Yeast Photo Festival: nasce in Puglia il festival internazionale che unisce fotografia, cibo e arti visive

Yeast Photo Festival: nasce in Puglia il festival internazionale che unisce fotografia, cibo e arti visive, per ripensare il rapporto tra uomo e ambiente // Dal 23 luglio al 18 settembre nel borgo di Matino (Lecce) mostre, talk e concerti, tra gli ospiti Gabriele Galimberti, Marie Hald, Jean-Marc Caimi & Valentina Piccinni.

Al via Yeast Photo Festival, nuovo festival internazionale che unisce fotografia, cibo e arti visive, nato per ripensare il rapporto tra uomo e ambiente, che si terrà in Puglia dal 23 luglio al 18 settembre, in provincia di Lecce, nel borgo salentino di Matino. In programma mostre, dibattiti, concerti e tavole rotonde per una riflessione su nutrimento e identità, tradizione e impatto ambientale, stili di vita e climate change, con la direzione generale di Flavio & Frank e Veronica Nicolardi, e la curatela di Edda Fahrenhorst.

Food is Identity: questo è il filo che connette 8 mostre per 14 artisti internazionali in esposizione in 5 spazi inusuali: il Palazzo Marchesi dei Tufo, la Chiesa della Pietà, l'aranceto Canale Universo, l'ex macelleria "NAU" e il Frantoio Ipogeo di via Carlo Alberto.

L'inaugurazione con la conferenza di avvio lavori e l'opening del percorso espositivo si terrà venerdì 22 luglio alle ore 18.30 al Palazzo Marchesale. Tra i fotografi e fotoreporter ospiti Aleksey Kondratyev (Kirghizistan - Financial Times, CNN, Der Spiegel, The New York Times, Vogue e National Geographic), Gabriele Galimberti (Italia - World Press Award per i Ritratti, James Beard Foundation Award), Marie Hald (Danimarca - Portraits del World Press Photo Award), Flavio & Frank (Italia), Gabriele Surdo (Italia), Jean-Marc Caimi & Valentina Piccinni (Italia - Francia) e Franck Vogel (Francia).

L'iniziativa proseguirà sabato 23 e domenica 24 luglio con talk, letture portfolio (incontri di tutoring per fotografi con esperti nazionali e internazionali) e visite guidate con gli autori (tra i nomi coinvolti Slow Food Puglia e Gnambox).

Yeast, ovvero "lievito" in inglese: una parola per evocare fermento culturale, forza creativa e generativa, storie ribelli che sprigionano energia visionaria connessa alla terra, all'etica del lavoro e al rispetto per la natura. Il festival nasce dall'esperienza di "Yeast Stories", progetto di visual storytelling che durante il 2021 ha raccontato il buono della Puglia puntando l'obiettivo su una selezione di personaggi protagonisti della biodiversità, dell'hospitality e dell'e(t)nogastronomia locali. Il vasto materiale video e fotografico raccolto consistente in 54 ritratti, confluisce nella mostra omonima firmata dai fotografi Flavio & Frank e dal videomaker Gabriele Surdo.

Tra i progetti in esposizione, "Fastidiosa" di Jean-Marc Caimi & Valentina Piccinni, che documenta l'epidemia di Xylella Fastidiosa: parassita che distrugge gli ulivi e che ha già causato effetti devastanti sull'economia europea, sovvertendo il paesaggio, la vita delle persone e il millenario patrimonio culturale rurale della Puglia. Le contraddizioni del capitalismo globale sono al centro di "Ice Fishers", lavoro di Aleksey Kondratyev focalizzato su come plastiche e imballaggi stanno cambiando il modo in cui i pescatori kazaki affrontano la pesca sul ghiaccio, mentre la fotoreporter Ingerid Jordal con "She Hunts" indaga cosa significhi essere una donna cacciatrice. "Bishnois" di Franck Vogel segue le pratiche della comunità del Rajasthan che da oltre 500 anni ha fatto della conservazione della fauna il suo obiettivo principale attraverso i 29 principi stabiliti nel 1485 dal Guru Jambheshwar; "In Her Kitchen" di Gabriele Galimberti entra nello spazio intimo della cucina di nonne di tutto il mondo per scoprire piatti preparati con amore, devozione e raffinatezza; "Future Food" di Francesco Rucci e Francesco Marinelli è un viaggio nell'evoluzione del cibo che mira a rispondere a un problema sempre più imminente: quello di sfamare una popolazione in crescita esponenziale.

