Paul Haggis, dopo le accuse di violenza sessuale, deve restare agli arresti domiciliari mentre si svolgono le indagini necessarie a fare chiarezza su quanto accaduto.
Il giudice Vilma Gilli, dopo le tre ore di udienza preliminare e aver sentito l'avvocato Michele Laforgia che si occupa del regista canadese, ha deciso di non far incarcerare Haggis, sostenendo che ci sia un rischio molto basso che provi a fuggire.
Il regista Paul Haggis resterà quindi agli arresti domiciliari in un hotel situato a Ostuni, dove dovrà rimanere anche nei prossimi giorni dopo le accuse di una donna britannica, di cui non è stata rivelata l'identità, che sostiene di essere stata costretta ad avere rapporti sessuali non consensuali per alcuni giorni prima di essere stata lasciata all'aeroporto.
Il legale del filmmaker sostiene che il suo cliente sia completamente innocente e che il rapporto con la donna fosse totalmente consensuale. Haggis sta collaborando con le autorità italiane e Laforgia sostiene che non abbia intenzione di andarsene dall'Italia fino a quando non verrà chiarita la sua innocenza.
Secondo alcune indiscrezioni, il regista avrebbe incontrato la donna ad aprile, a un festival che si è svolto a Monte Carlo, e i due sono rimasti in contatto fino a quando l'ha invitata a stare con lui durante il suo impegno in Italia, all'Allora Film Festival.