Il premio Oscar Richard Dreyfuss ci va giù pesante nel criticare i nuovi standard di diversità e inclusione introdotti dall'Academy of Motion Picture Arts and Sciences, affermando che i requisiti aggiornati per la contesa dell'Oscar "lo fanno vomitare".
I commenti di Dreyfuss sono arrivati durante un'intervista su Firing Line With Margaret Hoover della PBS, in cui l'attore ha affrontato temi come l'educazione civica negli Stati Uniti e le nuove iniziative di inclusione della diversità degli Oscar.
"È un'arte. Nessuno dovrebbe dirmi come artista che devo cedere all'idea più recente e attuale di cosa sia la moralità. Cosa stiamo rischiando? Stiamo davvero rischiando di ferire i sentimenti delle persone? Non si può legiferare su questo", ha spiegato Richard Dreyfuss. "Devi lasciare che la vita sia vita. Mi dispiace, non credo che ci sia una minoranza o una maggioranza nel paese che debba essere soddisfatta in questo modo".
Le nuove regole di inclusione dell'Academy
I quattro nuovi standard di diversità e inclusione sono stati annunciati per la prima volta nel 2020, entreranno in vigore con i prossimi Academy Awards 2024, quando almeno due dei quattro criteri dovranno essere soddisfatti per una candidatura valida per il miglior film. I quattro standard sono descritti come espansione della rappresentazione sullo schermo, dei temi o della narrativa, espansione della rappresentanza tra la leadership creativa e i capi dipartimento, fornire accesso e opportunità all'industria per i dati demografici sottorappresentati e l'espansione della rappresentanza nello sviluppo del pubblico.
Andando controcorrente, Richard Dreyfuss ha difeso la performance di Laurence Olivier nell'Otello del 1965, in cui l'attore inglese interpretava il protagonista di Shakespeare in blackface:
"Ha interpretato brillantemente un uomo di colore. Mi è stato detto che non avrò mai la possibilità di interpretare un uomo di colore? A qualcun altro viene detto che se non è ebreo non dovrebbe recitare ne Il mercante di Venezia? Ma siamo impazziti? È così sconsiderato trattare le persone come bambini".