Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto, Giancarlo Giannini: "Il film fu un incubo"

Giancarlo Giannini ha parlato di Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto soffermandosi sulla sua collaborazione con Lina Wertmuller e Mariangela Melato.

Nel corso di un'intervista con Il Secolo XIX, Giancarlo Giannini ha parlato della sua collaborazione con Lina Wertmuller e Mariangela Melato e, in modo particolare, si è soffermato su Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto, film che l'attore ha definito a tutti gli effetti come "un incubo".

La volontà di realizzare Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare di agosto nasce da un'idea di Giancarlo Giannini, che propose a Lina Wertmuller di "fare un film-vacanza" lontano dalle solite atmosfere borghesi in interni. A questo proposito, l'interprete ha raccontato: "Non l'avessi mai detto! Travolti è stato, credo, il film più faticoso e difficile di tutta la storia del cinema! E nasce dalla mia proposta di fare un film-vacanza. Dissi a Lina: basta con questi film tutti in interni, con queste scenografie complicate, andiamo su un'isola deserta, mare, sole, natura!".

L'idea, evidentemente, non è stata delle migliori! Giancarlo Giannini ha continuato in tal modo: "La mattina del primo giorno di riprese, Mariangela, in albergo, calpestò una bottiglia rotta e si provocò dei tagli terribili alla pianta di un piede. Decine di punti, la produzione voleva sostituirla. Ci siamo imposti e abbiamo cambiato il piano di lavorazione. Era previsto di affittare delle barche per le ultime settimane di riprese, quando - fuori stagione - sarebbero costate meno. Le abbiamo affittate in anticipo, per girare le scene dove lei sarebbe potuta stare seduta. Sono andato io a implorare i proprietari degli yacht. Sono state ingaggiate sei o sette figure. Lei ha girato solo i primi piani".

Ma gli episodi sfortunati non sono mica finiti qua! Gli aneddoti di Giancarlo Giannini continuano: "Io, correndo sugli scogli, mi sono rotto un menisco. Facendo un tuffo in mare, ho colpito l'acqua troppo forte e quando sono uscito, ero sordo. State attenti, è difficilissimo girare un film in riva al mare! La sabbia, il vento, il colore del mare e il cielo: tutto cambia di continuo! Allora, con la pellicola di quei tempi, per avere il colore giusto del cielo ci volevano luci fortissime che ti accecavano. Correre a piedi nudi sulle rocce è terribile. Io le chiamavo le rocce Wilkinson, come le lamette: avevo strati di cerotti sotto i piedi e, nonostante quelli, i piedi erano rovinati. La scena in cui ci abbracciamo sul bagnasciuga fu un incubo. Lina voleva rifare la famosa sequenza di Burt Lancaster e Deborah Kerr in Da qui all'eternità. La girammo all'alba per avere la luce buona. Uno pensa: sei al mare, sorge il sole, che bello. Mai patito un freddo simile in vita mia. Mariangela batteva i denti, non riusciva a fermarsi, le era impossibile dire le battute".

Eppure? Continua Giannini: "Eppure è stato bellissimo! E Travolti è stato un immenso successo che ha regalato a mio figlio Adriano l'opportunità di girare il remake con Madonna. Non sarà venuto come il nostro ma che importa? Il nostro sta là e in America c'è ancora gente che sa a memoria tutte le battute!".