OpenAI aveva concesso un accesso anticipato a Sora, il nuovo strumento di video generativo basato sull'intelligenza artificiale a circa 300 artisti visivi e cineasti per ottenere da loro dei feedback sulle sue prestazioni.
Riscontri che non si sono affatto rivelati quelli che pensavano dalle parti della società di Altman. Un gruppo di tester di Sora ha denunciato OpenAI appellando l'azienda come sfruttatrice maggiormente interessata alle pubbliche relazioni e alla pubblicità.
Test negativo
La dichiarazione degli artisti, pubblicata dal sito AI Hugging Face, svela che OpenAI avrebbe interrotto l'accesso a Sora tre ore dopo che era stato reso disponibile gratuitamente:"Abbiamo ricevuto accesso a Sora con la promessa di essere tester iniziali, membri di un 'red team' e partner creativi. Tuttavia, crediamo invece di essere stati attirati in un'operazione di art washing per dire al mondo che Sora è uno strumento utile per gli artisti".
In seguito, OpenAI ha sospeso l'accesso a Sora, e il portavoce dell'azienda Niko Felix ha dichiarato che lo strumento è ancora in anteprima di ricerca e che il lavoro prosegue per bilanciare la creatività con robuste misure di sicurezza maggiori.
Sfruttamento
Nella lettera degli artisti si legge che centinaia di persone forniscono lavoro non retribuito per testare bug offrendo feedback e facendo esperimenti per un'azienda valutata oltre 150 miliardi di dollari. Secondo la comunicazione, pochi selezionati verranno scelti per proiettare i loro film creati con Sora, con un compenso minimo.
Nel solo mese di ottobre, OpenAI ha raccolto 6,6 miliardi di dollari in nuovi finanziamenti da investitori come Microsoft e Nvidia, raggiungendo una valutazione da 157 miliardi di dollari.