A cena con il lupo e altre 10 black comedy da vedere

In occasione dell'uscita in digitale di A cena con il lupo, ecco altre dieci commedie nere da vedere senza esitazione.

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A cena con il lupo - Werewolves Within: Cheyenne Jackson, Harvey Guillén in una scena del film

Da qualche giorno è disponibile in digitale (qui il link per il noleggio) il film A cena con il lupo, adattamento di un videogioco che veicola in chiave comica il tema della licantropia. Il film fa quindi parte del filone della commedia nera, particolarmente popolare nei paesi anglosassoni, una tradizione che ha regalato diverse perle anche con argomenti molto tabù. Per l'occasione abbiamo voluto ripercorrere il filone con dieci titoli imperdibili, dagli anni Quaranta a oggi, spaziando da classici riconosciuti a opere più recenti che meritano un posto negli annali del genere. La classifica è in ordine cronologico, e va dal 1943 al 2008.

1. Arsenico e vecchi merletti (1943)

Una scena di Arsenico e vecchi merletti
Una scena di Arsenico e vecchi merletti

Uno dei capolavori di Frank Capra, Arsenico e vecchi merletti è un gioiello di intrighi in famiglia a base di omicidi, con uno strepitoso Cary Grant nel ruolo di uno scapolo impenitente che si ritrova doppiamente nei guai quando decide di sposarsi e poi scopre di avere delle serial killer tra i parenti. Le gag macabre si succedono a un ritmo implacabile, grazie alla regia precisa di Capra e a un copione di ferro il cui unico difetto è forse l'inevitabile inferiorità linguistica - a livello di giochi di parole, si intende - di qualsiasi adattamento per i mercati internazionali. Talmente folle che una delle battute più esilaranti, legata a un colpo di scena importante, fu tagliata perché all'epoca ritenuta troppo volgare.

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2. Sangue blu (1949)

Alec Guinness
Alec Guinness

Lo studio Ealing, vera e propria istituzione del cinema britannico, è sinonimo di grandi commedie (una delle quali, La signora omicidi, rifatta in territorio statunitense dai fratelli Coen). L'apice è Sangue blu, dove un parente lontano e squattrinato della famiglia nobile D'Ascoyne decide di cambiare le carte in tavola uccidendo gli otto eredi del Duca, assicurandosi così una lauta successione. Lo humour nerissimo è accentuato dall'estro comico di Alec Guinness, qui al massimo della forma nei panni di tutti e nove i D'Ascoyne: il Duca e gli otto eredi (più un avo che si vede solo come ritratto). Un tour de force che il grande attore si impose da solo: inizialmente gli fu proposto di interpretare "solo" quattro membri della famiglia, al che lui rispose "Perché non li faccio tutti?".

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3. Il dottor Stranamore (1964)

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Il Dottor Stranamore: Peter Sellers in una scena

Ancora ruoli multipli, questa volta frutto del genio sregolato di Peter Sellers, che ne Il dottor Stranamore interpreta l'omonimo scienziato tedesco, un capitano dell'esercito inglese e il presidente degli Stati Uniti. Il film di Stanley Kubrick è una farsa inquietante sui pericoli del nucleare, la risposta comica al serissimo A prova di errore, uscito lo stesso anno. Il grandissimo cast è dominato da Sellers, uno di due attori ad aver mai ricevuto il permesso esplicito di improvvisare su un set di Kubrick, capace di passare in un batter d'occhio dalla follia Stranamore allo stoicismo del presidente, protagonista di una memorabile conversazione telefonica con il suo omologo russo che Sellers si inventò di sana pianta, non essendo previsto alcun interlocutore. Epocale la conclusione beffarda, con accompagnamento musicale altamente ironico.

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4. Quinto potere (1976)

Quinto potere: una scena del film
Quinto potere: una scena del film

Al giorno d'oggi può quasi sembrare un documentario, ma all'epoca dell'uscita Quinto potere era una satira feroce delle peggiori tendenze dei news media americani, con le trovate più becere per attirare ascolti in un mondo che è all'apice della disonestà e della cialtroneria. A farne le spese è anche il povero Howard Beale (Peter Finch, premio Oscar postumo), elevato a profeta della nuova era e al contempo vittima delle macchinazioni dei suoi superiori, che trasformano la sua vera rabbia in slogan pubblicitari. Un exploit inimitabile, al netto di sparuti omaggi come quello, divertentissimo, nel primo episodio di Studio 60 on the Sunset Strip.

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5. Un lupo mannaro americano a Londra (1981)

Un lupo mannaro americano a Londra: i protagonisti nella brughiera
Un lupo mannaro americano a Londra: i protagonisti nella brughiera

Un anno dopo aver portato al cinema i Blues Brothers, John Landis è tornato alle sue radici horror aggiungendo però abbondanti dosi di commedia: il risultato è Un lupo mannaro americano a Londra, un racconto tragico e al contempo spassosissimo il cui maggiore punto di forza è il perfetto equilibrio tra horror e risata, senza che l'uno abbia mai veramente la meglio sull'altro. Epocale il lavoro del truccatore Rick Baker, creatore di effetti speciali artigianali che rendono visivamente potente (ma a tratti anche stomachevole) la trasformazione del malcapitato protagonista. Un risultato che ottenne il primo Oscar nella categoria del miglior trucco, ambito in cui Baker ha trionfato ben sette volte nel corso degli anni.

