Star Wars, Mark Hamill voleva dire addio alla recitazione: ecco cosa gli ha fatto cambiare idea

L'interprete di Luke Skywalker nella leggendaria saga creata da George Lucas qualche anno fa aveva intenzione lasciare il mondo del cinema.

Primo piano di Mark Hamill in Star Wars: Gli ultimi Jedi

In una recente intervista, Mark Hamill ha confessato di aver pensato qualche anno fa di lasciare la recitazione. L'attore, oggi 73 anni, ne ha parlato nel corso di una chiacchierata con Variety.

La star della saga fantascientifica di George Lucas, Star Wars, in cui interpreta il protagonista della prima trilogia Luke Skywalker, voleva dire addio per sempre al mondo del cinema.

Mark Hamill voleva abbandonare la recitazione

Al San Diego Comic-Con, Mark Hamill ha spiegato di averci pensato nel 2019: "Pensavo che, a questo punto della mia carriera, avrei passato più tempo con un metal detector, girovagando sulla spiaggia, giocando con i cani in giardino. Ho detto al mio agente che non ero più motivato e che mi sarei ritirato, continuando soltanto con i doppiaggi".

Carrie Fisher e Mark Hamill in una scena di Guerre Stellari
Mark Hamill con Carrie Fisher in Star Wars

La decisione di Mark Hamill non piacque particolarmente a tutti: "Le uniche persone che si sono opposte sono state il mio agente e mia moglie, perché è comodo avermi fuori casa" ha scherzato la star.

Cambiare idea grazie a Stephen King

In seguito, a Mark Hamill giunse la proposta di recitare nel film The Long Walk, diretto da Francis Lawrence, adattamento cinematografico del romanzo La lunga marcia di Stephen King. All'attore era stato riservato il ruolo del temibile maggiore.

Il suo personaggio è il militare che supervisiona la marcia alla quale partecipa un gruppo di adolescenti con una posta in palio altissima: la vita. Sono costretti a camminare ininterrottamente, o verranno uccisi da un membro della scorta militare che li segue.

Mark Hamill, da Jedi a Joker: Il principe dei nerd Mark Hamill, da Jedi a Joker: Il principe dei nerd

Il ruolo del maggiore gli ha ricordato il periodo trascorso da adolescente in Giappone, dove la sua scuola si trovava accanto ad una base militare statunitense: "Ho pensato che sapevo chi era questo tipo, l'avevo visto con i miei occhi. Attraversavo il parcheggio e vedevo gli ufficiali che mettevano quei ragazzi alla prova sotto un sole cocente, ed erano semplicemente brutali. Tipo, se vomitavi, ti obbligavano a mangiarlo. Era orribile".