Nato a Kampala, in Uganda, nel 1991 e trasferitosi negli Stati Uniti all'età di sette anni, Zohran Mamdani è appena stato eletto sindaco di New York con una campagna che promette di affrontare costi della vita e abitazioni insostenibili per molti cittadini.
Tuttavia, dietro questo giovane uomo politico - primo sindaco musulmano della città -, c'è una storia familiare che lo colloca fin da piccolo a un ambiente intellettuale e artistico: sua madre è Mira Nair, regista indiana di fama internazionale.
Il ruolo di Mira Nair nella vita di Mamdani è stato spesso descritto come fondamentale: le idee, la sensibilità verso le dinamiche migratorie, culturali e sociali che emergono nei suoi film sembrano aver influenzato profondamente il figlio e la sua idea di politica.
Zohran Mamdani e una visione più umana dell'immigrazione
Il ruolo di Mira Nair nella vita di Mamdani è stato spesso descritto come fondamentale: le idee, la sensibilità verso le dinamiche migratorie, culturali e sociali che emergono nei suoi film sembrano aver influenzato profondamente il figlio.
Cresciuto in un contesto in cui la madre raccontava storie di marginalità e identità - tra l'India, l'Africa e l'America -, Mamdani ha ereditato una visione che va oltre l'ordinario.
Il suo ascendente politico, basato su un messaggio forte sui diritti degli immigrati, l'abitare sociale e la giustizia economica, si intreccia con l'impronta della madre regista: nelle interviste, Mira Nair si descrive come la "produttrice del candidato", evocando l'immagine di una madre che ha contribuito a plasmare in modo non convenzionale il figlio diventato uomo politico.
Chi è Mira Nair, e con quali film è diventata celebre?
Regista, sceneggiatrice e produttrice indiana naturalizzata statunitense, è conosciuta per il suo stile che unisce realismo sociale e sensibilità culturale transnazionale. Nata a Bhubaneswar nel 1957, ha raggiunto la fama internazionale con Salaam Bombay! (1988), vincitore della Camera d'Or a Cannes e nominato all'Oscar come miglior film straniero l'anno successivo.
Tra i suoi lavori più noti figurano Mississippi Masala (1991), con Denzel Washington, Monsoon Wedding (2001), Leone d'Oro a Venezia, The Namesake (2006) e l'adattamento del classico di Thackeray La fiera della vanità (2004). I suoi film esplorano spesso i temi dell'identità, della diaspora e dell'incontro tra culture, rendendola una delle voci più riconoscibili del cinema indipendente globale.