Lionsgate, lo studio dietro a titoli come la saga di Twilight e Borderlands, sostiene che, grazie all'IA della startup Runway, può trasformare qualsiasi film del suo catalogo in anime nel giro di tre ore. Una promessa che fa discutere, tra sogni di taglio dei costi, controversie legali e uno scetticismo diffuso, soprattutto dopo fallimenti come "Twins Hinahima".
Anime prêt-à-porter? Il sogno (in IA) di Lionsgate
Che Hollywood fosse innamorata delle meraviglie dell'intelligenza artificiale non è una novità, ma ora Lionsgate, lo studio dietro The Twilight Saga e Borderlands, ha alzato il tiro. Michael Burns, vicepresidente del colosso, ha dichiarato con entusiasmo quasi fantascientifico che, grazie alla startup Runway (in cui lo studio ha investito nel 2024), sarebbero in grado di convertire qualsiasi pellicola del loro archivio in un anime... in sole tre ore. "Ora possiamo dire: 'Fallo in anime, rendilo PG-13'. Tre ore dopo, ho il film", afferma sicuro Burns. L'idea, ambiziosa e provocatoria, è quella di rinnovare vecchi titoli con un restyling stilistico e anagrafico, per sedurre le nuove generazioni e dimezzare i costi produttivi. "Non possiamo farlo con 100 milioni, ma possiamo farlo con 50 grazie all'IA", ha aggiunto. Un tentativo di "sbattere contro l'arte del possibile", come lo definisce lui stesso.

Eppure, al di là delle dichiarazioni roboanti, non c'è ancora nessun film ufficialmente trasformato in anime con questa tecnologia. L'eco di questa promessa ricorda molto i tentativi del 2023 di far sembrare ogni volto umano un'imitazione sbiadita dei film dello Studio Ghibli - tentativi che hanno persino spinto i legislatori giapponesi a interrogarsi su nuove forme di violazione del copyright.
Mentre Toei Animation conferma un aumento dell'uso dell'IA, progetti come Twins Hinahima - il primo anime giapponese realizzato interamente con intelligenza artificiale - si sono rivelati un flop nella stagione primaverile 2025. E anche a Hollywood il flirt con l'IA rimane in parte clandestino, complice la cattiva reputazione del mezzo. La verità? Tra sogni di budget dimezzati e storytelling rigenerato in tempo record, l'industria pare dimenticare che non basta un algoritmo per creare magia.