Mentre il processo contro Paul Haggis prosegue, una nuova testimonianza da una persona a lui vicina mescola nuovamente le carte in tavola. In aula stanno emergendo due definizioni distinte del regista premio Oscar per Crash: è un aggressore sessuale oppure no?
Per ora è ancora presto per capire come si concluderà la complicata situazione legale in cui si trova il filmmaker, negli ultimi giorni sommerso dalle accuse di chi ha vissuto delle esperienze negative dopo averlo incontrato.
Il recente intervento di Sarah McNally sembra propendere verso la seconda direzione, quando racconta di Paul Haggis in base alla sua esperienza insieme. La testimonianza della McNally in aula, al processo per stupro civile, dipinge un'immagine totalmente diversa del regista, rivelando di aver "sviluppato un'amicizia" insieme dal 2016, dopo essersi conosciuti a una festa. Successivamente hanno organizzato dozzine di uscite insieme, e quando ha cercato di baciarla, la prima volta che sono rimasti da soli, ha confermato che Haggis accettò senza problemi il suo rifiuto, dato che "non era attratta da lui".
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"Paul è una persona calma e resiliente. A quel punto alzò le spalle e disse semplicemente: 'OK'", ha detto la donna, aggiungendo che "È stata la risposta più accomodante e calma possibile". Questa nuova dichiarazione, riportata da Variety, è diametralmente opposta a quella di Haleigh Breest, che sostiene di essere stata violentata e abusata sessualmente nel 2013, nel suo appartamento a Soho. Al momento la sua testimonianza in tal senso non resta isolata, con ulteriori denunce anche da altre donne in merito a comportamenti simili nei loro confronti dal regista. La situazione resta quindi sospesa con le due parti che continuano a presentare le loro versioni dell'accaduto.