Massimo Lopez si è raccontato senza filtri, rivelando del suo rapporto con Massimo Troisi e del suo secondo infarto, avuto mentre era sul treno: l'attore, in un'intervista al Corriere della Sera, ha svelato anche alcuni retroscena della sua amicizia con Tullio Solenghi e la cantante Mina.
Nato ad Ascoli Piceno nel 1952, Massimo Lopez è conosciuto dal pubblico televisivo come uno dei personaggi più poliedrici del piccolo schermo, attore, doppiatore, comico e tanto altro. Lopez deve il suo successo al celebre Trio con Tullio Solenghi e Anna Marchesini. Dei suoi compagni di viaggio di una vita, Massimo, nell'intervista al quotidiano milanese, dice "Tullio non è solo un amico, per me è una protezione. Con lui e Anna Marchesini c'era una familiarità che negli anni è diventata affetto profondo, legame vero" e a proposito della celebre parodia dei Promessi Spossi aggiunge "Ho settant'anni e posso dire che quelli sono stati i giorni più divertenti della mia vita. Una volta, mentre stavamo girando, mi presi una pausa e andai al bar. Ordinai un'aranciata e mi misi a giocare a flipper. Tutti mi guardavano e non capivo perché. Poi realizzai: ero vestito da Monaca di Monza"
Massimo Lopez ha rivelato il suo rapporto speciale, da molti ignorato, con Massimo Troisi "per me è stato importantissimo. Massimo veniva a trovarmi a casa a Miami, ci mettevamo in soggiorno e sa che cosa facevamo? Accendevamo la tv ma senza audio e ci divertivamo a doppiare in modo improbabile le trasmissioni più famose".
L'attore partenopeo, come tutti sappiamo, è morto per problemi cardiaci, Lopez, nell'intervista parla anche dei suoi problemi con il cuore. Il doppiatore ed imitatore ha avuto un secondo infarto, di cui, fino ad ora, nessuno era a conoscenza. "Ho avuto due infarti, uno 'di dominio pubblico', perché avvenuto nel 2017 mentre ero sul palcoscenico, un altro invece avvenuto qualche mese fa e del quale sto parlando adesso per la prima volta. Peraltro il secondo è stato ancora più drammatico, perché ero in treno e ho viaggiato tre ore con un attacco di cuore in corso, ho rischiato seriamente", spiega Massimo al giornalista del Corriere. "Dico questo perché dopo ogni momento così delicato ho sempre cercato di 'ritrovare' la vita, di vedere da vicino le cose che contano, come se osservassi tutto dall'alto. È stato allora che ho riconosciuto la felicità. Nelle cose che ancora mi era concesso di fare. Ecco, forse per me la felicità è un ritrovamento, un recupero".
Un giorno il telefono di Massimo Lopez squillò e si ritrovò a parlare con Mina "la sua voce è abbastanza riconoscibile, impossibile confonderla, anche se pensai a uno scherzo. Mina mi disse che le piaceva la mia voce, mi invitò a Lugano a incidere un brano con lei da inserire nell'album Canarino Mannaro". La tigre di Cremona capì che Lopez non era un habitué delle sale d'incisione e "fu umanissima, una presenza discreta" ricorda Lopez "mentre incidevamo Noi, il titolo della canzone, uscì e rientrò con due margherite che depose vicino al microfono. Poi volle cucinare e io non riuscivo ancora a credere di essere a casa di Mina con lei che preparava gli spaghetti per me".