Pedro Almodóvar ha ricevuto il 50° Chaplin Award, assegnato al Lincoln Center nella serata di lunedì e davanti al microfono, al momento di ritirare il premio, il regista ha parlato anche di Donald Trump.
Almodóvar ritiene che il suo avvento alla Casa Bianca sarà ricordato come una delle peggiori sciagure della storia americana e non ha usato mezzi termini per sottolinearlo.
Pedro Almodóvar attacca Donald Trump
"Ho avuto dei dubbi sull'opportunità di venire in un paese governato da un'autorità narcisistica che non rispetta i diritti umani. Trump e i suoi amici, milionari e oligarchi, non possono convincerci che la realtà che vediamo con i nostri occhi sia l'opposto di quella che viviamo, per quanto possano distorcere le parole, sostenendo che significano l'opposto di ciò che rappresentano. Gli immigrati non sono criminali. È stata la Russia a invadere l'Ucraina" ha chiosato il regista.

Infine, Almodóvar si è rivolto direttamente al presidente USA:"Signor Trump, sto parlando con lei, e spero che ascolti quello che sto per dirle. Passerà alla storia come il più grande errore del nostro tempo. La sua ingenuità è paragonabile solo alla sua violenza. Passerà alla storia come uno dei più grandi danni arrecati all'umanità... Sarà ricordato come una catastrofe".
I diritti delle persone trans e la giovinezza sotto il regime di Franco
Pedro Almodóvar ha ricordato gli anni della gioventù sotto il regime di Francisco Franco, che influenzarono il suo percorso da regista: il cinema rappresentava la sua via di fuga, e il suo talento emerse tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80, con l'avvento della democrazia.

"È impossibile spiegare cosa significasse quel sentimento di assoluta libertà per un giovane che voleva fare cinema" ha concluso. Presenti all'evento anche Dua Lipa, John Turturro, John Waters, Rossy de Palma e Mikhail Baryshnikov.