Tilda Swinton, Leone d'Oro alla carriera a Venezia 77, ha sfilato al Lido con una maschera dorata da regina realizzata da James Merry che ha calamitato l'interesse e la curiosità di molte persone. Scopriamo allora chi è l'artista che ha creato queste opere.
Se c'è una cosa che rimarrà impressa nella memoria, riguardante il Festival di Venezia 2020, è sicuramente l'immagine dei vari protagonisti della kermesse con indosso la mascherina. Tilda Swinton ha però dimostrato che si possono seguire tranquillamente le regole senza diventare per forza noiosi o poco originali.
Dal punto di vista del look, poi, Tilda Swinton ha partecipato all'evento nei suoi completi di Chanel e Haider Ackermann, ai quali ha aggiunto gli accessori più intriganti della settimana, ovvero delle maschere personalizzate firmate dal designer James Merry.
Al primo sguardo ricordano molto le maschere veneziane e l'autore di queste opere ha dichiarato di aver seguito un'ispirazione a livello locale e di essersi lasciato influenzare da alghe, orchidee e dalle colonne del mercato del pesce di Rialto di Venezia. Merry ha combinato perle e oro per realizzare i pezzi a mano, perfettamente coordinati con il look di Tilda Swinton al festival. La prima maschera è stata indossata dall'attrice il giorno in cui ha ritirato il Leone d'Oro, ed era composta da intricati vortici di metallo. La seconda maschera è stata invece sfoggiata alla premiere de La Voce Umana, il cortometraggio di Pedro Almodóvar, ed appariva come una farfalla dorata con tanto di antenne arricciate.
Ovviamente, le maschere create da James Merry non forniscono alcuna protezione contro il Covid-19 (Tilda Swinton ha infatti poi indossato la classica mascherina) ma sono riuscite comunque ad attirare l'attenzione su di sé e ricordare quindi, ancora una volta, l'importanza di proteggere naso e bocca quando si è a contatto con altre persone.
Merry è co-direttore creativo dell'icona pop islandese Björk, ed ha prestato le sue abilità artistiche di design a numerose maschere nel corso degli anni. Considerati i gusti non ortodossi e la volontà di sperimentare che accomuna lui e Tilda Swinton, la loro collaborazione sembra quasi essere predestinata. In soli due giorni di festival, hanno già offerto un momento di stile che rimarrà nella memoria a lungo.
L'interprete di Michael Clayton è apparsa al Lido dotata di quell'inconfondibile fascino che nel corso degli anni l'ha resa una delle interpreti più gettonate del panorama cinematografico internazionale. Nel giro di due giorni, ha conquistato l'attenzione di pubblico e addetti ai lavori, prima con il Wakanda Forever in onore del compianto Chadwick Boseman, poi con il ch-ch-changes in omaggio a David Bowie durante il discorso per il Leone d'Oro alla carriera, ed infine con le parole pronunciate a sostegno della scelta del Festival di Berlino di rendere neutra la categoria per la migliore interpretazione ("essere etichettata mi rende claustrofobica, quindi bravo Berlino"). Insomma, una vera e propria diva, senza alcuna volontà di esserlo.