Porta a Porta nella bufera per lo spot di Matteo Salvini mandato in onda ieri sera sul primo canale durante l'intervallo della partita Juventus - Roma, che ha coinciso con l'anteprima del programma condotto da Bruno Vespa.
Sembrava un normale intervallo di una partita di Calcio: Juventus e Roma si giocavano un posto in semifinale in Coppa Italia, tra i due tempi è arrivato il consueto spot di presentazione della puntata di 'Porta a Porta', ma questa volta, più che una presentazione, si trattava una specie di comizio elettorale, con Matteo Salvini al citofono con il presunto spacciatore tunisino e ancora Matteo Salvini che ci spiegava i motivi per cui bisognerebbe votarlo.
Il risultato? In pochissimo tempo sono esplose feroci critiche su Twitter, invaso da messaggi di protesta, tanto da smuovere anche le forze politiche. Nicola Zingaretti del PD ha attaccato duramente la RAI: "A Salvini consentito dalla Rai un solitario comizio durante l'intervallo della partita Juventus-Roma in piena campagna elettorale per l'Emilia Romagna. Mai così in basso, altro che libertà e autonomia. E lo chiamano servizio pubblico".
Si è mosso anche il Governo con una dichiarazione del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'Editoria Andrea Martella: "Quanto sta accadendo in Rai preoccupa chi ha a cuore gli interessi del servizio pubblico, il pluralismo e le garanzie di un'informazione corretta in particolare alla vigilia di un appuntamento elettorale che riguarda oltre sei milioni di italiani che saranno chiamati alle urne in Calabria e in Emilia-Romagna domenica prossima".
Il problema? Non solo il contenuto dello spot, quanto il fatto che sia stato trasmesso durante un evento, la partita di calcio, che richiama sempre moltissimi utenti (ieri sera in quel momento erano oltre 5 milioni gli italiani sintonizzati su Rai1) e che al leader della Lega sia stato concesso più tempo, avendo potuto beneficiare dell'intero minutaggio disponibile per lanciare i suoi slogan elettorali, mentre martedì Nicola Zingaretti aveva dovuto dividere la sua finestra con Giorgia Meloni. Poco dopo mezzanotte è arrivato il comunicato di scuse di Bruno Vespa che, ammettendo l'errore della Redazione, ha detto: "Gli spot con Zingaretti e con Salvini sono andati entrambi in onda nell'intervallo delle partite di Coppa Italia. Per una svista della redazione - di cui mi assumo come sempre la responsabilità - il tempo di parola di Salvini è stato maggiore di quello di Zingaretti e di maggiore impatto politico. Proporrò alla direzione di Raiuno di riequilibrare le posizioni".
E la RAI è corsa ai ripari, anche se pur sempre tardivi, il direttore di RAI 1 Stefano Coletta ha accolto la proposta del giornalista e deciso che durante il primo break della fiction Don Matteo, il segretario Pd: "risponderà al medesimo quesito posto al segretario della Lega nel corso del promo trasmesso in modo che la durata complessiva degli interventi di Zingaretti sia pari a quello di Salvini".