segnato un'insolita incursione dell'autrice di Beau travail nel campo della fantascienza. E la missione nello spazio a cui partecipa il Monte di Robert Pattinson, galeotto oggetto del desiderio della dottoressa Dibs (Juliette Binoche), si trasforma in un percorso fra i sentieri tortuosi della memoria e della psiche, dall'effetto tanto angoscioso quanto ipnotico.

13. Mai raramente a volte sempre

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Mai Raramente A volte Sempre: una sequenza del film

Terzo lungometraggio di una delle voci più interessanti del cinema indipendente americano, Eliza Hittman, Mai raramente a volte sempre ci regala un'incursione, in perfetto stile da cinéma vérité, nella vita di Autumn Callahan (Sidney Flanigan), diciassettenne della Pennsylvania alle prese con una gravidanza indesiderata, ma anche con le fragilità e il quotidiano malessere dell'adolescenza: sentimenti che la macchina da presa della Hittman riesce a catturare con una spontaneità davvero impressionante.

Mai raramente a volte sempre, la recensione: un viaggio nella cruda realtà

14. Onward - Oltre la magia

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Onward - Oltre la magia: un'immagine del film

Penultimo gioiello, in ordine di tempo, della scuderia Disney Pixar, Onward - Oltre la magia di Dan Scalon prosegue in maniera esemplare quell'itinerario fra le stagioni della vita, i rapporti familiari e il confronto con la perdita che la Pixar ha tracciato negli scorsi anni con i suoi magnifici film. E in questo caso, l'avventura dei fratelli Ian e Barley Lightfoot allo scopo di riabbracciare il padre Wilden assume i contorni di un altro irresistibile racconto in cui trovano posto fantasia e autenticità, ironia e commozione.

15. Tenet

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Tenet: una sequenza del trailer

La crociata di Christopher Nolan in difesa del cinema al tempo della pandemia è stata combattuta attraverso l'unico, autentico blockbuster degli ultimi mesi: un serrato action thriller che si sviluppa avanti e indietro nel tempo, l'ennesima sfida del regista britannico alle convenzioni della messa in scena, con un montaggio che costituisce una formidabile prova di virtuosismo. Tenet sarà anche un'opera sbilanciata e imperfetta, ma ci induce ad ammirare ancora una volta l'originalità e il coraggio di uno dei più ambiziosi cineasti della nostra epoca.

Tenet: perché è il film più complesso ma al tempo stesso convenzionale di Christopher Nolan

16. Sto pensando di finirla qui

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Sto pensando di finirla qui: Jesse Plemons, Jessie Buckley in una scena del film

Ed è ambiziosissima, seppure in una direzione del tutto differente, pure la nuova fatica di Charlie Kaufman, tratta da un romanzo di Iain Reid; e come Tenet, in maniera analoga Sto pensando di finirla qui sviluppa la propria narrazione fra i tortuosi labirinti del tempo. Il viaggio in auto, fra lande innevate, da parte della coppia di protagonisti, interpretati da Jesse Plemons e Jessie Buckley, si trasforma così in un viaggio lungo il confine fra il presente e la memoria, la realtà e l'immaginazione, in un incessante assalto alle certezze dello spettatore.

Sto pensando di finirla qui, la recensione: la follia interiore di Charlie Kaufman

17. Mank

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Mank: una scena del film con Gary Oldman

L'attesissimo ritorno di David Fincher al cinema, dopo ben sei anni di assenza, si è concretizzato in uno dei progetti più insoliti e personali nella carriera del regista di The Social Network, basato su una sceneggiatura scritta oltre vent'anni fa da suo padre Jack: Mank, rievocazione della figura di Herman J. Mankiewicz (che ha il volto di Gary Oldman), sceneggiatore della Hollywood degli anni Trenta e Quaranta, e della genesi del capolavoro di Orson Welles, Quarto potere. E il risultato è un film che, mescolando realtà e finzione, ci offre un saggio densissimo e quanto mai suggestivo dell'industria hollywoodiana e dei suoi ambigui meccanismi.

18. Wolfwalkers - Il popolo dei lupi

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Wolfwalkers – Il popolo dei lupi

Ed è un altro ritorno dopo sei anni di assenza, da La canzone del mare, quello dell'animatore irlandese Tom Moore, regista insieme a Ross Stewart di Wolfwalkers - Il popolo dei lupi. Ambientato all'epoca della Guerra Civile inglese, il film racconta la presa di coscienza della piccola Robyn, figlia del cacciatore Bill Goodfellowe e destinata ad instaurare un inaspettato legame con il branco di lupi di cui fa parte la sua coetanea Mebh, in un'appassionante fiaba sulle discriminazioni, sul "braccio violento della legge" e sul valore del contatto umano al di là di ogni pregiudizio.

Wolfwalkers, la recensione: Animazione sontuosa in uno dei film più belli dell'anno

19. Ma Rainey's Black Bottom

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Ma Rainey's Black Bottom: una scena con Viola Davis, Chadwick Boseman, Glynn Turman e Colman Domingo

Dall'omonimo testo teatrale di August Wilson, diretto per lo schermo da George C. Wolfe, Viola Davis e Chadwick Boseman si lanciano in due delle migliori performance dell'annata in Ma Rainey's Black Bottom, incursione nell'ambiente della musica blues nella Chicago degli anni Venti. Muovendosi fra Ma Rainey, diva irascibile e sempre pronta a far leva sul proprio successo, e il Levee Green di uno straordinario Chadwick Boseman, qui nell'ultimo ruolo della sua carriera, il film ci descrive un capitolo dell'esperienza afroamericana, fra un agognato riscatto sociale e frustrazioni che sfoceranno in un esito tragico.

20. Soul

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Soul: una scena del film animato

E torniamo nel campo dell'animazione con uno dei titoli più acclamati dell'anno, il nuovissimo frutto della fucina creativa della Pixar. Scritto e diretto da Pete Docter, Soul riprende tematiche già trattate nelle precedenti opere d'animazione dello studio, ponendo stavolta al centro della scena Joe Gardner, pianista jazz i cui sogni di gloria confluiranno in un'esperienza soprannaturale, nonché in un percorso verso una rinnovata consapevolezza di sé; insomma, un altro emozionante tassello di quel meraviglioso racconto di formazione che la Pixar continua a regalarci, anno dopo anno.

Soul, la recensione: un nuovo capolavoro tra passioni e seconde possibilità