Nanni Moretti, dopo aver destato grande preoccupazione in settimana per l'infarto e il conseguente ricovero, è intervenuto oggi telefonicamente, a sorpresa, durante il Festival Custodi di sogni - I tesori della Cineteca Nazionale. L'occasione, d'altronde, era di quelle irrinunciabili: la prima proiezione romana del suo Ecce bombo in versione restaurata.
Impossibilitato a farlo fisicamente, visto l'intervento a cui è stato sottoposto solo pochi giorni fa, il regista ha voluto comunque essere in qualche modo presente, da casa, chiacchierando a telefono per oltre cinque minuti con Sergio Bruno responsabile dell'Area Preservazione e restauri CSC.
Nanni Moretti non aveva previsto il successo che Ecce bombo ebbe al suo esordio

"Mi dispiace non essere lì con voi oggi, buona proiezione" ha esordito il regista romano, che ha poi raccontato diversi aneddoti sul suo secondo lungometraggio (dopo Io sono un autarchico, del 1976), accompagnandoli con una riflessione su quanto sia stato allora difficile, per non dire impossibile, prevedere il successo del film.
"Non mi aspettavo tutto quel successo" ha ammesso candidamente Nanni Moretti. "Questi ultimi anni ogni tanto vedo degli esordi, film di giovani e mi dico 'perché Ecce bombo ha avuto tutto quel successo e questi film no?' In quel film c'era dentro qualcosa che forse a me sfuggiva. La mia è stata forse una generazione considerata troppo ideologica, seriosa, incapace di ridere di se stessa. Forse fu proprio quello il motivo del successo".
Moretti non era stato il solo a non avere previsto quello che il film avrebbe scatenato nel pubblico e negli addetti ai lavori. Il produttore Mario Gallo, infatti, dopo una proiezione privata del film, confessò al regista: "di considerare Ecce bombo come quei figli più problematici. Come quel figlio che ti dà più pensieri degli altri".
Tra le righe, Nanni Moretti ha in qualche modo suggerito che la popolarità di Ecce bombo fosse dovuta, nel 1978, al fatto che, in qualche modo, il pubblico non aveva pienamente compreso il potenziale drammatico del film. Infatti: "notai che il pubblico al tempo continuava a ridere anche quando non ce n'era bisogno. Ad esempio quando il personaggio di Mirko parla di una ragazza, e commenta 'è schizofrenica', tutto il pubblico rideva anche se non c'era motivo! L'ho rivisto a fine agosto 2024 alla Mostra del cinema di Venezia e ho notato che il pubblico di ragazzi per fortuna non rideva a quella scena. Adesso viene accettato anche lato doloroso del film".
Dopo aver spiegato perchè, nel passaggio da regista "di nicchia" ai film per un pubblico di massa, non ha mai accettato di snaturare il suo lavoro, e si è sempre battuto per rimanere fedele ai propri valori e alle proprie idee, Nanni Moretti ha poi concluso: "Ecce bombo riesce ancora oggi a parlare e addirittura a parlare ai giovani di oggi, molto diversi rispetto a quelli di allora".