Paul Schrader sembrerebbe ormai essere pronto ad abbracciare l'intelligenza artificiale al cinema, dichiarando in una nuova intervista di avere "lo script perfetto da realizzare interamente con l'IA".
Lo sceneggiatore di Taxi Driver e regista di American Gigolò ha confessato a Vanity Fair che, a suo avviso, i film "diventeranno sempre più basati sull'AI", aggiungendo: "Penso che siamo a soli due anni dal primo lungometraggio completamente realizzato con l'AI".
Schrader ha quindi continuato: "Oggi ero al telefono con una persona a proposito di uno script che avevo, e ho detto: 'Sai, questo sarebbe lo script perfetto da realizzare interamente con l'AI'".
L'intelligenza artificiale a Hollywood, solo uno strumento?
L'AI sta facendo parlare molto Hollywood in questo periodo, con la notizia di Tilly Norwood, la prima "attrice AI", e persino di un film interamente diretto dall'intelligenza artificiale. Interrogato da Vanity Fair sulla sua disponibilità ad abbracciare personalmente questa tecnologia, Schrader ha affermato che "è solo uno strumento".
"Quando sei uno scrittore, devi descrivere la reazione di qualcuno. Usi un codice - un codice di parole, un certo numero di lettere, e così via - ed esprimi la loro reazione facciale", ha continuato. "Un attore ha il suo codice. Bene, ora sei un 'pixelatore': puoi creare il volto, puoi creare l'emozione sul volto e puoi scolpirla nello stesso modo in cui uno scrittore scolpisce la reazione in un romanzo o in una storia".
Il regista ha anche affermato che "l'AI sta prendendo il sopravvento nella copertura cinematografica" e non si sorprenderebbe se presto scrivesse recensioni di film. "L'AI fa una copertura migliore della media. E non ha bisogno di favorire nessuno", ha insistito. "Spesso, quando fai la copertura, percepisci che chi ti paga vuole che tu apprezzi una certa cosa. Quell'informazione non puoi darla all'AI".
Paul Schrader e l'esperimento da incubo con ChatGPT
Questa non è la prima volta che Schrader sostiene l'uso dell'AI nel cinema. In precedenza, aveva pubblicato su Facebook di aver chiesto a ChatGPT di generare trame per film di registi famosi, incluso se stesso, rimanendo impressionato dai risultati.
"SONO STUPEFATTO", aveva scritto. "Ho chiesto a ChatGPT un'idea per un film di Paul Schrader. Poi per Paul Thomas Anderson. Poi Quentin Tarantino. Poi Harmony Korine. Poi Ingmar Bergman. Poi Rossellini. Lang. Scorsese. Murnau. Capra. Ford. Spielberg. Lynch. Ogni idea che ChatGPT ha generato (in pochi secondi) era buona. E originale. E ben sviluppata. Perché gli scrittori dovrebbero perdere mesi a cercare una buona idea, quando l'AI può fornirne una in pochi secondi?".