Tinin Mantegazza, morto il papà di Dodò, il pupazzo de L’Albero Azzurro

Tinin Mantegazza è morto a 89 anni: illustratore di libri per l'infanzia e creatore del pupazzo Dodò del programma televisivo L'Albero Azzurro.

Tinin Mantegazza è morto all'età di 89 anni. Illustratore di libri per l'infanzia, protagonista del teatro per ragazzi, Mantegazza soffriva da tempo di diabete. Nella giornata di eri è stato portato d'urgenza in ospedale dopo un malore dal quale non si è ripreso.

Tinin Mantegazza era nato a Varese il 20 febbraio del 1931, ha vissuto gran parte della sua vita a Milano e nel 1990 si si era trasferito a Cesenatico. È stato un'artista molto poliedrico, scenografo, scrittore, illustratore, cabarettista ed organizzatore teatrale. Ha lavorato presso la RAI in programmi destinati ai bambini tra i quali ricordiamo TeleFiabe e L'Albero Azzurro. Quest'ultimo, uno dei programmi più longevi della RAI, è rimasto nella fantasia dei bambini per il pupazzo Didò, creato da Tinin Mantegazza, a forma di un cucciolo di volatile a pois che viveva nel celeberrimo Albero Azzurro da cui prendeva il nome la trasmissione.

Nella sua lunga carriera Tinin Mantegazza ha collaborato come illustratore per il Corriere dei Piccoli e per il quotidiano milanese La Notte. Negli anni cinquanta l'artista aprì la galleria d'arte La Muffola dove si esibirono gli allora sconosciuti Giorgio Gaber e Bruno Lauzi con il quale negli anni sessanta aprì il locale "Cab 4". Insieme alla moglie Vali ha costruito pupazzi per poi animarli in numerosi spettacoli sia in teatro che in RAI. Nella TV nazionale ha animato le schede dei programmi del giornalista Enzo Biagi.

Tinin Mantegazza ha pubblicato numerosi libri per bambini cui libri La storia di Rosanna detta Cappuccetto Rosso, I tre porcellini e il lupo puzzone, Restituiamo Roma al Vaticano (con tante scuse) e altri esercizi di scrittura. Mantegazza ha illustrato tra l'altro i libri David di Pierre Riches e Il mistero dei bisonti scomparsi di Massimo Carlotto. Nella sua bibliografia troviamo anche Le sette vite di un creativo irriverente e La libraia di piazzale Loreto, vie, piazze e storie di Milano in guerra e liberata.