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6. Schegge di follia (1989)

Christian Slater, Winona Ryder e Kim Walker in una scena di Scheggie di follia
Christian Slater, Winona Ryder e Kim Walker in una scena di Scheggie di follia

Oggi un po' più controverso di allora per l'ambito scolastico in cui avvengono gli omicidi perpetrati dai protagonisti (motivo per cui una serie TV basata sul film ha esordito prima in Europa), Schegge di follia è anche un meraviglioso epilogo per gli anni Ottanta al cinema, in particolare per quanto riguarda il sottogenere teen che in quel periodo andava per la maggiore grazie a registi come John Hughes. Qui la lezione hughesiana è applicata in modo grottesco, trasformando il liceo nel centro nevralgico di una spirale di follia che ancora oggi ha un certo impatto visivo ed emotivo. Splendidi i due interpreti principali, Christian Slater e Winona Ryder, che da anni parlano di un sequel che loro due vorrebbero fare a ogni costo. Forse meglio di no, perché l'originale è un fenomeno abbastanza irripetibile.

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7. Happiness (1998)

Happiness: Philip Seymour Hoffman durante una scena del film
Happiness: Philip Seymour Hoffman durante una scena del film

Il cinema di Todd Solondz non è mai stato per i deboli di stomaco, e la dimostrazione più nota è senza dubbio Happiness, opera corale che mette a nudo le idiosincrasie di diversi personaggi e applica in modo ironico la nozione di felicità. Particolarmente controversa allora, e ancora molto forte al giorno d'oggi, è la storyline dedicata al pedofilo Bill Maplewood, un ruolo talmente difficile - poiché il film mette in evidenza anche le qualità positive del personaggio - che molti attori lo rifiutarono per principio, temendo che gli avrebbe rovinato la carriera. Notevole anche il sequel Perdona e dimentica, uscito nel 2009 con un cast completamente diverso.

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8. L'alba dei morti dementi (2004)

Shaun of the Dead: Simon Pegg va a caccia di zombie per le strade di Londra
Shaun of the Dead: Simon Pegg va a caccia di zombie per le strade di Londra

La stampa inglese lo definì una rom-zom-com, una commedia romantica con gli zombie, anche se questo in qualche modo sminuisce il grande lavoro fatto da Edgar Wright e Simon Pegg nel creare L'alba dei morti dementi, un film che già nel titolo strizza l'occhio a Romero ma à in realtà una lettera d'amore ai morti viventi in generale, il tutto nel contesto di una Londra dove i protagonisti vorrebbero semplicemente rilassarsi con una birra e aspettare che tutto torni come prima. Grande lezione di scrittura e montaggio (Wright introduce qui la tattica dello svelare il finale in modo subdolo tramite gag profetiche), uno strepitoso mix di musica, sangue e risate che riassume tutta la poetica del regista: la presa in giro va di pari passo con l'applicazione seria e sincera delle convenzioni del genere preso di mira. Primo e migliore capitolo della Trilogia del Cornetto.

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9. Severance - Tagli al personale (2006)

Una scena del film horror Severance
Una scena del film horror Severance

"Un incrocio fra The Office e Un tranquillo week-end di paura", disse la stampa britannica di Severance - Tagli al personale, crudelissima commedia aziendale su un gruppo di persone che, durante un viaggio in montagna per fare esercizi di team building, si ritrova braccato da un misterioso avversario. Essendosi fatto le ossa con il più convenzionale Creep - Il chirurgo, il regista Christopher Smith punta qui sull'effetto comico grottesco, con trovate macabre che arrivano dritte al cuore e allo stomaco. Battuta finale semplicemente epica, grazie al carisma un po' rozzo dell'attore Danny Dyer.

10. In Bruges - La coscienza dell'assassino (2008)

Colin Farrell e Brendan Gleeson in una sequenza del film In Bruges (2008)
Colin Farrell e Brendan Gleeson in una sequenza del film In Bruges (2008)

Chi non vorrebbe andare in Belgio? Non i due protagonisti di In Bruges - La coscienza dell'assassino, esordio nel lungometraggio del drammaturgo e regista irlandese Martin McDonagh. O meglio, uno ci andrebbe volentieri, ma è costretto a portarsi appresso un collega del tutto insensibile al fascino locale, al punto da uscirsene con "Se fossi ritardato e cresciuto in una fattoria, forse Bruges mi piacerebbe, ma non lo sono, e quindi non mi piace." Magnifici il depresso Colin Farrell e il più ottimista Brendan Gleeson, a cui si aggiunge un folle Ralph Fiennes per una storia a base di turismo, sensi di colpa, morte e gag che non risparmiano niente e nessuno.