Venezia 2020 si svolgerà dal 2 al 12 settembre e il direttore della Mostra, Alberto Barbera, ha anticipato che nella selezione ci sarà un maggior numero di film diretti da donne all'interno di un programma con meno titoli e una presenza molto ridotta dei progetti hollywoodiani.
Le dichiarazioni sono emerse grazie a un'intervista rilasciata da Variety in cui si parla dell'edizione del festival in programma alla fine dell'estate.
Alberto Barbera ha spiegato: "C'è stata molta incertezza a tutti i livelli. Nessuno sapeva come si sarebbe evoluta la pandemia, o come e quando sarebbe finito il lockdown. Fino all'inizio di maggio ho pensato che non avremmo potuto avere il festival. Ero felice perché dopo nove anni, avrei potuto andare in vacanza d'estate. Ma quello era l'unico elemento che consolava pensando a un futuro davvero preoccupante e incerto".
Alla fine di maggio si è invece iniziata a concretizzare la possibilità di poter annunciare lo svolgimento del festival, pur avendo dei dubbi sui protocolli legati alla sicurezza e sulla presenza delle persone nelle sale cinematografiche, oltre ad avere il timore di dover ridurre il numero di film "in modo drastico".
La situazione è però migliorata, grazie anche all'aggiunta di spazi all'aperto.
Il programma dell'edizione 2020 della Mostra del Cinema di Venezia sarà composto da circa 55 film: "Sarà un'edizione straordinaria e certamente più piccola e con delle misure di sicurezza estremamente forti, ma anche un'edizione che manterrà la programma giornaliera di Venezia e i riti collettivi, come il red carpet e le conferenze stampa, come abbiamo sempre fatto. Sarà il primo importante festival che segnerà la ripresa del settore. Un segnale non solo di ottimismo, ma di sostegno e solidarietà nei confronti del settore cinematografico a livello globale, nei confronti degli autori e di chiunque lavori venendo colpito così duramente dalla crisi legata al COVID-19".
Barbera si è inoltre dichiarato ottimista per quanto riguarda la presenza delle star di tutto il mondo, nonostante attualmente ci siano delle restrizioni per quanto riguarda le persone che possono viaggiare a livello internazionale: "La maggior parte dei registi e dei talent dei film invitati dovrebbe poter venire a Venezia e hanno confermato che lo faranno. Per quanto riguarda chi è incerto, come gli americani e altre nazioni, penso che la situazione cambierà nelle prossime settimane. Sono ottimista pensando all'eventualità che la maggior parte delle persone potranno venire. Se non potranno farlo, o non se la sentiranno, offriremo dei modi per promuovere i loro film usando le tecnologie online. Ma la maggior parte dei film verranno a Venezia con una presenza fisica dei talent".
Il direttore ha sottolineato che in questa edizione non ci saranno alcuni titoli importanti degli studios e di Netflix per vari motivi: alcuni hanno interrotto la produzione e non saranno completati in tempo, mentre altri devono fare i conti con una data di uscita posticipata a causa dello slittamento della cerimonia degli Oscar: "Per fortuna ci saranno film americani, produzioni indipendenti e film già completati che devono essere promossi e hanno accettato il nostro invito. I film verranno da ogni parte del mondo".
Alberto Barbera ha confermato che non ci saranno titoli prodotti per Netflix, mentre ci saranno dei film degli studios.
Per quanto riguarda le misure di sicurezza il direttore ha parlato di controlli della temperatura all'arrivo nell'area del festival, distanziamento sociale e uso delle mascherine se sarà necessario, e rispetto delle linee guida segnalate dalle autorità per poter permettere a tutti di poter vivere l'evento in tranquillità.
Nella selezione dei film ci saranno inoltre molti titoli diretti da donne: "Non perché abbiamo cambiato i nostri criteri, ma perché abbiamo ricevuto molti film di grande qualità, migliori rispetto a quelli dei loro colleghi maschi. Quindi la presenza femminile sarà estremamente importante e, in un certa misura, questo porrà fine alle polemiche degli anni passati".
Il red carpet dovrebbe svolgersi in modo tradizionale con i fotografi posti a distanza, mentre al pubblico dietro le transenne verrà chiesto di rispettare la distanza sociale per evitare ogni rischio.
Il numero di accreditati sarà, per ovvi motivi, inferiore anche se Barbera stima le presenze in circa 6.000 persone.