Venezia 25, Kim Novak pronta per il Leone d’Oro alla Carriera: “Non sono pentita dell’addio a Hollywood"

L'attrice ha deciso da parecchio tempo di lasciare il mondo del cinema ed è tutt'oggi convinta della decisione presa in passato.

Il profilo di Kim Novak in La donna che visse due volte

Lunedì 1° settembre, Kim Novak riceverà alla Mostra del Cinema di Venezia il Leone d'Oro alla Carriera, giorno in cui verrà presentato in anteprima mondiale il documentario Kim Novak's Vertigo.

Celebre in tutto il mondo per il ruolo nel film di Alfred Hitchcock, La donna che visse due volte, al fianco di James Stewart, sin dall'età di 21 anni, Novak divenne una star del cinema.

L'addio a Hollywood di Kim Novak

"Quando ho lasciato Hollywood, non è stato come chiudere la mia vita" ha spiegato Novak "All'improvviso ero libera di esprimermi sulla tela e non dover più essere io la tela".

Vertigo 5
Kim Novak e James Stewart in La donna che visse due volte

"Ho bisogno di esprimermi a modo mio, nei miei tempi" ha aggiunto "Sono disposta a compromessi, ma non a essere qualcun altro". Nel 2021, definì quella decisione come una scelta di sopravvivenza: "Avevo perso il senso di chi fossi davvero. Molte volte i film invecchiando perdono valore, invece io sono stata rivalutata come attrice".

Gli esordi di Kim Novak e il successo

L'attrice debuttò nel 1953 nel film La linea francese, e venne notata da un talent scout, per poi essere messa sotto contratto dalla Columbia. Iniziò una dura battaglia con il boss dello studio Harry Cohn, che tentò di controllarne l'immagine ma Novak riuscì ad ottenere ruoli migliori in film come Pal Joey di Frank Sinatra e La donna che visse due volte di Alfred Hitchcock.

Kim Novak, la diva de La donna che visse due volte riceverà il Leone d'Oro alla carriera a Venezia Kim Novak, la diva de La donna che visse due volte riceverà il Leone d'Oro alla carriera a Venezia

Negli anni '60 visse un periodo di crisi, con una serie di copioni sempre più scadenti e decide quindi di trasferirsi a Big Sur, poi a Carmel e infine in un ranch nell'Oregon nei primi anni 2000.

A proposito del documentario, Kim Novak ha dichiarato: "Ho potuto liberare molte emozioni, c'erano cose che dovevano essere dette. Era un'opportunità per raccontare la mia vita ed elaborare i fantasmi del passato".