Netflix è davvero interessata a comprare Warner Bros: ecco l’indizio che lo conferma

Dopo aver inizialmente scongiurato il suo interesse nella battaglia finanziaria, sembra che il colosso dello streaming si stia effettivamente muovendo verso l'acquisizione e c'è già un primo atto concreto in tal senso

La sede di Netflix

Nonostante qualche settimana fa Ted Sarandos avesse ribadito che Netflix non avesse alcun interesse ad acquisire Warner Bros. Discovery nel prossimo futuro, in quanto controproducente, adesso sembra essere arrivata la conferma dell'esatto contrario.

Secondo quanto rivelato da Deadline, infatti, Netflix ha incaricato la società di consulenza finanziaria Moelis & Co di esplorare una possibile offerta per l'acquisizione di Warner Bros. Discovery (WBD).

Il colosso dello streaming ha coinvolto la banca d'investimento per valutare un'eventuale proposta riguardante le divisioni di streaming e produzione cinematografica di Warner, dopo che la stessa Moelis ha già assistito Skydance Media nella sua offerta per Paramount Global. L'accordo consentirebbe a Netflix di accedere ai dettagli finanziari necessari di WBD.

David Zaslav Warner Ceo
David Zaslav, il CEO di Warner Bros. Discovery a un evento

Warner Bros. Discovery è ufficialmente in vendita

Una fonte vicina alla vicenda ha confermato che la piattaforma "sta valutando" l'ipotesi di un'operazione su parte degli asset di WBD, mentre Netflix ha rifiutato di commentare ufficialmente.

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Dopo il rifiuto da parte di Warner Bros. Discovery della seconda offerta di Paramount, l'azienda ha annunciato pubblicamente - per la prima volta - di essere effettivamente in vendita, avviando una revisione strategica in risposta a "manifestazioni di interesse non sollecitate" da parte di "più soggetti".

Il co-amministratore delegato di Netflix, Greg Peters, aveva in precedenza ridimensionato le voci su una possibile fusione con uno studio tradizionale, dichiarando: "Bisogna costruire queste capacità con il duro lavoro quotidiano, non si ottengono semplicemente comprando un'altra società che sta ancora sviluppando le stesse competenze". Anche l'altro co-CEO, Ted Sarandos, aveva ribadito la linea aziendale: "Siamo sempre stati chiari sul fatto di non avere alcun interesse a possedere reti televisive tradizionali, e questa posizione non cambia".