Women in Film: una ricerca svela ostacoli, speranze e ispirazioni delle donne che lavorano nel cinema

Mastercard ha presentato al Festival di Cannes i risultati della nuova ricerca Women in Film, delineando un ritratto delle donne che lavorano nel settore cinematografico in Italia ed Europa.

Una foto dell'evento Mastercard

Al Festival di Cannes 2025 è stata presentata la nuova ricerca di Mastercard 'Women in Film' in cui si rivelano gli ostacoli che le cineaste europee e italiane, emergenti ed affermate, affrontano quotidianamente e le speranze che hanno nei confronti del futuro dell'industria.
I risultati sono stati presentati durante un panel che ha visto la partecipazione dell'attrice Ambika Mod, della regista Nisha Ganatra e Beatrice Cornacchia (EVP Marketing e Comunicazione APEMEA di Mastercard).

Le difficoltà affrontate dalle donne nel settore

Commissionata da Mastercard, la ricerca delinea un ritratto delle donne attive nel panorama cinematografico d'Europa (Italia, Regno Unito, Francia, Spagna, Germania e Polonia), celebrando il 10° anniversario della sponsorizzazione di Mastercard al Festival di Cannes, nell'ambito del suo costante impegno a promuovere il futuro del cinema in Europa.
Dopo aver intervistato 6.000 donne in tutta Europa, i risultati rivelano che in Italia quasi la metà di loro (48%) sta optando per un percorso professionale alternativo, nonostante la forte inclinazione verso l'industria del cinema (vs 43% EU). Tra i motivi alla base di questa situazione ci sono la mancanza di contatti all'interno dell'ecosistema del cinema (37% vs 35% EU), la mancanza di autostima e la paura di fallire (20% vs 30% EU) insieme all'accesso limitato a finanziamenti e risorse (20% vs 21% EU) e, infine, la posizione geografica (19%), che spesso rappresenta un ostacolo quando non si vive in una città culturalmente dinamica.

Il 53% delle donne italiane intervistate ritiene poi che i progressi per le donne nel cinema stiano rallentando (vs 50% EU), con il 51% che segnala addirittura un aumento di barriere rispetto a cinque anni fa (vs 58% EU), a causa della percezione per cui - sebbene la rappresentazione femminile sullo schermo sia migliorata - i ruoli dietro le quinte restano ancora lontani dal raggiungimento della parità (67% vs 70% EU), e che sulle donne gravi una maggiore pressione nel dover "dimostrare il proprio valore" rispetto ai colleghi uomini.

Bella Ramsey difende i premi assegnati in base al genere: "Credo sia importante sostenere le donne" Bella Ramsey difende i premi assegnati in base al genere: 'Credo sia importante sostenere le donne'

La speranza per il futuro

La ricerca identifica comunque un certo ottimismo per il futuro delle donne nel cinema: il 64% delle italiane intervistate (vs 61% EU) concorda sul fatto che le opportunità per le donne in ruoli di leadership, come regia e produzione, siano migliorate, e la metà (50%) ritiene che le donne siano oggi più ascoltate negli spazi creativi e nei processi decisionali dell'industria (vs 56% EU).
Dei dati in linea con la media europea, pari a quasi 7 donne su 10, rivelano poi che c'è la convinzione che le generazioni future avranno maggiori opportunità nel settore cinematografico, anche grazie alla maggiore disponibilità di strumenti e piattaforme per la creazione e la condivisione di contenuti (35% vs 38% EU), alla maggiore consapevolezza sociale delle nuove generazioni e dal loro desiderio di raccontare storie autentiche (32% vs 34% EU) e, infine, a un migliore accesso a istruzione ed educazione cinematografica (30% vs 34% EU).

Per favorire l'inclusione e aumentare le opportunità delle donne nell'industria, secondo il 70% delle donne intervistate (vs 71% EU), sembra ci sia un maggiore accesso all'educazione artistica durante l'infanzia; le intervistate sostengono infatti che quello le avrebbe preparate meglio per intraprendere una carriera nel cinema. Solo il 39% (vs 45% EU), inoltre, riferisce che la propria scuola offriva una varietà di programmi artistici extracurriculari, come ad esempio club di teatro, cineforum o laboratori creativi.

Rispondendo alle domande sulle tecnologie emergenti, il 45% delle donne italiane (vs 51% EU) ritiene poi che l'utilizzo dell'intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie stia portando un cambiamento positivo nell'industria cinematografica, convinzione sostenuta dal 53% delle intervistate se guardiamo alle donne Millenial di tutta Europa.

Per quanto riguarda le risorse più richieste dai registi emergenti, il 28% indica borse di studio e finanziamenti per progetti come strumenti fondamentali per avanzare nella propria carriera, seguiti da percorsi formativi e workshop su competenze specifiche (23%).

Le fonti di ispirazione

A ispirare le donne attive nell'industria ci sono i film e i programmi televisivi (37% vs 41% EU), considerati in grado di stimolare la loro creatività, seguiti dalle esperienze personali (36% per italiane ed europee) e sogni e spiritualità (22% vs 25% EU). Il 75% (vs 83% EU) ritiene, inoltre, che la collaborazione intergenerazionale sia importante per il futuro del cinema. Tra i temi poco rappresentati nei lungometraggi, le intervistate auspicano di vedere maggiori storie incentrate su esperienze di donne (49% vs 42% EU) percorsi legati alla salute mentale (42% vs 46% EU), prospettive di persone che convivono con disabilità (27% vs 32% EU) e storie rappresentative della classe operaia (28% vs 36% EU) - segnali di una generazione di narratrici più autentica, consapevole e impegnata.

La ricerca ha inoltre svelato le 10 donne considerate un modello di ispirazione per le italiane attive nel mondo del cinema, lista che comprende star di Hollywood e icone del cinema italiano ed europeo.
Ecco i nominativi indicati da chi ha contribuito alla ricerca 'Women in Film' targata Mastercard:

  • Emma Watson
  • Penélope Cruz
  • Monica Bellucci
  • Charlize Theron
  • Sofia Coppola
  • Natalie Portman
  • Juliette Binoche
  • Salma Hayek
  • Keira Knightley
  • Viola Davis