Tra i talk in programma: Marco Dadamo (Slow Food Puglia) e Carlo Salvemini (Sindaco di Lecce), moderati dal giornalista Antonio Greco, domenica 24 luglio affronteranno il tema di attualità "Progetti di economia circolare legati alle coste". La Puglia infatti ha la più alta densità di edifici per chilometro quadrato nella fascia di costa protetta: oltre 700, secondo l'Istat. Nel tratto dei 21 chilometri di costa adriatica di competenza del comune di Lecce la spiaggia non c'è più. Negli anni Settanta si pensava che l'ecosistema fosse statico. Sul litorale si sono costruite case, strade, ferrovie. Oggi il clima sta cambiando, il livello del mare sta salendo, ma la linea di riva non riesce a indietreggiare. L'ambiente rifiuta le imposizioni incoerenti con il paesaggio, e la popolazione non riesce a convivere con le reazioni dell'ambiente. La soluzione è pianificare il territorio, rendere il sistema resiliente all'erosione. Per farlo, l'amministrazione di Lecce ha elaborato il piano comunale delle coste, approvato in consiglio comunale il 24 settembre scorso. È una strategia di rigenerazione della costa, un patto di collaborazione per il futuro del territorio con una forte regia pubblica, all'avanguardia in Italia.

Sempre per i talk, sabato 23 Maria Teresa Salvati (fondatrice e direttrice di Everything is connected) sarà in dialogo con Frank Vogel e Jean-Marc Caimi & Valentina Piccinni; domenica 24 Riccardo Casiraghi e Stefano Paleari, creatori del progetto di successo Gnam Box, parteciperanno al panel "Come coniugare l'arte e la ricerca personale con la dimensione professionale" insieme a Giorgia Eugenia Goggi, una delle chef più talentuose della sua generazione grazie a una scrupolosa ricerca sulla materia prima, e al giornalista Nik Difino; infine Daniela De Donatis, ideatrice di "Golden Buzz", e Giulio Apollonio, ideatore di "Uovo Perfetto", moderati da Daniele Pratolini, parleranno delle rispettive "Storie che salvano l'ambiente".

Da segnalare la collettiva "About Food?", realizzata in partnership con "horizonte zingst" Environmental Photo Festival e GEO Magazine, con la curatela di Edda Fahrenhorst e Lars Lindemann. La mostra comprende la serie "One Chicken" di Manuela Braunmüller, che invita a riflettere sul nostro rapporto con gli oltre 58 miliardi di polli macellati ogni anno attraverso fotografie di ogni singolo osso dello scheletro dell'animale; "I Am Fat" di Marie Hald, ritratti di giovani donne scandinave fermamente convinte di non volersi più vergognare dei loro corpi grassi; "Plates" di Walter Schels, che dopo l'esperienza delle ristrettezze della guerra fotografa piatti vuoti, ripuliti da ogni avanzo; "Nsenene" di Michele Sibiloni, sulle difficoltà, a causa dei cambiamenti climatici, di catturare le cavallette - preziosa fonte di proteine - per le popolazioni dell'Uganda; "Contemporary Pieces" di Rebecca Rütten, in cui dipinti rinascimentali si riempiono di cibo da fast food saturo di grassi, ironia e denuncia.

Per ulteriori informazioni www.yeasyphotofestival.it.