Valentino Rossi ha annunciato il ritiro: la comunicazione ufficiale è arrivata al Red Bull Ring di Zeltweg, in Austria, dove domenica si correrà il Gp della Stiria. Dopo 25 anni di successi, arriva al capolinea una carriera stellare.
"Ho deciso di fermarmi alla fine della stagione. Questa sarà l'ultima metà stagione come pilota di Moto Gp. Avrei voluto correre per altri 20-25 anni ma non è possibile. È stato bello, ho vissuto momenti indimenticabili in cui mi sono divertito un sacco. Ora, dall'anno prossimo, la mia vita un po' cambierà perché non correrò con la moto, che è una cosa che ho fatto per gli ultimi 30 anni. Negli ultimi anni non mi sentivo ancora pronto, ma adesso sento che è il momento giusto": con queste parole Valentino Rossi ha annunciato il proprio addio al mondo delle corse su due ruote.
Una carriera iniziata a soli 17 anni, nel 1996, nel Mondiale 125, e proseguita alla grande attraverso ben 9 titoli mondiali vinti - 1 in 125, 1 in 250 e 7 in 500 e MotoGP -, 115 Gp da primo in classifica, 235 podi e 65 pole position. Senza considerare l'enorme popolarità in tutto il mondo (non solo tra gli appassionati di motociclismo), una laurea honoris causa, il primo Winning Italy Award, consegnato direttamente dal Ministero per gli affari esteri, per aver valorizzato l'immagine dell'Italia nel mondo. E poi i fumetti - come Quarantasei di Milo Manara -, i due documentari di Mark Neale, i videogiochi a lui dedicati.
L'addio al motociclismo di Valentino Rossi, però, non è certo un addio al mondo dei motori perchè, come confessato dal "dottore" durante la conferenza stampa: "Penso che correrò con le macchine, che amo appena un po' meno delle moto. Io mi sento un pilota e lo resterò tutta la vita. Ho iniziato coi kart, papà Graziano pensava che fosse più sicuro che in moto. Poi quando ho provato la moto a 3 anni per fortuna ho cambiato... Però l'auto mi è rimasta nel cuore e ci ho sempre lavorato su tecnicamente. Non conosco il mio livello, ma vedremo. Rimpianti? Sinceramente no".